Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

venerdì 30 giugno 2017

Vignola, 19 luglio 2017 – La canapa bioregionale deve tornare a crescere libera nei nostri campi e giardini


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Dopo il bollino su gioco d’azzardo, tabacco e liquori, previste nuove entrate per lo stato (che verranno spese in armi e prebende ai politici). Trattasi della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis. Il testo è stato già depositato dall’Intergruppo parlamentare nel 2016 e se finora non è ancora stato votato è solo per ragioni di “convenienza”, insomma è stato messo in decantazione, in attesa del momento opportuno per approvarlo. Succederà sicuramente appena subentreranno necessità urgenti di far cassa…
Infatti la “legalizzazione della cannabis” piace ai partiti “democratici” poiché legalizzare la canapa porterebbe enormi utili alle casse dello stato, e di conseguenza avvantaggerebbe i suoi amministratori… Così si apre un’altra frontiera delle tasse, dello sfruttamento popolare, e si passa alla vendita della canapa con il bollino di stato. Veramente non sarebbe la vera canapa, quella da sempre coltivata in Italia, ma una canapa “aggiustata”, da sballo…
Secondo me, non dovremmo andare verso la legalizzazione bensì verso la liberalizzazione e non chiamare questa pianta cannabis, marijuana ecc, dandogli l’accezione di “droga”, ma chiamarla con il suo nome comune: canapa. Solo la canapa esiste, un’unica pianta che a diverse latitudini e climi ha proprietà diverse, esattamente come l’uva. 

(come scritto nel mio articolo:   https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2015/08/12/la-canapa-bioregionale-non-e-droga/)
Finché la canapa bioregionale non potrà ritornare libera nei nostri campi e giardini, assieme a tutte le altre piante medicinali, alimentari e di varia natura, non potremo mai attuare una sana ecologia botanica. Mentre la legalizzazione della “cannabis” porterà ad un ulteriore indebolimento della società, soprattutto del mondo giovanile.
La soluzione è la liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, dai molti usi e con basso tasso di cannabinolo. E di questo tema ne faremo argomento di discussione ad un incontro previsto per il 19 luglio 2017 a Vignola, presso l’azienda agricola La Bifolca, alle ore 18.30, in Via dei Gelsi. L’incontro è propedeutico per avviare una raccolta firme per una proposta di legge popolare.
Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana
Articoli in sintonia:

giovedì 29 giugno 2017

LA REGOLA DELLO SPECCHIO (e dello smembramento del sé)


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Per chi avesse visto “L’uomo della Mancha” film vecchiotto (1972) con un Peter O’ Toole all’apice della forma, forse si ricorderà l’insolito finale, che è anche il momento clou della storia. L’anziano Don Chisciotte, una sorta di nobile decaduto, si imbarca in imprese ritenute” folli”(celebre su tutte la lotta con i mulini a vento, divenuta paradigmatica di un certo modo di battersi contro difficoltà inesistenti) , che nel suo immaginario visionario medioevale sono in realtà il dovere di un cavaliere (ma in realtà siamo ben oltre la fine dell’epoca cavalleresca: la vicenda è ambientata fra il il XVI e il XVII secolo). Ai suoi aristocratici parenti tutto ciò non garba, un po’ per il discredito sul casato, e molto per il timore di perdere quei pochi averi ancora rimasti. Così escogitano un trucco in cui lui possa cascare facilmente: assoldano alcuni uomini, che a cavallo e travestiti con armature da soldati medioevali, lo raggiungono e lo circondano, mostrandosi ostili: lui crede siano cavalieri nemici e si prepara a combattere. Ma essi non fanno che puntargli contro i loro scintillanti scudi metallici, estremamente levigati e lucidissimi, che facendo da specchio gli rimandano la sua immagine di vecchio debole e sconfitto. Quella è la fine delle sue imprese. “Rientrato in sè” (poi vedremo quanto sia mistificante questa espressione) Don Chisciotte torna a casa e praticamente si lascia morire.

C’è un mondo, o meglio un universo, in quello specchiarsi e riconoscere tutti i propri limiti, tutta l’enorme inadeguatezza umana; quello che succede in realtà è una sorta di cessione o scambio di identità: egli stava vivendo una dimensione permeata da quello che negli antichi culti misterici greci veniva definito enthousiasmos, letteralmente “ essere in dio” cioè in altre parole, “essere posseduti dal dio” e quindi “diventare dio”; si trattava di uno stato in cui nei riti iniziatici dell’antichità si veniva condotti al punto in cui si superava la propria natura semplicemente umana per entrare pienamente in contatto con la propria natura divina e ci si rendeva conto di appartenere realmente ad un altro piano di realtà, o meglio che una parte dell’uomo è già in quella dimensione, e l’acquisizione della consapevolezza, con la susseguente espansione della coscienza, ve lo può proiettare completamente, qualora il processo sia totale. Si tratta in sostanza dell’immortalità di cui parlano gli insegnamenti dell’antica sapienza universale, uno stato che cessa di essere corporeo, la “spiritualizzazione del corpo” o trasmutazione di cui parla l’alchimia, eventualità ben illustrata nel film “Lucy” e anche in parte da “Limitless” (che significa appunto “senza limiti”).

