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domenica 5 marzo 2017

Costruire un futuro migliore... assieme


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Viviamo per costruire insieme un futuro migliore.  Ma ci sta, quasi sempre, una strumentale e quotidiana distorsione di fatti e di comportamenti che non possono più passare sotto il silenzio.  Lo spettro della paura e del terrore è uno degli strumenti più efficaci per applicare scelte antidemocratiche. E' molto bello leggere i toni entusiastici, vedere le persone a reagire. Peccato che fuori non c'era nessuno se non, ancora, antisommossa e la Digos. In totale contrasto con la logica. Rimbomba una caccia alle streghe di marca staliniana che pensavo fosse stata superata da un po’ (contribuirebbe anche l'omertà).
Ogni violenza deve essere punita, questo è chiaro. Ma siamo di fronte ad una gestione individuale della violenza. Parliamo del fatto che un ragazzo è stato pestato, in quell'occasione sarebbero volate parole non proprio piacevoli. Una discussione fatta di insulti e minacce, nata da evidenti divergenze politiche, tra militanti di aree opposte. Poi, il pestaggio. Parliamo dell'accusa di violenza privata e concorso in lesioni aggravate.
Chiunque minacci una persona non solo sia punito ma anche ostracizzato.
Ogni singola violenza avrebbe meritato la stessa indignazione popolare che oggi leggiamo sui quotidiani. 

Non sono mai stato fascista, né mai lo sarò. Mi hanno insegnato a dialogare con tutti.
Ma evidentemente non è la situazione opportuna per dialogare con chi la pensa diversamente. Speravo e spero sempre nel dialogo, perché rifiutarsi di dialogare significa perdere in partenza: le idee si sconfiggono con le idee.
Dialogare con la destra, vuoi anche con quella più radicale, non significa certo “contagiarsi”: significa, al contrario, riportare il confronto dal piano delle bastonate di piazza a quello delle idee, dove le idee giuste trionfano e confutano quelle false. Misurarsi dialogicamente con chi la pensa in modo diverso, vuoi anche opposto, non vuol dire fare sodalizio o abbandonare la propria posizione. Sono e resterò sempre per il dialogo. Se si nega il dialogo, si torna al campo della violenza e delle bastonate. Io, personalmente, preferisco rimanere nel campo del dialogo. Ciascuno faccia la sua scelta.

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