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In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

giovedì 14 agosto 2014

IL GOVERNO E LA REGIONE PUGLIA SALVINO IL PATRIMONIO ARBOREO E DI BIODIVERSITA' DEL SALENTO



IL GOVERNO E LA REGIONE PUGLIA SALVINO IL PATRIMONIO ARBOREO E DI BIODIVERSITA' DEL SALENTO NEL SEGNO DELLA PIENA CONOSCENZA, CURA E TUTELA RIGETTANDO OGNI SCRITERIATA E FRETTOLOSA IPOTESI DI CATASTROFICO TAGLIO E ERADICAZIONE TANTO INUTILE QUANTO DELETERIA

SUL DISSECCAMENTO DEGLI ULIVI NEL SALENTO, A SEGUITO DEL DEC. U.E. 23.7.2014., CIRCA GLI INTERVENTI GOVERNATIVI IL FORUM AMBIENTE E SALUTE SCRIVE AL GOVERNO E AI MINISTERI COMPETENTI, OLTRE ALLA REGIONE PUGLIA, AFFINCHE' SI ADOTTINO TUTTE LE MISURE PER LA SALVEZZA DEL PATRIMONIO ARBOREO E DI BIODIVERSITA' DEL SALENTO NEL SEGNO DELLA PIENA CONOSCENZA, CURA E TUTELA DI UNA INESTIMABILE RICCHEZZA VEGETALE RAPPRESENTATA DALL'AGRO-FORESTA ULIVETATA DEL SALENTO DI RILEVANZA EUROPEA E MONDIALE, IRRINUNCIABILE PATRIMONIO DELL'INTERA UMANITA' E CHE OBBLIGA OLTRE ALLA CURA ANCHE LA MASSIMA TUTELA CON LA CREAZIONE DEL 'PARCO EUROPEO DEGLI ULIVI'


PER LA SALVEZZA POSSIBILE, NATURALE E DOVEROSA DEGLI ULIVI DEL SALENTO, IL GOVERNO E LA REGIONE PUGLIA FERMINO E SCONGIURINO I FOLLI PAVENTATI TAGLI CONTRO GLI ULIVI SECOLARI E MILLENARI, PATRIARCHI VERDI DEL SALENTO, E USINO LA FORZA DELLA SAGGEZZA E DELLA RAGIONEVOLEZZA ADOTTANDO LA VIA MAESTRA DELLA CURA E DELLA CONOSCENZA, APRENDO UNA SANA, IMPRESCINDIBILE E PROFICUA COLLABORAZIONE/CONFRONTO REALE CON IL TERRITORIO E TUTTO IL MONDO DELLA RICERCA SCIENTIFICA, SENZA ESCLUSIONI ALCUNE, FERMANDO TUTTE LE DELETERIE FOGHE SPECULATIVE CHE, ALIMENTATE DAGLI IPOTIZZATI SCENARI DA CATASTROFE TERRITORIALE GIA' TENDONO A RICHIAMARE, DISINNESCANDO INTERVENTI SCRITERIATI AMMAZZA-SALENTO CON DECISIONI BASATE, AD OGGI, SU SCARSISSIME CONOSCENZE, INCERTE E FORTEMENTE LACUNOSE FORIERE DI DANNOSISSIMI ERRORI CHE RISCHIANO DI ESSERE ECLATANTI, IMPERDONABILI E, SOPRATTUTTO, INACCETTABILI !

TROPPI INTERROGATIVI, TROPPI DUBBI E IPOTESI CONTRASTANTI E CONTRADDITTORIE IMPONGONO IL GIUSTO  APPROFONDIMENTO, SERIO, MEDITATO E CERTOSINO, DA PARTE DELLE ISTITUZIONI E DEGLI ESPERTI CONFRONTANDOSI CON IL TERRITORIO ESCLUDENDO FERMAMENTE OGNI DRASTICA, IRREVERSIBILE E DELETERIA DECISIONE SUGGERITA DALLA FRETTA, MENTRE SERVONO, DA SUBITO, INTERVENTI DI CURA FITOTERAPICA E BUONA E SANA PRASSI AGRONOMICA.

PER GLI ULIVI DEL SALENTO, ESSERI PLURICENTENARI TESTIMONI VERDI VIVENTI SCAMPATI NEI SECOLI A MILLE E MILLE NATURALI EVENTI DI RISCHIO FITOSANITARIO, OGGI SI OPERI CON LA SAGGEZZA DELLA CURA E NON CON LA FOLLIA FRETTOLOSA E DANNOSISSIMA DELL'ERADICAZIONE !!! 

