Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

sabato 20 dicembre 2014

Lavorare in carcere è rieducativo




Notizie recenti di stampa dicono che nelle carceri italiane lavora soltanto il 5% dei detenutiE dicono anche che questi detenuti lavoratori sono quelli che più facilmente recuperano la loro posizione e dignità sociale.

Il fatto è scandaloso, se si pensa che la fondamentale moderna finalità delle carceri è proprio il recupero del detenuto alla società, alla moralità onestà dignità sociale.

Mentre siamo di fronte ad un esercito di detenuti che giacciono nell’oziomentre si sa che il lavoro è necessario alla stessa integrità psicologica e morale della persona.

Che cosa fanno tutti questi direttori, questi che al carcere presiedono, e gli eventuali medici e psicologi e cappellani che abitualmente vi operano? Che cosa pensano di ottenere da questa turba oziosa? come pensano di adempiere la legge che vuole che il carattere della pena sia medicinale e serva al recupero del carcerato, e sapendo che questo è lo scopo del carcere?

Perché il lavoro è stato escluso dal carcere? per quale ragione o disragione?. Perché questo assurdo principio che regge l’intero sistema carcerario?

Noi cittadini chiediamo che il lavoro sia introdotto in tutto il sistema carcerario italiano.

Un lavoro che al carcerato è necessario al suo stesso equilibrio; e ciò gli sia spiegato.

Un lavoro che corrisponda il più possibile a quello che già sempre facevanon certo un lavoro forzato; che sia nel carcere o fuori.

L’essenza della pena è la privazione della libertàOgni altra misura affittiva deve scomparire:  le celle piccole col finestrino in alto, il cattivo letto o i letti a castello, il cibo cattivo.

Il carcere dev’essere non diverso da un modesto albergo. Il vestito sarà il solito, il cibo sarà buono, ci sarà un’offerta culturale, la scuola per gli incolti, la biblioteca, il teatro, il cinema, lo sport, il gioco. Basta con la sola ora d’aria!

E non ci saranno tante guardie, quanto un corpo d’insegnanti, psicologi, uomini di cultura impegnati al recupero morale e personale del carcerato..

Le carceri italiane devono essere rapidamente trasformate. Sono inumane, incivili.

 Prof. Arrigo Colombo

.........................

Nessun commento:

Posta un commento