Per tornare a Don Chisciotte, quella che per l’uomo ordinario era follia per lui era la sua realtà divina che si era impossessata di lui e che egli viveva con qualche limitazione mentale ma nondimeno veicolando pienamente lo spirito che l’animava, come dimostrato dal cambiamento avvenuto in colei che lui chiamava Dulcinea (Sofia Loren nel film) una povera sguattera zotica e ordinaria la quale, trasfigurata dall’amore e dalla visione che ha di lei Don Chisciotte – che la tratta come una grande dama - riconosce la propria nobiltà di spirito ed inizia a vivere in maniera consona alla sua “nuova” identità, quella profonda armonia interiore che trasforma la misera argilla in un capolavoro cosmico quando si riconosce ciò che si è veramente: lei ri-conosce la vera se stessa, cioè la sua natura divina, e da allora in poi la sua vita non sarà mai più la stessa; ma tutto ciò avviene grazie al “pazzo” Don Chisciotte, che le trasmette la sua visione “magica”, il suo vedere oltre le apparenze per cogliere l’essenza, la realtà dietro la parvenza. Il fatto è che Don Chisciotte la “vedeva” nelle sue vesti regali dello spirito, come allo stesso modo vedeva la realtà ordinaria attraverso altri occhi – gli occhi di un dio costretto a misurarsi con la cosiddetta “normalità” cogliendone però l’inespressa e sottesa essenza.

Ma torniamo allo specchio: che succede in quel drammatico momento in cui egli non vede più il Sè, il cavaliere eroico, il dio, ma solo un uomo ordinario con tutti i suoi limiti e un’identità da pazzo fallito? L’identificazione con l’ego, l’io anagrafico, impedisce il contatto con il Sè, e l’anagrafico travolge e cancella il divino, trascinando le vibrazioni vitali in basso, in un vortice di pochezza esistenziale. Lo specchio è qualcosa di vagamente misterioso, presente nelle fiabe e molto usato nella magia, come anche collocato nella tradizione popolare (in alcuni luoghi è d’uso coprire gli specchi con un drappo nero quando in casa muore qualcuno) proprio per la sua capacità di riflettere –forse- anche quello che non c’è (su questo piano) o meglio che non si vede e non sembra esserci ma c’è eccome, evocando presenze parallele. Può agire evidentemente anche al contrario, come nella vicenda di Don Chisciotte: e cioè attuare un distacco netto fra il Sé eroico del cavaliere e la sua banale dimensione egoica che affiora implacabile: imprime forza alla personalità, all’io, vampirizzando il Sé. Noi vediamo specchiata la nostra pochezza individuale, e non l’indole fiammeggiante che ci appartiene veramente. Oppure, ed ecco girate le carte in tavola ma il trucco è sempre l’immagine riflessa, ecco un Narciso che viene talmente sedotto dal proprio volto specchiato nell’acqua, che , lungi dall’esserne sconvolto se ne innamora, e perdendosi nella contemplazione idolatra dell’io si immedesima talmente con la sua immagine (oggi si dice: “è tutta questione di “immagine”!) da smarrirsi in essa, perdendo così non solo il Sé ma anche l’ego, poiché annega nel laghetto in cui si è specchiato cercando di abbracciare la sua stessa immagine: mito estremamente sintomatico della mentalità di oggi in cui vanno in voga i palestrati tutto muscolo e le veline tutta coscia –ma cervello poco. Ma nel caso di Don Chisciotte – come vedremo anche di Dioniso - naturalmente lo specchio è solo simbolico della concezione che si ha di se stessi, tutte le idee limitanti e castranti che ci siamo fatti (o che ci hanno comunicato altri) di noi stessi: sei un fallito, un inetto, o comunque sei solo un corpo, un pezzo di carne e niente più: che ti aspetti? Mentre per Narciso è l’illusione di senso contrario ma altrettanto deleteria, il miraggio dell’apoteosi dell’io ben al di là dei suoi contorni reali.

Ritroviamo lo stesso meccanismo che fa leva sul vecchio aristocratico spagnolo (e forse Cervantes da lì ha preso spunto) in un mito greco molto antico, quello dell’infanzia di Dioniso, considerato uno degli dèi ma in realtà solo parzialmente lo è, in quanto figlio di Zeus, il re dell’Olimpo e di una donna mortale, Semele. Dioniso era odiato dai Titani, una classe di divinità tradizionalmente avverse agli dèi olimpici con cui nella mitologia greca combatterono una grande guerra, la Titanomachia. Rappresentano perciò, simbolicamente, le forze della disgregazione, le energie disordinate e destabilizzanti del caos, in contrapposizione all’ordine cosmico instaurato dagli dèi olimpici.

Insomma, in qualche modo i Titani riescono a mettere, fra i giocattoli di Dioniso bambino in sua assenza, uno specchio, che egli poi prende per rimirarsi: questo è il momento clou della vicenda, perché in tal modo viene meno il potere protettivo che evidentemente aleggiava sul bambino e che non permetteva alle forze del caos di toccarlo, di penetrare nel suo mondo rispondente all’ordine cosmico: Dioniso vede riflessa la sua natura umana scissa da quella divina, e crolla così , come per Don Chisciotte, quella barriera che si ergeva fra il Sé reale e l’ego illusorio, fra l’essenza vera e la sostanza illusoria, cancellando la prima e lasciando il bambino in balia dell’identificazione con un ego debole, mortale, transeunte e fondamentalmente illusorio, non più “guidato” dall’ordine interiore, dal suo inserimento nel progetto che va ben al di là della sua individualità; non più “tenuto insieme” perciò dall’unità del flusso universale di cui fa parte. Viene meno la consapevolezza di Sé e di tutto ciò che comporta e prende il sopravvento la coscienza egoica (con la conseguente disunità), e così egli viene letteralmente dilaniato dai Titani, che poi mettono a cuocere i pezzi e se li divorano. Ma in qualche modo tralasciano il cuore (organo sempre simbolico del centro della persona, della sua unità interiore trascendente) che viene recuperato da Atena (la dea della saggezza) la quale lo porta a Zeus che ricompone, partendo da lì, il fanciullo: è ovviamente, un nuovo Dioniso, che tuttavia reca con sé il segno indelebile dell’opera traumatica delle forze caotiche, e diverrà il dio dell’ebbrezza, dell’intossicazione psichica che però può essere anche possessione divina: una visione oltre gli angusti limiti umani e schemi sociali che fanno di Dioniso il dio della libertà ma anche del pericolo dell’andare oltre i limiti senza avere ben chiaro dove si va, insomma una bipolarità, un’ essenziale ambivalenza, una situazione borderline.