A SEGUIRE IL TESTO DEL DOCUMENTO INVIATO AL GOVERNO E ALLA REGIONE
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FORUM AMBIENTE E SALUTE
LECCE
Rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni
a difesa del territorio e della salute delle persone
Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2
info: 334 3600903



Presidente Consiglio dei Ministri
Ministero delle Politiche Agricole
Roma

p.c.
Ministro dell'Ambiente – Roma

Presidente Regione Puglia
Assessore alle Risorse agroalimentari - Agricoltura
Assessore alla Qualità del territorio - Assetto del Territorio, Beni Culturali
Assessore Qualità dell'ambiente - Ecologia
Assessore Mediterraneo, Cultura, Turismo
- Bari -

a tutti gli organi di stampa



Oggetto: DISSECCAMENTO ULIVI NEL SALENTO DEC. U.E. 23.7.2014. INTERVENTI GOVERNATIVI A SALVEZZA DEL PATRIMONIO ARBOREO E DI BIODIVERSITA' DEL SALENTO NEL SEGNO DELLA PIENA CONOSCENZA, CURA E TUTELA DI UN PATRIMONIO VEGETALE DI RILEVANZA EUROPEA E MONDIALE IRRINUNCIABILE PATRIMONIO DELL'INTERA UMANITA' E PER LA CREAZIONE DEL 'PARCO EUROPEO DEGLI ULIVI'



I cittadini, i contadini, il movimento ambientalista diffuso del Salento sono fiduciosi che il Governo, in particolare il Ministro alle Politiche Agricole, il 27 agosto non ratifichi la condanna a morte, per estirpazione emessa dalla Commissione U.E. il 23-07.2074, che potrebbe coinvolgere anche centinaia di migliaia di alberi, soprattutto ulivi secolari, in quanto dichiarati contagiati da Xilella F., e anche quelli a possibile rischio, quindi ancora sani!
Siamo fiduciosi che il Governo non adotterà misure irreversibili come l'estirpazione delle piante: esse uccidono invece di curare, prevenire, rigenerare piante e terreni agricoli. Espianto dalla assai discutibile efficacia per contenere la diffusione del contagio (si dovrebbe fare terra bruciata!), inutile per le piante disseccate, che comunque (soprattutto gli ulivi, al limite capitozzati) possono sempre presentare capacità di rigenerazione.
La nostra fiducia sulla vs. prudenza si basa sulla doverosità di tener presente la complessità dello scenario, sia sui piano fitosanitario, che economico, culturale e ambientale, sia l'incertezza sulla complessa eziologia del disseccamento, sul ruolo del batterio X., sulle misure utili, sia gli aspetti contraddittori, ambigui connessi alla situazione verificatasi nel Salento e infine la gestione da parte degli enti preposti al controllo fitosanitario sul territorio.
Lo scenario presenta i seguenti interrogativi, dubbi , ipotesi (come tali talvolta opposte tra loro), meritevoli di approfondimenti da parte delle istituzioni ed esperti, prima di assumere decisioni drastiche o irreversibili, mentre urgono altri interventi fitoterapeutici immediati.

- Per gran parte degli esperti nazionali e internazionali interessatisi , il disseccamento e conseguenza di tre concause, Xylella, Funghi, Rodilegno, favorite da un ambiente e clima favorevoli (sia il degrado della gestione di molti uliveti e l'eccessivo ricorso a diserbo chimico, sia diversi inverni miti); da sola, è stato affermato, la X: non disseccherebbe gli ulivi, come riscontrato in California:

è stata confermata la patogenicità della X. con test specifici e da parte di differenti laboratori nella situazione salentina?

Gravi situazioni di disseccamento degli ulivi nel Salento sono state documentate sia nella fine del XVIII che tra XIX e XX sec., spesso definiti con il termine "brusca".
A tali e ad altre epidemie sono comunque sopravvissute, nel corso di vari secoli, centinaia di migliaia di piante (ovviamente senza trattamenti chimici):

si è indagato su tali ed altri precedenti per meglio conoscere la storia fitopatologia della flora e in particolare dell'olivicoltura salentina?

- Tali precedenti e soprattutto affermazioni di autorevoli studiosi della X., portano a non escludere la prospettiva che tale batterio sia endemico nel Mediterraneo; occasionalmente si manifesta in forme virulente, favorite da condizioni climatico-ambientali, come sembra avvenuto in Portogallo, Kosovo, Francia, a danno di diverse varietà: sembra sia endemico per gli ulivi in aree mediorientali.

Non va tenuta in debita considerazione tale prospettiva che modifica radicalmente lo scenario sia in termini eziologici che fitoterapeutici, rispetto all'ipotesi dell'importazione del batterio!?

-Si è ipotizzato e forse dato per scontato che il batterio X. sia stato importato con derrate vivaistiche dall'America centrale.

