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lunedì 25 luglio 2016

Lettera di Stefano Panzarasa a Paolo D'Arpini, sul tema della spiritualità laica e sulle definizioni appropriate



Caro Paolo, - 2+2 fa 4 (la matematica per fortuna non è un opinione... - La terra non è piatta (non è una opinione, è una certezza - Marija Gimbutas ha scoperto che senza Dio si stava molto meglio... - I vari guru, sciamani, ecc. che nominano Dio evidentemente non sono al corrente delle ricerche della Gimbutas e rimangono a parlare in ambito patriarcale... Vedo che non hai niente da dirmi al proposito (non rispondendo ai miei quesiti sulla tua posizione su Dio) ma io invece ti aggiungo che proprio tu, l'ideatore della "spiritualità laica" (nonché traduttore di Berry) dovresti ben capire che mettere insieme Dio, Dea, Natura e quant'altro è un'assurdità... Nella spiritualità laica (un nuovo tipo di spiritualità era anche il sogno di Berry), dovrebbe essere ben chiara l'assurdità di nominare Dio (e volendo anche le altre forme di divinità). Come è possibile che tu non lo capisca? - Lo fai apposta? - Lo hai ben capito ma pensi ti faccia comodo mantenere i piedi in tutte le staffe? - Non ti va di ammettere che ti sei sbagliato per tanto tempo (guarda che io non lo rivelerei a nessuno...). Per me è molto deprimente essere stato praticamente cacciato dalla rete originaria e ora dover pure essere incompreso da te...”
(Stefano Panzarasa)


Mia rispostina: “Caro Stefano, nessuno ti scaccia, sei tu che ti allontani. Ti ho già risposto sulla terminologia relativa alla “Divinità”. Chiamarla Dea, Energia vitale, Assoluto, Coscienza o Dio.. non modifica la sua natura. I nomi rientrano nella scelta basata sulle “credenze” ma la “sostanza” non cambia. Infatti nel Nondualismo, massima espressione della spiritualità laica, si dice che il Sé (l'Assoluto Nonduale che tutto compenetra) è aldilà di nome e forma. Solitamente quando scrivo in termini di spiritualità laica mi esprimo liberamente e mantengo una posizione chiara. Sono più sincretico invece svolgendo la funzione di redattore pluralista, come avviene per Il Giornaletto Di Saul, ad esempio, in cui vengono trattati  temi diversi: ecologia, vegetarismo, politica, economia alternativa, ricerca scientifica, religioni, socialità umana.... etc. etc. in tutte le varie sfaccettature. Allo stesso tempo non faccio confusione tra le mie idee personali e quelle collettive, nemmeno cercando di avvalorare le une rispetto alle altre (a parte i miei commentini che fungono da intercalare). Nel Giornaletto di Saul lascio spazio a varie posizioni, che siano comunque rappresentative di un percorso umano "non involutivo", e c'è spazio anche per te e per le tue idee... Oltre ad inviarmi lettere di rimprovero per le mie carenze e pecche, perché non scrivi un articolo in cui esponi i tuoi pensieri in forma compiuta? Lasciando poi ai lettori la possibilità di essere o meno d'accordo con il tuo pensiero? Il “tuo” pensiero, non l'unico pensiero giusto e vero. Altrimenti sarebbe come ritenersi profeta di un nuovo "credo" al quale gli altri debbano sottomettersi per la sua presunta superiorità ideologica.“ (Paolo D'Arpini)

2 commenti:

  1. Ulteriori repliche:

    Caro Paolo, grazie per la risposta, ma a me interessa sapere se hai capito quello che ti ho spiegato e se lo accetti (magari rileggi bene gli email precedenti).
    Mi sa che veramente non riusciamo a capirci...
    Il punto è che non è la stessa cosa come dici tu nominare Dio o Dea anche se poi uno fa riferimento alla laicità e al Nondualismo.
    Giusto accettare le posizioni diverse sul giornaletto ma a me interessa chiarirmi con te.
    Il rimprovero parte dal fatto che sulla gravità di continuare a nominare Dio come se niente fosse dovrebbe esserci più chiarezza ma tu vuoi rimanere nel vago...
    A me interessa sapere se mi hai capito o no, e poi il mio non è un credo che io voglio imporre, le ricerche di Marija Gimbutas sul periodo in cui Dio non esisteva (e si viveva meglio) sono una verità scientifica che ormai non può più essere confutata. Di articoli ne ho già scritti (vedi Un Antico Futuro ma pare servano a poco...).
    Comunque ora che anche grazie alla tua spiegazione esaustiva sulla spiritualità laica, ho anche capito meglio, la questione ancora di più ripeto è che se vogliamo essere laici allora teniamoci stretto il senso del sacro ma lasciamo perdere le divinità (Dio sopratutto ma anche la Dea o altro).
    Scusa se ti ho rimproverato, ma se tu che hai tradotto Berry e conosci la Gimbutas nomini ancora Dio accostandolo poi alla Dea come se niente fosse (anche se nel solo linguaggio) sono costretto a fartelo notare dato che stai sbagliando.
    Vedi, nel tempo anche io ho smesso di fare cose sbagliate, non te la prendere, che male c'è? Ammettere gli errori può anche essere una bella forma di saggezza.
    Comunque fai come credi, sei rimasta, oltre Mariagrazia, l'unica persona che potrebbe capirmi, se non ce la fai rimani sempre il mio amico-fratello.
    Un abbraccio, Stefano Panzarasa

    ..................

    Caro Stefano, ti rinnovo l'invito a scrivere un articolo esaustivo sul tuo pensiero... Per quanto riguarda il mio "sentire" laico... e le mie posizioni sulla spiritualità in generale ne sei già al corrente. Buon lavoro! Paolo

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  2. Precisazione e risposta di Stefano Panzarasa:

    Replica di Stefano: “Caro Paolo, un articolo sul tema te lo inviai già ed è stato pubblicato su http://www.terranuova.it/Blog/Riconoscersi-in-cio-che-e/Le-mie-tre-idee-sul-Bioregionalismo-l-ecologia-profonda-e-la-consapevolezza-ecologica -. Era l'articolo che partiva da Gianni Rodari e la proposta di cancellare (senza pietà - parole sue) la parola "Guerra" (e io poi ero passato alla parola "Dio"). Non ho mai avuto risposte da nessuno, nemmeno critiche...”

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