Dunque qui abbiamo uno smembramento che ritroviamo nel mito di Osiride, che viene poi a sua volta miracolosamente “ricomposto” per giusto il tempo di concepire il figlio, Horus, il quale sconfiggerà le forze del caos (e rappresentate simbolicamente da Seth, il fratello cospiratore a cui si deve lo smembramento di Osiride); ma lo vediamo con ancor più precisione nel rituale iniziatico sciamanico, in cui gli “spiriti” fanno a pezzi il candidato al ruolo di sciamano, e spesso li cuociono in un calderone come i Titani hanno fatto con Dioniso. Finito il processo di disgregazione totale, di annullamento, l’individuo viene ricomposto con pezzi nuovi, finché alla fine è una “nuova creatura” e degno del ruolo di sciamano-guida della sua comunità. Ovviamente tutto ciò avviene in uno stato alterato di coscienza, ma nondimeno come esperienza molto reale sul piano psichico (come del resto le abductions, i cosiddetti rapimenti UFO), ma è sintomatico, insieme alle storie mitiche già raccontate, di un principio fondamentale: che nel nostro stato ordinario, per il ”gioco” ingannevole dello specchio, noi, crescendo e uscendo dai dorati cancelli dell’infanzia veniamo “smembrati”, nel senso che non possediamo un’unità interiore vera e propria, e per via delle forze dissolutrici del caos che vengono a predominare in noi non abbiamo un ordine interiore, la nostra personalità diventa disomogenea e perciò non guidata dallo spirito che è Unità assoluta.

E allora che fare? Occorre rimettere insieme i pezzi (quelli veri, rigenerati), ossia ri-membrarci, attuare cioè il ricordo di Sé, l’anamnesis pitagorica: riacquisire, come Dulcinea, il ricordo di chi siamo veramente. Nella mente del cosmo.


Simon Smeraldo

martedì 27 giugno 2017

Il nutrimento etico di Emanuele Ciccarella



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Ogni vegetariano, tranne una trascurabile minoranza di persone che sono state abituate sin dalla nascita a questo tipo di dieta, ha normalmente alle sue spalle un passato di sofferta autocritica, di ricerca e di riflessione. Per tutti noi, il primo passo è stato quello di compatire. Di patire cioè, insieme alle vittime, di soffrire sinceramente per il dolore e di percepire una decisa ripulsa verso una violenza assassina che soltanto l’impari rapporto di forze esistente fra l’uomo e gli altri animali può “giustificare”.

Certamente questo primo passo è senz'altro degno di ammirazione e di rispetto… ma bisogna onestamente riconoscere che il nostro sacrifici  (volendo dimenticare i miglioramenti al bilancio ecologico-ambientale così bene descritti in questo libro) non porta ad altra conseguenza che quella di salvare le nostre coscienze. Ben poca cosa, dunque. Sarebbe invece auspicabile – ed ognuno di noi continua irragionevolmente a dispetto della realtà ad alimentare questa segreta speranza
 che la somma dei sacrifici e delle rinunce di ciascuno di noi fosse in grado di sviluppare un circolo virtuoso il cui punto più alto sarebbe la pacifica convivenza di tutti in un nuovo “paradiso terrestre”.

IL NUTRIMENTO ETICO di Emanuele Ciccarella
Editore Zambon -  pagg. 80
prezzo 8,00 € ca.
zambon@zambon.net - www.zambon.net

lunedì 26 giugno 2017

Incontro Collettivo Ecologista - 25 giugno 2017 - Il messaggio per salvare il mondo


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Incontro Collettivo Ecologista - 25 giugno 2017 - Il messaggio per salvare il mondo

Non era in programma un mio intervento a questo incontro, poi Paolo mi ha detto che se ci fosse stato il tempo potevo proporre qualcosa. Ho gradito questa idea, a condizione che avvenisse in modo spontaneo senza sottrarre del tempo ad altre attività. E così,ci siamo trovati sotto alla tettoia di Pietro, carezzati da un gradevole venticello. Con la fantasia, ci siamo messi in cammino alla ricerca di un messaggio all’umanità, nascosto dentro a una grotta nella foresta in Amazzonia, lasciato lì da un vecchio saggio, centinaia di anni fa. 

A Leo (nella foto con la mamma Barbara), un fanciullo coinvolto in questa avventura, è stato dato l’incarico di aprire lo scrigno, una volta trovato, che conteneva la pergamena. Purtroppo col passare del tempo, la scritta non era più leggibile e così i cercatori stupiti e disponibili, si sono trovati a dover riscrivere il messaggio, impersonando il vecchio saggio. Ecco il riassunto di ciò che hanno scritto. Ora puoi leggerli e se ti fa piacere,anche diffonderli. aggiungendo anche il tuo. Grazie.


