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venerdì 12 agosto 2011

Osvaldo Ercoli e la pacifica marcia Perugia Assisi del 25 settembre 2011



Vorrei tanto auspicare che l'alba del 25 settembre 2011 illuminasse la mente di tutti gli uomini e le donne facendo loro capire che solo la collaborazione ed il dialogo fra tutti i popoli puo' creare le condizioni per una civile convivenza di pace e serenita'.

Questa alba radiosa, auspicata e sperata tante volte, ma purtroppo altrettante volte auspicata e sperata invano. L'esperienza ci ha lasciato tante volte delusi ed amareggiati, costretti a vedere il ripetersi di spettacoli di malvagita' e spargimenti di sangue finanche "in nome della giustizia, della democrazia e della pace".

Vorrei che il prossimo 25 settembre la marcia che inizia a Perugia e termina ad Assisi, quando il primo partecipante si trovera' ad Assisi l'ultimo si trovi ancora a Perugia.

E' indispensabile e necessario aumentare l'informazione e la diffusione della cultura della nonviolenza, specialmente negli ambienti piu' sensibili, quali quelli giovanili, e lavorare tutti insieme per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

E' necessario scandire lungo la marcia, senza remore alcuna, che la guerra e' un crimine contro l'umanita' ed e' vietata dalla nostra Costituzione (art. 11), e pertanto che cessi la guerra in Libia ed in Afghanistan.

E' necessario invocare il diritto d'asilo e di assistenza per tutti i profughi e migranti, vittime della guerra, della fame, delle ingiustizie.

E' necessario ricordare a gran voce a tutti i politici che il popolo della pace non crede alle "guerre umanitarie" e alle "guerre in difesa delle liberta'".

Le guerre uccidono ragazzi innocenti che le lacrime di coccodrillo di militari e politici non potranno mai piu' restituirci.

Nel cinquantesimo anniversario della marcia e della fondazione del Movimento Nonviolento, ricordiamo che Aldo Capitini volle dare vita ad uno strumento utile per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale ad ogni livello, locale, nazionale, internazionale, ossia operare per la pace e la giustizia attraverso la nonviolenza.

Lo strumento e' prezioso, facciamone tesoro, ed applichiamolo nel giusto modo.

L'era planetaria contemporanea ha esigenze che vanno dalla grave situazione ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo.

Problematiche che per la loro soluzione richiedono condivisione di idee, di valori e di opinioni con il fratello e la sorella, amiche e amici, compagne e compagni; confronto e costruzione di progetti e speranze condividendo gioie e dolori, successi e delusioni.

Questa ricchezza di doni puo' venire solo da una pace vera e totale come ha sempre auspicato Aldo Capitini.

Osvaldo Ercoli

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