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martedì 4 dicembre 2012

Referendum per vietare gli OGM in Italia


Agricoltura OGM


Documento inviato al Direttivo e Presidente UP BIO
Al Presidente FEDERBIO


Con la presente, 

a seguito delle recente sentenza della Corte di Giustizia UE, che definisce il contesto giuridico nel quale si può operare per il divieto di importazione e coltivazione di OGM,

venendo a decadere il decreto Zaia, per il divieto delle coltivazioni OGM, basato sulla semplice mancanza di norme di "coesistenza" di coltivazione

considerando la "liberalizzazione de facto" delle coltivazioni di OGM, in presenza di un vuoto legislativo nazionale,

facendo riferimento agli obiettivi della "Carta di Montebelluna" per il bando degli OGM, presentata al G8 agricoltura durante il Ministero Agricolo Zaia (Allegata alla presente)

si richiede il vostro sostegno e collaborazione per organizzare un comitato tecnico-scientifico-giuridico, con segreteria tecnica atto a sostenere le azioni necessarie per il Bando degli OGM in Italia (applicazione della Clausola di Salvaguardia Nazionale ai sensi della Dir. 2001/18 CE) e per la costituzione di un comitato promotore del referendum consultivo obbligatorio in materia di ogm, ai sensi della stessa direttiva CE. 
Ciò coinvolgendo tutti i portatori di interesse associati e sensibilizzando le associazioni di base a partire dal Movimento 5 stelle e le altre forze politiche civiche di base, così come tutti i partiti politici, rappresentanti dei cittadini italiani in stragrande maggioranza contrari agli OGM.

IL REFERENDUM PUO' ESSERE ISTITUITO DALLA RETE DELLE REGIONI ITALIANE OGM FREE

Il Comitato tecnico scientifico di riferiemento, coordinato dal sottoscritto, Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo intende coinvolgere gli esperti della nostra Accademia Mediterranea di Agrocecologia, tra cui 
Dr. Pietro Perrino, Dir. Ricerca del CNR - Espeto genetista della banca del germoplasma di Bari che custodisce oltre 95.000 semi mediterranei a rischio di perdita
Dr. Enrico Lucconi, Direttore ASSEME (Ass. Sementieri Mediterranei), che ha supportato ad adiuvandum i ricorsi alla Corte Costituzionale contro le norme di Coesistenza sugi OGM e la difesa delle Regioni dichiaratesi OGM Free (Entrambi vinti)
Prof. Michele Trimarchi, Candidato Nobel per la Pace 1986, Scienziato attivo sostenitore della causa contro gli OGM
Prof. Avv. Corradini Bruoussard, Costituzionalista Emerito dell'Univaersità di Pisa, esperto del principio di Precauzione e le Concause di pericolo per la salute umana ed ambientale
Dr.ssa Vandana Shiva, Ecologa di fama internazionale
Prof. Miguel Altieri, Agroecologo dell'Università di Berkeley California
ed altri esperti e legali di nostra fiducia.                
 
La segreteria tecnica ha bisogno, per avviare le proprie attività, di
- addetto alla comunicazione via web e stampa attraverso news letter e sito dedicato
- 2 persone di segreteria tecnica per le azioni istituzionali e legali e l'organizzazione del Comitato promotore del referendum consultivo e per l'organizzazione degli eventi e convegni collegati
- Una persona addetta al coinvolgimento dei sostenitori per il finanziamento delle vertenze e della campagna contro gli OGM
- coordinamento scientifico 
- collaborazione degli esperti e legali
- possibilmente di una sede di appoggio anche su Roma per il lavoro sugli Organi istituzionali

 Il comitato tecnico scientifica legale coinvolgerà le diverse realtà locali in una rete d'azione comune nazionale contro gli OGM

allego documento tecnico informativo aggiornato per un piano d'azione contro gli OGM e per lo sviluppo dell'Agricoltura e alimentazione biologica

rimango a vostra disposizione
saluti cari
Giuseppe Altieri
tel 075-8947433


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"Cibus in primis"

Programma di azioni per il Bando degli OGM e lo sviluppo dell'Agricultura  ed Alimentazione Biologica, Prevenzione sanitaria primaria e Contrasto dei Gas Serra. 
a cura del Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

1. Bando Nazionale (ed Europeo) degli OGM e Referendum consultivo (obbligatorio) in materia

E' dall'Italia che deve partire il Bando Mondiale di tutti gli OGM, per affermare "l'inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi, sancita dalla carta dei diritti dell'Uomo" (M.Trimarchi, Candidato Nobel per la pace 1986).