Barbara
Siete arrivati fin qua, stanchi e preoccupati, pensate che molto di più ci sia da fare, per l’uomo e per questo meraviglioso pianeta così stanco di tutti i soprusi subiti. Ma sappiate che, c’è ancora speranza e la speranza è nei bambini, loro saranno la vostra salvezza e se li saprete ascoltare, vi porteranno in salvo. Aprite il vostro cuore alle loro voci, vi guariranno e vi condurranno ad accogliere la Nuova Umanità e la Nuova Terra. Abbiate fiducia in loro, è tutto ciò che posso indicarvi.



Caterina
Vivete pienamente, onestamente, amando e rispettando voi stessi, gli altri, gli animali, le piante, la vita.
Ringraziate ogni giorno di esserci.



Claudio
Osserva sincero la natura che ti circonda, amala come se fosse parte di te. Contempla la sua bellezza, falla tua, trasmettila in tutte le tue azioni, come se tutto quello che ti circonda, fosse il risultato della tua purezza del rispetto per l’universo.



Simon
Ragazzi, lasciate perdere gli specchietti per le allodole…..non fanno per voi. Se siete arrivati fin qui è perché siete consci dell’antica verità. “Uomo conosci te stesso e conoscerai l’universo intero”



Giuseppe
Tutta la strada percorsa e gli ostacoli superati. Tutti i pericoli scampati, tutti insieme ci siamo ritrovati uniti.



Monica
Sono già state dette troppe cose... le parole stanche di ripetersi… innalziamo un canto privo di mente e vibriamo con forza verso quello sconosciuto che ci ridarà la luce. FIDUCIA.



Paolo
Sii ciò che sei.



Maurizia
Grazie, vi ho aspettato per tanto tempo e siete qua per scoprire la verità sulla storia dell’umanità. Ci sono scritti tramandati da millenni in tutto il mondo. Ora che sapete da dove venite, potete scegliere dove volete andare. Comprendete che siete tutti parte di una razza, la razza umana. Diventando finalmente coscienti, potete prendere in mano il vostro PROGETTO, senza più essere sottoposti a PROGETTI di ALTRI.  ORA, SIETE VERAMENTE LIBERI.



Pietro 
E’ ora di ritornare a essere collegati alla nostra madre terra e di entrare pienamente in un cambiamento che ci porta a ritrovare noi stessi e essere un tutt’uno con l’energia che è VITA. Ritroviamoci!

Maria
La Pace nel mondo è dentro ai vostri cuori.
Grazie a tutti i partecipanti che hanno “giocato” con gioia con consapevolezza elevata e in particolare a Paolo per questa opportunità.


Maria Bignami

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Resoconto completo delle due giornate dell'Incontro Collettivo Ecologista 2017:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2017/06/rete-bioregionale-italiana-resoconto.html

giovedì 22 giugno 2017

Salvare le Api - Termoterapia controllata contro la Varroa


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Purtroppo le api stanno morendo ed in maniera sempre più accelerata, in Italia come in tutto il mondo, per il deterioramento del loro ambiente naturale, causato dalla chimica in agricoltura, in particolare pesticidi, diserbanti e fungicidi, fino ai terribili dissecanti totali, che oltre ad uccidere le api, tolgono loro il nutrimento, distruggendo la Biodiversità con i suoi infiniti fiori
  
A ciò si aggiunge il cambiamento climatico, causato in primis dalla stessa agricoltura industriale, che distrugge humus, foreste, siepi e bodiversità, per produrre  biocombustibili, bioplastiche e mangimi OGM che alimentano animali in modo industriale, i quali mangiano come almeno 20 miliardi di esseri umani… un sistema assolutamente insostenibile, che ci sta portando velocemente verso la catastrofe climatico-ambientale.

In questo contesto agrecologico degradato un parassita delle api, l’acaro Varroa Detructor, rappresenta un elemento in grado di danneggiare fortemente le colonie, anche perché vettore di virus che colpiscono le api, sempre più deboli.

Finora, la Varroa è stata combattuta principalmente con prodotti chimici, nel tempo sempre meno efficaci per la resistenza progressiva dell'Acaro parassita. Inoltre le sostanze chimiche, dannose sia all'apicoltore che per i residui nei prodotti dell’apicoltura, si bioaccumulano nelle catene alimentari con gravi conseguenze sanitarie generali. E la Varroa, essendo un acaro, è tra le specie che meglio si adatta alla chimica ed in pochi anni l'efficacia degli acaricidi precipita, rendendoli obsoleti.

Il sistema BeeEthic è rappresentato da un’arnia innovativa che utilizza  solo il calore controllato per uccidere gli acari, senza necessità di prodotti chimici, aiutando le api a limitare i danni del cambiamento climatico (resilienza).

I pesticidi sono dannosi per l'ambiente e per le api (cause di moria più importante), ma le norme di legge non consentono di usare prodotti dannosi per le Api e gli altri insetti utili. Se gli agricoltori li usano è principalmente per ignoranza delle tecniche alternative, oggi obbligatorie in quanto prioritarie. E' necessaria un'opera di informazione e una parallela azione giuridica per il rispetto delle norme a tutela della Salute e dell'ambiente e biodiversità (Art. 32 e 9 della costituzione).
E in ogni caso non è etico che gli apicoltori ricorrano alle stesse tecniche chimiche che sono la causa dei danni alle api.

 Serve l’aiuto di tutti noi per sviluppare l’alveare BeeEthic 2.0 per aiutare gli apicoltori e le api a sopravvivere, sviluppando un'attività economica a scopo sociale, così come prevede la nostra Costituzione.
  
