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domenica 19 luglio 2015

Milano, zona 8 - 29 olmi di Via Mac Mahon “condannati a morte” da PD e Verdi



INTERROGAZIONE  AL CONSIGLIO DI ZONA 8 (Milano)  DEL 16 LUGLIO 2015
 
Egr. Presidente, alle 16 interrogazioni da me presentate – dal dicembre 2014 – relativamente ai 12 problemi importanti della Zona, Lei ha risposto una sola volta. In data 12 febbraio concludendo:
“Mi unisco al suo rammarico per dover sollecitare così a lungo la documentazione, per quanto riguarda il collegamento Via d’acqua – Fiume Olona – la mia prima richiesta all’A.D. Sala risale al maggio 2014”. Sto e stiamo ancora aspettando.

Importante problema è quello degli olmi di via Mac Mahon e, nell’ambito dei nuovi e innovativi scambi di amorosi sensi fra cittadini e Amministrazione di cui Fedrighini favoleggia sui giornali incalzato da D’Amico e Vazzana, ci perviene il 9 luglio una documentazione difficilmente leggibile e i cittadini vengono convocati lunedì 13 in Pecetta per “prendere atto” che 29 olmi “devono” essere tagliati.

Quando? 30 giorni dal giorno successivo. Cioè il 13 agosto. Durata delle operazioni 278 giorni.

La Giunta comunale - di cui si aspettava la firma del progetto esecutivo – non ha bisogno di farlo perché vale quella apposta nel 2013E, forse, basta la firma di un dirigente. Forse? Due minuti e il funzionario ATM – in grassetto le sue parole - ha palesato tutto il suo sapere. Fa scena muta quando cittadini e consiglieri gli pongono cinque domande. La signora che lo accompagna rimprovera cittadini e consiglieri di non avere apprezzato la loro gentilezza. ATM distrugge – per le sue brame – uno dei più caratteristici habitat di Milano  e pretende i ringraziamenti degli abitanti. Anche lei non sa una mazza. Seduto accanto, in composto silenzio, il dr. Carra, funzionario di Parchi e Giardini, che Fedrighini ha spacciato come colui che doveva sostituire l’immenso agronomo Pestalozza nella nostra tutela, pronuncia quattro parole:”Abbiamo fatto dei controlli”.

Fedrighini ha parlato (a lungo) di progresso epocale chè il nuovo progetto è altra cosa da quello di tre anni fa che prevedeva il taglio di tutte le piante.

Il suo vice, Bescapè, loda la bellezza della relazione tecnica. Ma, quando io – a voce alta – e altri più pacatamente abbiamo chiesto perché quei 29 alberi fossero stati condannati il funzionario ATM ha detto che non avevano superato la prova. Quale prova? Fatta con quali criteri? Con quali margini di sicurezza? Con quali parametri? Con quali tolleranze? Per quanto i 29 alberi erano stati condannati e non salvati? Per un pelo o per un pube? Quale parametro (per esempio la velocità ipotizzata del vento) avrebbe potuto salvarli? Caro Bescapè, è una relazione bella da leggere ma che non spiega un cazzo! Fedrighini, il progetto attuale è peggiore di quello del 2012. Quello almeno era veritiero. Questo è falso ed è una vera presa per il culo. Molto elegante e col guanto.

Nel 2005 Milano aveva (dati Felcher) 182000 piante codificate. Moratti e Pisapia ne hanno tagliate 6000 di alto fusto e sostituite con 18000 pianticelle di basso fusto di cui 4000 sono già defunte. Attualmente dovrebbero essere 190000. Ebbene, se sottoponessimo tutte queste piante allo stesso test fatto dagli appaltatori sui nostri olmi sono certo che almeno 35000 sarebbero condannate a morte come i 29 di Mac Mahon sul cui tronco personalmente e a mie spese ho delicatamente avvolto un piccolo striscione “Condannato a morte”.

E a un’altra domanda, caro Bescapè, la bellissima relazione (che un laureato in agraria come te ha tanto apprezzato) non risponde. Tolte le 29 condannate e le 30 di piccolissimo fusto ne restano 115.
Per quanto queste hanno evitato la ghigliottina?