Le proposte operative sono  nel documento allegato: "Carta di Montebelluna" e nel testo delreferendum popolare, obbligatorio prima di ogni decisione in materia di OGM, ai sensi della Dir 2001/18 CE, in materia.


Allegati:
Carta di Montebelluna per un Bando Mondiale degli OGM




Testo del Referendum consultivo contro gli OGM


In sintesi:

Divieto di Importazione e semina di OGM in Italia, con applicazione della Tolleranza ZeroGM (analisi di presenza / assenza) sul modello della Russia (recentemente del Marocco e di altri stati sovrani).

Ciò, soprattutto, in  quanto nessun OGM (sono oltre 60 quelli importati in Italia) è stato sino ad ora mai autorizzato dall'organismo preposto, ovvero il Consiglio dei Ministri UE, che ha fatto sempre mancare la maggioranza legale... mentre gli OGM vengono importati lo stesso e non si capisce bene come e perchè.... (lasciando, in ogni caso, agli stati membri la libera decisione in materia).

La Corte di Giustizia UE, con una recente sentenza in materia di divieto di coltivazione ed importazione di OGM, afferma però che "...non si può vietare la coltivazione di un OGM solo perchè mancano le norme di "Coesistenza"... 
cosa notoriamente  impossibile in quanto gli ogm contaminano irreversibilmente le altre varietà  tradizionali e naturali ed altre specie (attraverso il trasferimento genico orizzontale dei frammenti di DNA da una specie all'altra, per mezzo dei microrganismi)... e pertanto tutto diventerebbe OGM... (infatti la Coesistenza con gli ogm non si basa su normative di legge ma su "raccomandazione comunitaria"... ovvero un documento non vincolante, poco più di carta straccia, ndr)...
..."ma solo se sussiste pericolo per la salute, l'ambiente e gli aspetti fitosanitari, in applicazione del principio di precauzione europeo e ai sensi della Dir.2001/18 in materia...
Tali aspetti di pericolosità sono tutti confermati da ricerche scientifiche indipendenti e delle coltivazioni di OGM in altri paesi extaeuropei. Ad es. contaminazione del polline, del miele, delle filiere alimentari e delle sementi tradizionali, pericolo per la salute e l'ambiente, maggior impiego di pesticidi e resistenza degli insetti patogeni, fallimenti dei raccolti (Cotone) e ridotte produzioni (Soia), ecc...
Inoltre,  pare che il mais OGM  sia reputato cancerogeno dalle ricerche recentemente pubblicate in Francia dal Prof. Seralini, così come numerose ricerche indipendenti segnalano la pericolosità  degli OGM e la loro contaminazione, 
Pertanto deve essere applicata la prevista clausola di salvaguardia nazionale vietandone non solo la coltivazione degli OGM ma anche l'importazione, ai sensi della Dir. 2001/18 CE in materia di organismi transgenici,
E' necessario ricordare che tra gli OGM vanno inserite anche le varietà  "clearfield", resistenti ai diserbanti, in quanto profondamente alterate nel loro DNA, manipolato con sostanze chimiche, ultrasuoni e radiazioni e, pertanto pericolose per la salute e l'ambiente, oggi importate e seminate  in Italia senza le previste autorizzazioni. 

- SUBITO IL REFERENDUM POPOLARE CONSULTIVO SUGLI OGM, preliminare ad ogni decisione in Materia, come PREVISTO DALLA DIR:2001/18 sugli OGM e dal Protocollo di Cartagena, entrambi recepiti dall'Italia.
Con la Costituzione di un Comitato promotore ad hoc
Tale referendum, che dovrebbe essere vincolante sulle successive decisioni, può essere istituito dalla rete delle Regioni OGM Free, dal Governo e / o dal Parlamento, anche su proposta di legge iniziativa popolare, su cui sono necessarie 50.000 firme

2. Sviluppo dell'Agricoltura Biologica e Revisione delle Misure Agroambientali dei PSR Regionali

- Istituire adeguati pagamenti all'Agricoltura Biologica che compensino effettivamente i mancati ricavi per minore produzione nella bio-riconversione aziendale e i maggiori costi, più il 20% per i costi di transazione e il 30% per le azioni biologiche collettive territoriali, 
come previsto dai Regolamenti Comunitari Agroambientali, disattesi da 20 anni dalle regioni italiane, che hanno "de facto" ostacolato lo sviluppo dell'Agricoltura Biologica, addirittura contrastandolo nell'Ultimo decennio, laddove in Italia oggi abbiamo il 20% in meno di superfici agricole Biologiche certificate  rispetto al 2002. Mentre la domanda di biologico si è triplicata nell'ultimo decennio.