Se sei un’ Apicoltore e vuoi provare la tecnologia beeethic, vai a link:  www.beeethic.com/it/prodotto/1-arnia-trasformatore
   
BeeEthic è un sistema innovativo brevettato per sconfiggere l’acaro Varroa, che minaccia la sopravvivenza delle api in tutto il mondo. l'Agricoltura industriale e super pesticidi stanno uccidendo le api a gran velocità e questo sistema è la soluzione per salvare le api, l’ambiente e, in ultima analisi,  l’intera umanità… dal momento che l’uomo non può vivere senza le api!

Il “cervello” del sistema BeeEthic è un’unità elettronica di controllo che applica trattamenti termici anti-Varroa quando sono necessari.Il sistema può essere autoalimentato con pannello fotovoltaico.

Il sistema BeeEthic uccide la Varroa riscaldando l’alveare a 42 ° C direttamente nella sua fase di riproduzioneall’interno della covata delle api, fermandone così la  riproduzione. Inoltre aiuta le api a controllare la temperatura della covata, soprattutto durante le variazioni repentine, accentuate dai cambiamenti climatici.
Senza la Varroa, la colonia sarà più sana, meno esposta ai virus e più produttiva.
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RISULTATI di sei anni di ricerca dell’Università di Perugia•            
•             NESSUN EFFETTO COLLATERALE
•             80% DI EFFICACIA STAGIONALE SULLA VARROA
•             RIDUZIONE DEL VIRUS
•             RIDUZIONE DELLE MALATTIE DELLA COVATA
•             RIDUZIONE DEL LAVORO DEL’ APICOLTORE fino al 50%
•             NESSUNA NECESSITA DI NUTRIZIONE PER LE API
  


Dr. Agr. Giuseppe Altieri, Agroecologo, 
Dr.ssa Antonella Gasparetti, Biologa Ecologa
STUDIO AGERNOVA, Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana (PG) 
tel 075-8947433, Cell 348-8077101 

mercoledì 21 giugno 2017

Giuristi democratici: "Le misure di prevenzione personali. Controllo sociale e idolatria del decoro"


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Le misure di prevenzione personali, contenute nel D.Lgs. 159/2011 ma già previste dalla L. 1423/1956 e prima ancora dal regime fascista, stanno conoscendo negli ultimi tempi un utilizzo ricorrente e preoccupante, con il risultato di comprimere e di fatto negare diritti fondamentali del vivere civile e sociale nei confronti di chi intenda manifestare il proprio dissenso verso le politiche governative, come dimostrano anche le decine di fogli di via emessi preventivamente in occasione degli ultimi vertici internazionali.
Nei mesi scorsi, attivisti per i diritti sociali, grazie a evidenti forzature, sono stati colpiti da decreti che dispongono la misura della sorveglianza speciale: provvedimenti fortemente limitativi della libertà personale (con sacrificio dei diritti di riunione ed espressione e manifestazione del pensiero) e di movimento (con l’obbligo di soggiorno). Ciò, in base a una concezione del diritto della prevenzione come diritto punitivo del sospetto, con l’elusione delle garanzie sostanziali e processuali.

Al di là dei profili immanenti di incostituzionalità delle norme che prevedono l’avviso orale —autentico stigma di pericolosità sociale valido vita natural durante!— e la sorveglianza speciale per fattispecie di «pericolosità generica» da tempo denunciati dalla gran parte della dottrina per contrasto con i principi della riserva di legge, della tassatività, della non colpevolezza e dell’eguaglianza, a seguito della recentissima pubblicazione della Sentenza De Tommaso della Corte Europea dei Diritti Umani che condanna l’Italia per mancanza di qualità della legge, si impone un ripensamento globale delle misure preventive personali.

Perché laddove esse vengono adoperate per comprimere i principi costituzionalmente tutelati della libertà di esprimere le proprie opinioni e di associarsi insieme ad altri per sostenerle, emerge il rischio di una loro torsione e di un loro improprio utilizzo quali strumenti di controllo del dissenso e del conflitto sociale.

Per questo, convochiamo un convegno di studi a Roma per giovedì 22 giugno 2017, ore 16,30, presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso in Via della Dogana Vecchia, 5.

Organizza l‘Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Introduce e coordinaCesare Antetomaso (Avvocato, Esecutivo Associazione Nazionale Giuristi Democratici)


Roma. Convegno del 22 giugno 2017 alla Fondazione Lelio Basso, ore 16.30

Relazioni di:
Livio Pepino (già Sostituto Procuratore presso la Corte di Cassazione);
Francesco Romeo (Avvocato);
Enrico Gargiulo (Ricercatore in Sociologia economica e del lavoro all’Università del Piemonte orientale).
Interverranno:
Sen. Loredana De Petris (Sinistra italiana);
Sen. Luigi Manconi (Presidente Commissione Diritti umani Senato);
Eleonora Forenza (europarlamentare);
Riccardo De Vito (Presidente Magistratura democratica);
Valentina Calderone (Associazione A buon diritto);
Antonello Ciervo (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione);
Simonetta Crisci (Avvocata);
Giovanni Russo Spena (Area democrazia, diritti, istituzioni Partito della rifondazione comunista-SE);
Italo di Sabato (Osservatorio sulla repressione);
Paola Bevere (Associazione Antigone).

Aderiscono: Giuristi Democratici, Asgi, A buon diritto, Antigone, Abitare nella crisi, Movimenti per il diritto all’abitare-Roma, Osservatorio sulla repressione, Usb, Si Cobas, Eurostop, Il Salto, Popoff, Partito della rifondazione comunista-Sinistra europea.