Di quanto la loro resistenza è risultata maggiore della minima accettabile? Del 3%? Del 5 o del 10%?
Non c’è il concreto rischio che, appena inizieranno i tagli (che certo verranno fatti con mano vellutata e recitando i canti gregoriani ma che indeboliranno inevitabilmente le piante e non di poco) si scoprirà che, prima altri 29 saranno da abbattere, poi altri 29, poi altri 29 e infine gli ultimi 28 faranno la stessa fine? Rimarranno solo i 30 finocchietti!

A voi questo progetto sembra davvero migliore di quello del 2012?

Esponenti di primo piano del PD locale si sono dichiarati decisamente favorevoli al taglio degli olmi e uno di loro si è offerto di usare personalmente – anche in quel campo – la sega. Una giovane promessa del partito ha consigliato a una gentile maestra – Salvina Inzana - che da anni si batte con grande impegno per piante, animali e altri problemi cittadini di limitarsi a fare la maestra. Parimenti lui dovrebbe occuparsi solo dei problemi che conosce. Ma ce ne saranno?

Studi prima di pontificare a vanvera. E altrettanto faccia il capogruppo PD. Dieci giorni fa – su Facebook – ha attribuito al Comitato in difesa degli Olmi la colpa perché una pianta era caduta.
A cadere era stato un ramo e la colpa della mancata manutenzione di ATM. Pessimo segnale della validità del vincitore dell’appalto per la sostituzione dei binari che 40 giorni fa aveva fatto la manutenzione sullo stesso albero (per un altro ramo caduto).

Come non definire ignobile il comportamento di un politico (fanno carriera sempre i peggiori) che ha sparlato senza neanche aver controllato (pur abitando nelle vicinanze)?
 
Luigi Caroli – consigliere di Zona 8 –

Cari lettori, dateci una mano perché ciò non avvenga.
 
Seguito della seduta:
i consiglieri PD (e neanche tutti) hanno firmato obtorto collo – nonostante fosse all’acqua di rose e zeppa di immeritati elogi per i civici tecnici - la mozione urgente preparata da Fedrighini con la proposta di spostare dal 13 agosto al 15 settembre l’inizio dei lavori.
Nel dibattito ha annunciato che proprio quella mattina (16 luglio) il progetto era stato depositato all’Albo Pretorio.

Di conseguenza, sarebbe impossibile iniziare la strage prima del 15 settembre.
Nella seconda edizione del progetto (2014), ATM aveva previsto di sostituire – a fine lavori – il 10% delle piante cioè 18 olmi.

Oggi il PD ordina imperiosamente: “Tagliate subito 29 olmi”e insulta i cittadini che “doverosamente” protestano perché non dicono quanti ne resteranno.

Loro non sono pericolosi. Sono letali.

Negli ultimi 10 anni il patrimonio verde di Milano ha ceduto troppo al cemento, al selciato e al granito. Più di 8 milioni di mq di terreno drenante sono scomparsi aumentando il pericolo che due ore di pioggia continuata facciano scoppiare le fogne.


Ma… i verdi di maggior spicco (Baruffi e Monguzzi) – folgorati sulla via del damasco – si sono comodamente e lucrosamente sistemati nelle poltrone riservate al “cementuoso” PD.

Luigi Caroli - ste72mi@yahoo.it

1 commento:

  1. Pensate che l'Olmo e' una pianta regale, nei fiori di Bach ( ulmus procera) e' quella pianta la cui essenza da nuovo vigore a quelle persone molto abili, intelligenti' portare per fare del bene ma che di tanto in tanto si esauriscono, la loro stanchezza e' passeggera non dura a lungo. Elm, nome inglese del fiore di Bach, e' un albero che puo' arrivare a 30 m. Di altezza, provate a ripararsi sotto la sua ombra e oltre alla feed cura vi sentirete rinascere, pronti ad affrontare nuove fatiche, pronti ad aiutare il prossimo, pronti a regalare un sorriso.....

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