- Contestuale sospensione immediata (e recupero verso il biologico) dei fondi Agroambientali regionali distratti da anni verso una "falsa agricoltura integrata", che "de facto" ha sostenuto l'acquisto di pesticidi chimici di sintesi e non delle previste tecniche biologiche o naturali alternative, prioritarie secondo le linee guida sulla produzione integrata Europee. Le tecniche alternative ai Pesticidi chimici, secondo i disciplinari regionali attuali, sono diventate "facoltative",  per cui gli agricoltori convenzionali, risparmiando sui costi, hanno continuato ad usare sempre più pesticidi (oltre 150.000 tonnellate in Italia, il 35% di tutti i pesticidi europei, con fatturati in continuo aumento), percependo illegittimamente pagamenti agroambientali che  dovrebbero sostenere i maggiori costi delle tecniche sostitutive naturali e biologiche. 
Si ipotizza una truffa Comunitaria dolosa e reiterata, con danno alla salute pubblica e all'ambiente.
L'Italia ha oggi raggiunto il triste primato mondiale dei tumori dell'infanzia, con tasso di incremento doppio di quelli neonatali, rispetto alla media UE. Inoltre, nel nostro paese le malattie degenerative sono in crescita esponenziale, con riduzione dell'aspettativa di vita sana di oltre 10 anni, dal 2004 ad oggi. I Pesticidi Chimici di sintesi rappresentano in tal senso la principale "concausa aggravante" di patologie degenerative e oncologiche, spesso derivate dagli squilibri endocrini collegati.

- Revisione e potenziamento del sistema di certificazione biologica. 
Oggi il produttore paga l'Ente di certificazione (conflitto di interesse) per poi vedersi restituire i costi grazie ai fondi comunitari (Mis. 132 dei PSR regionali, fino a 3.000 euro ad azienda agricola). E' necessario, pertanto, che sia direttamente l'ente pubblico (Regioni) a pagare gli Enti di certificazione e a controllarne l'operato, obbligando a un numero minimo di ispezioni sul campo (5-6 all'anno) e all'analisi dei residui chimici di pesticidi, con perizia di stima delle produzioni pre-raccolta, al fine di evitare e prevenire irregolarità e truffe nelle dichiarazioni di produzione e fatturazioni di prodotti. 

3. Pesticidi Chimici
l'applicazione corretta della nuova direttiva europea sull'Uso sostenibile dei Pesticidi (D. Lgs. n. 150 del 14 agosto 2012), impone la priorità (da intendersi come obbligo prioritario)  di intervento con mezzi tecnici biologici e naturali, regolarmente registrati al commercio (in quantosottoposti alle prove di efficacia), sulla base del principio di precauzione e delle norme di Agricoltura Integrata (Decisione CE del 30-12-1996) che sono diventate obbligatorie per ogni coltivazione.

4. Tutela dell'infanzia e dei più deboli da pesticidi e residui chimic
inserimento del limite massimo di sommatoria dei pesticidi negli alimenti, oggi tarati solo per ogni singola sostanza chimica, su un corpo di 60 kg e non sulle categorie più deboli (Bambini, anziani e malati), sulla base del principio di uguaglianza dei cittadini nei confronti delle leggi. 

Tolleranza zero Pesticidi nei prodotti Biologici, in base aldiritto a non essere contaminati dagli eventuali confinanti che utilizzano pesticidi, che dovranno mantenersi all'interno delle proprietà  convenzionali, come previsto dalle norme di diritto costituzionale, senza effetti di deriva di sostanze chimiche all'esterno. 

5. Obbligo di alimentazione biologica scolastica ed ospedaliera con istituzione e tutela dei mercati biologici locali a filiere di vendita diretta e corta (un passaggio), utilizzando le misure dei PSR Regionali e tutte le forme di sostegno alle produzioni di qualità  (intesa come miglioramento dell'impatto ambientale e/o sanitario e nutrizionale delle produzioni agricole), quali ad es. le organizzazioni comuni di mercato (OCM).