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martedì 20 giugno 2017

Vaccini, Hamer, glifosato, batteri & Co


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Sono stata ad una conferenza del dr. Dario Miedico, radiato recentemente dall’ordine dei medici per la sua posizione sulla libertà di scelta vaccinale. E’ stata organizzata dal comitato biellese per la libertà di cura ed erano presenti in sala oltre trecento persone. Tutti conosciamo già la sua storia. Il dr. Miedico, come molti altri suoi colleghi, ripete il mantram: “non sono contrario alle vaccinazioni, hanno debellato molte malattie ecc. ecc..” 

Afferma anche che i suoi nipoti non sono stati vaccinati, che i grafici evidenziano che allorchè i vaccini sono stati introdotti le epidemie erano già scemate, che la polio è malattia pericolosa ma non contagiosa e, a dimostrazione, cita il caso di una sua compagna di classe di tanti anni fa – il dr. Miedico ha ottant’anni – che nonostante fosse poliomielitica non ha contagiato nessuno. 

Anch’io ho conosciuto la storia di una mia vicina di casa che ebbe diagnosi di polio e che non ha contagiato nessuno. Mi raccontò che, negli anni sessanta, all’età di diciotto anni, mentre stava sciando rischiò di cadere in un burrone. Non ebbe danni fisici ma, dato lo spavento, si mise a letto e dopo alcuni giorni di febbre – si pensò prima a un’influenza – si accorse di avere una gamba paralizzata. Diagnosi: poliomielite. Poi, dopo oltre dieci anni la diagnosi fu cambiata in sclerosi multipla. Capii già allora che non c’entrava il virus ma che questo si riscontra allorchè il terreno biologico viene alterato da più fattori, in questo caso chiaramente dallo shock emozionale come confermano le scoperte del dr. Hamer che ho conosciuto anni dopo . 

Basti pensare anche ai tanti casi di polio sviluppatisi in Indonesia dopo lo tsunami del 2004, nonostante il 95% della popolazione fosse vaccinata. Solo le singole persone , con l’attenzione al proprio vissuto, possono comprendere se le cause sono endogene, esogene od entrambe contemporaneamente ma ovviamente è più difficile nel caso dei bambini. 

E diventa quasi impossibile poter discernere quindi se si si escludono a priori le influenze psichiche, nonostante le ricerche di Hamer, di Stefan Lanka, di Rupert Sheldrake ecc.. Molti ricercatori dimostrano l’importanza del ruolo che ha sulla nostra salute il microbioma intestinale. 

Ho ascoltato le conferenze del dr. Paolo Mainardi che scrive che ogni volta che si ha una “martellata in testa” collassa la mucosa intestinale. La “martellata” corrisponde allo shock emozionale o a veleni vari, glifosato, adiuvanti contenuti nei vaccini ecc.. E’ confermata quindi anche da questo ricercatore la correlazione tra psiche-cervello-organi e che, intervenendo a riequilibrare l’organo , in questo caso l’intestino, di riflesso migliora il quadro psico-fisico generale. Il libro di Claudio Trupiano “Grazie dr. Hamer”, riporta a pag. 378 un caso relativo ad una persona con diagnosi di SLA consapevole di avere vissuto uno shock emozionale

Paola Botta Beltramo

venerdì 16 giugno 2017

Messaggi onirici dalla Radio della Terra, per voce e campana tibetana

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Dalla Radio della Terra ricevo sempre volentieri, anche se le frequenze  sono troppo basse e a volte passano sotto le sedie e le scrivanie senza essere captate. Finalmente ora ho l'indirizzo al quale posso risponderti. Mi piacerebbe inseguire il tuo viandare ma quando arrivo a stringere i miei condizionali mi accorgo che il grosso della corda è stato occupato dagli imperativi e che me ne resta a malapena mezzo braccio per tener su le brache.

Immagino un viandante ma che viandante non è ed è solo uno che è lì a viandare.
Forse si è perso, ma forse perdersi non è il termine giusto, certamente è uno
che cerca di "ritrovarsi". Nel corso dei millenni sono evaporati i saperi
fondamentali e ci restano ruderi di qualcosa che non riusciamo più a decifrare.
Echi di voci che ci suggeriscono qualcosa in una lingua incomprensibile. Il
viandante è lì,
in mezzo a quelle voci, in mezzo a quei ruderi, nel vuoto incolmabile e
straziante che separa i frammenti. (stefano)

il mio viandare mi ha riportatati alla mente questo saggio che ho scritto
qualche anno fa durante i giorni del solstizio, fino ad ora mai pubblicato,
racconto pseudo scientifico filosofico matematico mistico spirituale e
soprattutto musicale sia perché si tratta di una vera e propria compilation di
film e brani musicali proposti che si possono ascoltare o vedere su you tube e
sia perché alla fin fine e’ anche un opera concerto sorta di meditazione
corale, comunque e’ un viaggio anche nei media contemporanei da wikipedia a you
tube come appena detto, televideo, un viaggio scientifico come dicevo anche
fantasioso e immaginario una delle tante vie possibili che possiamo seguire per
spiegare la complessità del mondo che ci circonda.

musica di parole per voce e campana tibetana

 giro di meditazione [giro di prova su un giro di basso]

Oggi e’ domenica ventitré giugno, venticinquesima settimana,
mancano 191 giorni alla fine dell’anno.
il sole sorge alle 5 e 35 tramonta alle 20 e 49.
la luna si leva alle 20 e 44 e cala alle 5 e 37.
il 21 giugno solstizio d’estate.
sole in cancro

Questa notte sarà la notte di san giovanni, la notte più magica dell anno che
coincide con la luna piena. una energia pazzesca si sprigionerà al calar del
sole, sulla linea dell orizzonte sole e luna saranno per un attimo
perfettamente allineati.

