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venerdì 18 agosto 2017

San Cesario sul Panaro - Il miracolo del 18 agosto 2017, con Ginevra Di Marco


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Ancora una volta  il miracolo si è ripetuto

Ormai quando arriva lo fiuto nell'aria e, complice feisbuk, avevo saputo già da giorni che sarebbe arrivata proprio vicino a casa mia, a San Cesario sul Panaro, nell'ambito del festival "Arcipelaghi Sonori" del 18 agosto 2017. Poi quando lei arriva si instaura una specie di tam-tam: gli amici che ormai come me, la conoscono, cominciano a mandare sms e mail e a scambiarsi la notizia e un "Ci sei?", come se un dono prezioso fosse lì a disposizione di tutti e.... come non approfittarne? Ma mi rendo conto di non averla ancora nominata, lei è Ginevra Di Marco. Suoi complici insostituibili sono Francesco Magnelli marito, manager e tastierista e Andrea Salvadori, virtuoso chitarrista.

Sono stati preceduti da un bravo e simpatico gruppo rumeno, quattro donne, due giovani, due più anziane, con delle voci potenti e acute e abiti caratteristici, che hanno eseguito innumerevoli brani tradizionali con grande slancio e apprezzamento da parte del pubblico, che è stato anche invitato a fare qualche passo di danza sulla pista da ballo antistante il palco. 

Anche Ginevra è andata a ballare. Questa pista da ballo aveva però il neo di "mantenere le distanze" tra i musicisti ed il pubblico ed io, che ci vedo sempre peggio, ne ho risentito molto durante lo spettacolo. Inoltre ormai, con la mia macchinetta fotografica mi sto lanciando a fare qualche brevissimo video, ma in questa occasione, un po' la distanza, un po' la scomodità, un po' che ho preferito guardare lo spettacolo senza il disagio di avere in mezzo il dispositivo, ho ripreso ben poco. Ma le emozioni provate non hanno bisogno, per essere riportate alla coscienza, di filmati.

Sono stati eseguiti molti brani dell'ultimo lavoro, come sempre negli ultimi loro concerti, brani che ormai amo e che, se avessi la memoria dei sedici anni, conoscerei a menadito, tanto spesso li ho ascoltati in questi ultimi mesi anche dal cd.

E all'inizio, questa distanza, anche fisica, si faceva un po' sentire, ma via via, l'atmosfera si è riscaldata, soprattutto, per me,con la classica "Gracias a la vida". 

Dopo aver partecipato anche al canto di "Todo cambia" su invito di Ginevra, il pubblico è stato sollecitato ad avvicinarsi, per i tre pezzi del bis richiesti a gran voce. Sono stata pronta ad andare in prima fila, proprio di fronte a lei, che mi pare sempre più bella ed espressiva. E così tutti, ognuno per quel che sapevamo e potevamo, abbiamo avuto il piacere di cantare "Amandoti", "Malarazza" (pezzi più datati) e "Solo le pido a Dios". 

Dopo i calorosi applausi e la gioia condivisa, la gente a mano a mano se ne è andata. Sono rimasta lì ancora un'oretta e dopo aver acquistato il dvd dello spettacolo con Margherita Hack, essermi ancora complimentata con Ginevra per l'emozione che riesce sempre a suscitare e aver scambiato qualche parola con Francesco sul mio desiderio (o sogno?) di farli venire ad esibirsi a Treia me ne sono andata ed ho ancora avuto in mente le note e le parole ascoltate finché non mi sono addormentata...

Caterina Regazzi

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A Dio chiedo soltanto
che il dolore non mi sia indifferente
che l'arida morte non mi colga
vuoto e solo, senza che io abbia fatto abbastanza”
da “Solo le pido a Dios”


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