6. Istituzione di un adeguato servizio di assistenza tecnica fitosanitaria nazionale e Provinciale, ai sensi del recente recepimento della Dir. CE sull'Uso sostenibile dei pesticidi, collegato agli albi professionali degli Agronomi e Periti Agrari con Prescrizione obbligatoria da parte di tecnico abilitato (attraverso ricettario) di ogni eventuale prodotto chimico di sintesi ad uso agricolo, in osservanza dellacircolare sull'Atto fitoiatrico dell'Ordine degli Agronomi, che prevede l'obbligo di prescrizione prioritaria dei mezzi alternativi non di sintesi e la non possibilità  di operare come dipendenti delle case agro-farmaceutiche nella suddetta prescrizione (conflitto di interessi).
Inserimento di Esperrti Agroecologi di comprovato curriculuum sulle tecniche sostitutive dei mezzi chimici di sintesi, nelle commissione ministeriali e regionali per la definizione delle norme e disciplianri obbligatori di Agricoltura Integrata, nominati dai portatori di interesse (IBMA ITALiA, FEDERBIO, UP BIO, ecc.) e dagli altri enti indicati nella norma di recepimento della direttiva sull'uso sostenibile dei Pesticidi (D.lgs 14 agosto 2012).

7. Legare la politica agricola comunitaria europea di sostegno (PAC e Sviluppo rurale) alla preservazione della fertilità  dei terreni per le generazioni future (Art. 44 della Costituzione Italiana), finanziando le pratiche che consentono di incrementare l'Humus (sostanza organica stabile) dei terreni, nel rispetto del protocollo di Kyoto per la fissazione e riduzione dei GAS serra. Calcolando pagamenti adeguati per i certificati verdi sulla fissazione dei gas serra agli agricoltori Biologici, sulla base del controllo di incremento dell'Humus stabile nei terreni.

8. Chiusura degli allevamenti industriali senza adeguata terra disponibile per l'alimentazione del bestiame nel comprensorio e utilizzazione piena delle misure di sostegno europeo al Benessere Animale per gli allevatori Biologici (500 euro / UBA, unità  bovina adulta, previsti dalle norme UE dal 2007, ed oggi non utilizzati dalle regioni in tal senso, anche se previste non solo per l'introduzione ma anche per il mantenimento delle pratiche di benessere animale, in cui la zootecnia biologica rappresenta il livello massimo).
Gli allevamenti industriali rappresentano oggi la prima fonte di emissione mondiale di gas serra (CO2, Metano, Ossidi di N, ecc.)

9. Salvaguardia, recupero e diffusione della Biodiversità  Tradizionale autoctona dell'Agricoltura Italiana, utilizzando le risorse Regionali dei PSR e Nazionali dei Piani Sementieri, riproducendo i semi autoctoni (in collaborazione con le aziende agricole degli Istituti Agrari) e conservando le banche del germoplasma, a partire da quella di Bari, che conserva oltre 95.000 varietà di interesse agricolo strategico del mediterraneo, vero e proprio patrimonio dell'Umanità  e base per il miglioramento genetico mondiale.

10. Recupero della tradizione agroalimentare italiana e della vera dieta mediterranea biologica ed a prevalenza vegetariana, quale patrimonio dell'Umanità, utilizzando prioritarimente in tal senso le risorse di promozione dei PSR regionali (Mis. 133 ed altre misure).

11. Incentivazione  e incremento delle dotazioni per i giovani agricoltori, con finanziamenti a fondo perduto per l'apertura di nuove partite iva agricole e la realizzazione di aziende di produzione e trasformazione di prodotti biologici su piccola e media scala territoriale, legate al mercato locale (km zero) e ai gruppi di acquisto solidali (GAS). Assegnazione a giovani agricoltori dei terreni demaniali, con impegno alla coltivazione Biologica Divieto della Plastica nelle confezioni alimentari per l'accertata pericolosità per la salute e l'ambiente.

12. Salvaguardia e potenziamento dell'Istruzione superiore Agraria 

Gli istituti agrari, che rappresentano meno dell'1% degli istituti italiani, va riconosciuta un'importanza strategica prioritaria nazionale, per il loro ruolo nella conservazione e gestione del territorio, delle tradizioni rurali ed agroalimentari e nella protezione della salute e dell'ambiente, nella tutela della biodiversità .
Appare pertanto ridicolo, nella riforma degli istituti superiori, risparmiare (praticamente nulla) contenendo l'orario di cosi poche scuole, tagliando lezioni su materie fondamentali come Entomologia, Costruzioni, Esercitazioni Agrarie, ecc, ecc. Gli Istituti agrari devono mantenere degli "Statuti speciali" in relazione anche alla necessità di attività pratiche connesse con le aziende agrarie didattiche collegate.