in questi giorni si raccolgono erbe e fiori per infusi e pozioni per l intensità
della luce di giugno le piante esprimono al massimo grado le loro benefiche
essenze, optimum balsamico, costituenti i principi attivi. profumi aromi odori
tra le rugiade di una notte piena di fascino e atmosfere magiche.

accendo il computer accedo alla casella di posta elettronica e leggo i messaggi,
tra questi l invito dell italian rainbow gathering summer 2013. i raduni
arcobaleno sono occasioni di incontro e condivisione a contatto e totale
rispetto della natura. senza capi o leader si cerca di far fluire tutte le
energie in modo armonico. la rainbow family of living lights e’ una comunità di
persone riunite da valori di pace uguaglianza e fratellanza dalla sua nascita
nel 1972 ha sempre tenuto in campi annuali rainbow gathering in svariate
località del mondo. durano un mese seguendo il ciclo lunare, iniziano con la
luna nuova e terminano con la successiva luna nuova. ispirazione ai valori dei
nativi americani come il cerchio parlante e il bastone della parola, le
decisioni vengono prese col metodo del consenso, la dieta e’ strettamente
vegana. i proventi per il cibo vengono ricavati dalle offerte messe nel
cosiddetto cappello magico. nel film della regista francese colin serrau il
pianeta verde si riassumono gli ideali e i temi della rainbow family.

mi fermo un po a pensare e mi si accende una lampadina, mi ricordo di un disco e
un film di jimi endrix intitolati rainbow bridge il film del regista chuk wein
del 1972 tratta della rinascita spirituale in un centro di meditazione
collettiva planetaria rainbow bridge sulla isola di maui dove in contemporanea
endrix sta eseguendo un concerto durante un esperimento appunto di meditazione
collettiva denominato rainbow bridge vibratory color/sound experiment. il
concerto ebbe luogo in una distesa erbosa alle pendice del vulcano halea kala.
il regista introdusse nel film l esibizione di endrix come punto focale dell
esperimento rainbow bridge raduno di massa meditazione collettiva. nel film si
trattano argomenti della filosofia new age.

il disco e’ uscito postumo nell ottobre del 1972, ricordo che uno dei brani che
più mi piaceva si intitola pali gap registrato il primo luglio 1970. la
composizione fondata sulla base di tre accordi la cui struttura e’ molto
semplice, basata sul ciclo di 2 passi con una battuta di arresto che comprende
la riproduzione di un modulo, infine l assolo eseguito da endrix con l
amplificatore marshall al
massimo volume. pali gap e’ un nome composto che probabilmente si ispira a un
luogo dell isola, un dirupo una scogliera. pali e’ un varco un passaggio, gap,
puo anche definire appunto un passaggio difficoltoso che puo essere quello
della meditazione. la base di basso lanciata da billy cox sulla falsa riga di
gimme some loving dei spencer davis group ispirato a sua volta da a lot of love
di homer barks. cinque battute un vuoto e una battuta.

passeggio sulla spiaggia assisto allo spettacolo del sorgere della luna a est
mentre a ovest il sole sta tramontando. continuo a ripetere con la voce il giro
di basso di pali gap, pensando al varco possibile, passaggio difficile se non
immaginario. mi illumino di energia tra il sole e la luna perfettamente
allineati e raffiguro idealmente la struttura sonora del brano in due curve
sinusoidali con la seconda che torna indietro in senso inverso intersecando la
prima e formando con essa un otto orizzontale, simbolo dell infinito e dell
armonia cosmica, il fior di loto dagli otto petali. l assolo di endrix si rifa
alla spiritualità di carlos santana in soul sacrificy. mi chiedo se questa mia
lettura sia solo immaginaria o veramente i musicisti hanno strutturato questo
brano in modo consapevole per spingere attraverso la forma sonora dell otto
infinito al difficile passaggio.

sono ma casa accendo la televisione e leggo le notizie su televideo come se l
idea continuasse a seguirmi in tutto quel che faccio:

Dom 23 giu 10:11:50

l armonia delle sfere

pitagora scopre le relazioni tra le note musicali e lunghezze della corda
vibrante e in particolare che lunghezze in rapporti semplici tra loro producono
piacevoli assonanze armoniche alla base della musica. queste nozioni furono
presto trasferite nei cieli, noti per essere luoghi di equilibrio e armonia
dove i pianeti si muovono a distanze diverse dalla terra. l idea che l ordine
del cosmo suddiviso in sfere planetarie fosse affine a quello dell armonia
musicale perduro per due millenni influenzando ancora scienziati e studiosi nel
settecento. tornando all ottagono simbolo dell armonia del cosmo, il quadrato
ruotante di 45 gradi che forma un cerchio, quadrato simbolo della terra e
cerchio simbolo del cosmo, quadrato ruotante con le otto punte simbolo di
unione tra terra e cielo. cerco quadratura del cerchio: e’ un problema classico
della geometria greca in sostanza non e’ altro che un problema di matematica
più precisante di geometria, il cui scopo e’ costruire un quadrato che abbia la
stessa area di un dato cerchio con uso esclusivo di riga e compasso. l
espressione e’ diventato sinonimo di una impresa vana senza speranza o priva di
significato concreto. in senso meramente letterario l espressione quadratura del
cerchio viene spesso usata per indicare la soluzione perfetta di un dato
problema anche se come abbiamo detto non esiste.