Perché con esse, distribuite in vari approdi nel Mediterraneo e in ltalia, la X. si sarebbe insediata solo nel Salento?

-Si è riscontrata una sincronia tra un convegno con l'uso del batterio Xilella svoltosi nel 2010 a Bari e la diffusione del disseccamento nel Salento.

Non sarebbe opportuno approfondire tale vicenda (su essa indaga la magistratura) con l.'eventuale casuale e involontaria diffusione del batterio da parte di qualche esperto non estraneo al territorio contagiato?

-Oggi molte associazioni e politici invocano di non perdere ulteriore tempo nell'intervenire tempestivamente. Tuttavia i primi sintomi si sarebbero manifestati in aree limitate nell'entroterra gallipolino tra 2008/2009;
sicuramente nel 2011 il disseccamento coinvolgeva un'area significativa nella zona, destava allarmi con conseguenti segnalazioni.Non si è avuta conoscenza fino all'estate 2013 (allarme sui media dopo lettera del Forum alle istituzioni provinciali e regionali, prime assemblee locali) di prese di posizione o di interventi da parte di enti preposti al controllo fitosanitario del territorio, delle istituzioni.

Perché tale ritardo e quali le conseguenze della fitopatologia?

-Dopo l'intervento della Regione attraverso gli enti preposti, viene emanata la del. Reg. 29.10.2073, con cui di stabilivano interventi da intraprendere per combattere o ostacolare ]a fitopatologia, tra cui alcune buone pratiche e in particolare le potature, quali misure a "breve termine".

Come mai esse non sono state rese operative, almeno quelle generalmente condivisibili senza alcuna riserva, attraverso provvedimenti esecutivi, (a parte la simbolica, inefficace e contraddittoria estirpazione di 100 piante dichiarate infette) con probabili conseguenze sulla diffusione del contagio?

Unanimemente ora tutti denunciano che si e perso un anno nella lotta al batterio (nei primi di aprile esposto alla magistratura da parte del Forum su eventuali inadempienze)!

-Le indagini sul batterio sono state gestite dall'Università e dal CNR di Bari. E' a conoscenza delle riserve e delle critiche, espresse anche pubblicamente, da parte di esperti, che sollecitavano maggiore coinvolgimento e articolazione nelle indagini? Non ritiene necessario senza dilazionare interventi fitoterapeutici non irreversibili e non rischiosi sul piano sanitario-ambientale, effettuare ulteriori indagini e sperimentazioni coinvolgendo istituzioni scientifiche anche internazionali e i1 territorio salentino, come peraltro richiesto da un OdG, approvato all'unanimità dal Consiglio regionale?

-La Dec. Commissione U.E. del 23 luglio prevede eradicazioni di massa di piante (anche quelle con probabile o solo possibile infezione!!!), con termini e modalità che trasudano formalità scarsamente attenta al territorio. Al Salento cuore della storia dell'olivicoltura europea, si impone un'eradicazione simile a quella imposta ad una piantagione di patate: si possono estirpare ulivi carichi di secoli di storia di lavoro e struttura del paesaggio, come fossero piante stagionali infette?

- La Costituzione ateniese del V sec. a.C. condannava a morte chi estirpava un ulivo; La Costituzione della Repubblica tutela il paesaggio. Si può violare la nostra storia culturale e politica, con misure di non dimostrata efficacia ? Per ostacolare la X. si può desertificare un quinto della superficie agricola salentina?

- Occorre promuovere strategie immediate di profilassi, buone pratiche, cura delle piante e del territorio, ormai abbandonate, a causa del deprezzamento dell'olio e dei mancati controlli sul territorio. Gli indennizzi richiesti e promessi rischiano di allettare gli espianti, che già avvengono senza autorizzazione, approfittando del clima emergenziale, in barba a leggi nazionali e regionali di tutela degli ulivi! Si utilizzino le risorse per indennizzare il mancato reddito e soprattutto la cura.

-A medio termine occorrono misure che rigenerino il territorio, vittima di abbandono culturale e chimica eccessiva, prima ancora dei batteri e funghi patogeni. Il Governo e la Regione Puglia propongano di dichiarare il grande Salento "Parco europeo degli ulivi", lo è di fatto. Provvedimenti che possono dare una prospettiva per tutto il territorio.
Il popolo salentino non accetterà supinamente la scorciatoia inutile dell'eradicazione di massa degli alberi d'ulivo: ha il dovere di custodire per il futuro la propria tormentata storia, emblematicamente, scolpita nei tronchi contorti degli ulivi!


Lecce 11 agosto 2014 Per il Forum
Giovanni Secli


Info:
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento
rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone
Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2

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