Forse non tutti sanno chenelle nuove linee guida per la riforma dell'Istruzione tecnica, dai programmi degli Istituti Agrari il Ministero della Pubblica "(d)Istruzione" ha fatto sparire alcune materie di base, quali Botanica, Fitopatologia, Entomologia, Agroecologia, Esercitazioni agrarie ed Ecologia applicata... per introdurre una materia "trasversale" e non ben definita come le "Biotecnologie". 
Proprio nel momento in cui il recepimento delle norme europee sull'uso sostenibile dei pesticidi impone la presenza di esperti fitopatologi ed entomologi accreditati e con le basi di agroecologia per supportare la sostituzione dei mezzi chimici di sintesi in agricoltura con quelli "biologici", in forma definita obbligatoria dal D. lgs.1 14 agosto 2012 n 150 (Recepimento della Dir. UE sull'uso sostenibile dei pesticidi).
Laddove gli isituti agrari saranno coinvolti nelle attività  di formazione professionale e specializzazione dei tecnici fitoiatri preposti all'applicazione delle norme europee in materia (consulenti, agrofarmacie, ecc.)
E quando ormai i consumatori sono sempre più orientati verso gli alimenti biologici, che la politica comunitaria agroambientale incentiva in forma prioritaria ed obbligatoria... per la slvaguardia della salute e dell'ambiente, mai come oggi minacciate dalla chimica e dagli ogm .

L'esperienza dei docenti e la tradizione secolare dell'istruzione agraria sarebbero in tal modo distrutte, dal momento che professori esperti dovrebbero abbandonare le proprie discipline per insegnare "biotecnologie...
 ...ed OGM !?"

E' molto probabile che dopoil tentativo (respinto per fortuna), di trasformare le Università di Agraria in  dipartimenti di biotecnologie, qualche abile "infiltrato" nel MIURabbia tentato di togliere le basi curricolari affichè iperiti agrari diventino servi operativi di tecnologie imposte dalle Multinazionali dei Pesticidi ed OGM, mentre il loro ruolo è quello diconsulenti e tecnici responsabili della corretta gestione agricola, tradizionale ed innovativa, nella tutela dei diritti inviolabili alla salute e all'ambiente (Art.32, 9 Costituzione Italiana) e nel rispetto della fertilità dei terreni per le future generazioni (Art.44 Cost.ne).
Dobbiamo pertanto salvaguardare le basi dell'Istruzione agraria, nella Botanica e nelle scienze naturali, l'Agroecologia e il suo sviluppo nella Fitopatologia, Entomologia ed Ecologia applicata, con priorità per le tecniche dell'agricoltura Biologica ed Integrata avanzate, oggi obbligatorie a tutela della salute e dell'ambiente, come prevedono i regolamenti europei citati e quelli Agroambientali della PAC.
Riguardo alle Biotecnologie
Ogni materia della "Tradizione dell'Istruzione Agraria" ha le sue "biotecnologie", più o meno innovativenaturali ed ecologiche, ad es. nell'enologia, produzioni lattiero-casearie, allevamenti di micro e macro-organismi utili per la lotta biologica, biofertilizzanti, micropropagazione, bioenergie, smaltimento rifiuti, feromoni, ecc...
la cui complessità  e specializzazione ne renderebbero impossibile un "insegnamento trasversale", privo di significato se non inserito nella materia tecnica di cui le biotecnologie sono un supporto.
Inoltre, lo studio della genetica e degli ogm fa già  parte dei programmi di scienze naturali, botanica, entomologia, fitopatologia, agronomia e coltivazioni, ecc, per gli aspetti di interesse specifico, del miglioramento genetico, nonchè¨ della tutela della biodiversità  produttiva e funzionale negli agroecosistemi, al fine di individuare i rischi e pericoli degli OGM, che sono, come noto, vietati in Italia.

E' necessario pertanto una revisione sostanziale delle linee guida per l'Istruzione Agraria, mantenendo le materie Tradizionali di base ed applicate specialistiche, con tutta la storia in esse contenuta, innestando nei programmi tradizionali, le opportune innovazioni attraverso i moduli di biotecnologie, con particolare riguardo a quelle agro-ecologiche avanzate.

Si propone pertanto di sottoscrivere un documento, da inviare ai Ministeri AGRICOLTURA e MIUR, 
coinvolgendo l'Associazione degli Istituti Agrari Italiani in un convegno da realizzare a Todi, l'Istituto Agrario più antico d'Italia, al più presto possibile.

Prof. Giuseppe Altieri, Agroecologo

Docente Ordinario di Fitopatologia, Entomologia, Agricoltura Biologica, Agroecologia - Ist. Sup. Istruzione Agraria, Todi
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
ACCADEMIA MEDITERRANEA PER L'AGROECOLOGIA E LA VITA (AMA la Vita)
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG)
tel 075-8947433, Cell 347-4259872

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