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mercoledì 28 agosto 2013

Roma: pedonalizzarla tutta, dal centro alla periferia


Dipinto di Franco Farina


Pedonalizzare Roma necesse est

1)     in caso di esperimento– i tempi sono lunghi – si utilizzano le *cavie*. Fare da cavia è un ruolo che difficilmente viene assunto volontariamente. Trattandosi di ruolo imposto si riscontra la resistenza e la reazione da parte del *soggetto cavia*;

2)     in caso di operazione – urgenza – si utilizzano strumenti adatti:   a) se ci sono, il lavoro viene svolto bene e può produrre un alto grado di soddisfazione (reale e/o percepita); in assenza di idonei strumenti, si lavora male e la soddisfazione può anche non esistere.

Purtroppo, da molti anni, la ROMA a misura di auto è ANORMALE per *emergenza da traffico e da mobilità* sui suoi circa 5milioni di metri di strada urbana.

Con la patente ufficiale rilasciata da tutti i Presidenti del CdM dal 2006 ad oggi (DPCM 4.8.2006 e OPCM n. 3543 del 26.9.2006) viene riconosciuta la GRAVE ANORMALITÀ della ROMA delle auto private e viene ordinata l’urgente operazione di renderla NORMALE – cioè a misura umana – al *Commissario delegato per l'attuazione degli interventi volti a fronteggiare l'emergenza dichiarata nel territorio della Capitale*.

Non esistono equivoci: bisogna operare con urgenza per *Cambiare tutto*.

Invece, in questi 7 anni  – 2006-2013 – nessuno ha ostacolato la tendenza al peggioramento; si è lasciata consolidare e sviluppare quella *convivenza incivile* -  dal costo sociale della emergenza di circa 2 miliardi di euro all’anno - che va estirpata urgentemente con una adeguata operazione (ben progettata, preparata e cronoprogrammata).

Giacchè ROMA è UNESCO-patrimonio dell’Umanità, si dovrebbe *consultarlo*.

Consultiamo l’Unesco e non consultiamo i 2milioni e 800mila residenti a Roma? e, perchè escludere i circa 500mila pendolari giornalieri? e, perchè escludere i turisti presenti a Roma nel periodo stabilito per la consultazione?

A fronte di questa drammatica rappresentazione si sta attuando l‘esperimentino su circa 300 metri di strada urbana (pari a 600 metri di marciapiedi: mt. 300 a dx più mt. 300 a sx) di via dei Fori Imperiali; quella parte cantierizzata per la costruzione della stazione Colosseo della linea metro C.

Cosa è stato previsto a breve, medio e lungo periodo (minimo i 5 anni dell’odierna legislatura) per *normalizzare* a misura delle persone i rimanenti 9.999.700 metri di marciapiedi? ;

quanta di questa massa di marciapiedi confinerà con le costruende *corsie riservate* ai mezzi del TP? (Esiste l’abisso tra *corsie riservate* e le esistenti – poche ed inutili –*corsie preferenziali*.);

 quanta di questa massa di marciapiedi confinerà con le costruende *piste ciclabili*, quelle vere e sicure costituenti la rete delle piste ciclabili?;

quanto tempo ancora vedremmo in vita le *piste ciclabili rimediate*, pericolose per pedoni e ciclisti, e non rispettose dei diritti e della dignità delle citate persone?;

quale risposta *cultural-educativa* si intende fornire a tutte quelle persone singole o associate che pretendono di conservare l’attuale barbara mobilità dell’emergenza (violenza ed illegalità diffusa; incidenti con morti e feriti; inquinamenti; ecc.)?;

quale risposta si intende dare a quella UE che dagli anni novanta indica nel sostanzioso incremento della *mobilità pedonale e ciclistica* - insieme ad un efficiente ed efficace TPL - la strada sicura per realizzare una decente **convivenza civile*?

*Cambiare tutto* non è più uno slogan elettorale.

*Cambiare tutto* è l’unica strada  percorribile per ridare a ROMA Capitale la misura umana nella normalità e nella *convivenza civile* (tipo: Paesi civili).

 

Vito De Russis, 
presidente ADP-Associazione Diritti dei Pedoni di Roma e Lazio - 3393484370

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