pi greco e’ la prima lettera di perimetros che significa misura attorno in
greco. il simbolo usato anche in onore di pitagora. a causa della sua natura
trascendente non ci sono semplici espressioni finite. pi greco e’ un numero
irrazionale, quindi può essere scritto come quoziente tra due interi. inoltre
e’ un numero trascendente ovvero non e’ un numero algebrico. e’ impossibile
esprimere pi greco come un numero finito di interi di frazioni e loro radici.
questo simbolo stabilisce l impossibilita della quadratura del cerchio, perché
pi greco e’ un numero trascendente e quadrare il cerchio non e’ possibile in un
numero di passi finiti usando riga e compasso. il rapporto tra la lunghezza
della circonferenza di una ruota e il suo diametro e’ pi greco con valore
3,1453...

anche nel nostro caso la quadratura del cerchio e’ solo letteraria, ad unire
terra e cielo e’ il quadrato ruotante. pi greco trascendente e’ irrazionale
rappresenta il rapporto tra la pura creatività espressa dai musicisti nel brano
pali gap e la struttura ritmica nella sua rappresentazione grafica.

ripensando all armonia delle sfere, da un po di tempo lavoro sulla ascolto
interiore con la campana tibetana o singing bowl, ciotola che canta. una
ciotola di forma tondeggiante, una campana di una lega di sette metalli
planetari:

oro per il sole
ferro per marte
mercurio per mercurio
rame per venere
stagno per giove
piombo per saturno
argento per la luna

il suono avvolge completamente il nostro spirito e il nostro corpo per mezzo del
suono e della vibrazione ci si immerge in un viaggio sonoro magico e rilassante
ascoltando note musicali mai ascoltate verso un crescente senso di leggerezza.
il suono e la vibrazione della campana concorrono per il riallineamento dei
chakra, la carica energetica e il benessere spirituale. secondo la medicina
tradizionale cinese il corpo umano e’ percorso da vibrazioni frequenze e onde
di energia, se un organismo e’ sano esso vibra a una giusta frequenza ed e’
accordato con se stesso e il mondo circostante come uno strumento musicale. la
campana tibetana produce suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti
e trasmette queste vibrazioni a chi suona e ascolta. questo fenomeno si chiama
concordanza di fase, quando due onde tendono a unirsi e a vibrare all unisono.
la risonanza consonanza produce un effetto psicotropo sulla natura umana.

antico strumento originario della cultura buddista sciamanica himalayana che
regnava nell antico tibet, successivamente si e’ diffuso in tutta l asia oggi
vengono prodotte in nepal ma con una lega di cinque metalli perché si dice che
si sia persa l antica sapienza della fusione e accordatura dei sette metalli.

le notizie continuano a inseguirmi, ancora da televideo leggo di un festival del
teatro ecologico guarda caso a stromboli, un altro vulcano. niente luci ne
microfoni nessun uso di corrente elettrica per concerti performance e letture
dal vivo. solo gli straordinari effetti di lice del sole al tramonto sul mare
dell isola nera. con iddu il vulcano attivo, per celebrare il contatto
ristretto e immediato tra spettatori e attori. e’ una festa del linguaggio con
sassofoni tamburi il suono del mare il borbottio del vulcano l energia dei
corpi, anche in questa sorta di vibrazione collettiva come l esperimento
rainbow bridge, fino al 26 giugno.

surrealistic pillow jerry garcia chitarrista di rock psichedelico mentre
assisteva negli anni sessanta alla registrazione del disco dei jefferson
airplane dichiaro che la loro musica suonava surreale come un cuscino. nel
disco ce’ un brano cantato da grace slick che sale di timbro e intensità in un
vortice di energia white rabbit composizione ispirata al bolero di ravel e alla
favola di alice nel paese delle meraviglie. la canzone e’ collegata all
esperienza dell uso delle droghe in particolare lsd che circolava liberamente
negli ambienti musicali di san francisco. molti artisti cercano ispirazione e
creatività nell uso di eccitanti, oggi la libera espressione creativa va
cercata solo attraverso la spontaneità e la leggerezza della mente.

sulla armonia delle sfare celesti, la campana tibetana rappresenta la guida una
specie di pi greco trascendente e irrazionale che condensa i suoni delle sfere
celesti in una unica vibrazione cosmica simile all om, suono originario, un
condensatore di energia che porta alla quadratura del cerchio mentale. la sua
vibrazione mette in contatto energie dell uomo energie del cosmo. ho usato la
campana tibetana con bambini di 6 e 7 anni durante un laboratorio di educazione
ambientale sulla ecologia del seme. dopo alcuni esercizi di scioglimento vocale
siamo riusciti a metterci in sintonia sulla stessa frequenza vocale e abbiamo
eseguito il mantra salvare i semi blues alla fine dell anno scolastico ho
guidato sulla stessa frequenza genitori insegnanti e bambini, tutti in cerchio
in una grande vibrazione energetica.

studio musica da trent’anni, essa si trova al vertice della mia piramide di
conoscenza e l ho mantenuta fino a oggi in uno stato di sospensione, una specie
di riserva di energia a cui attingere nei momenti di bisogno. non ho mai
imparato la tecnica le note e le scale lasciandomi libero mdi suonare su
variazioni di timbri intensità frequenze sonore e ritmi appresi dal quotidiano.

[musica per voce e campana tibetana]

tutti brani sono eseguiti con voce mediante accompagnamento di campana tibetana.
si parte con il tema di base sulla frequenza della campana da ripetere enne
volte si sale e si scende di tonalità anche più volte, si sale di intensità,
quando ci si sente pronti e si arriva a un punto di grande empatia ci si lascia
andare allalibera improvvisazione collettiva unendo le voci in un unico flusso
di energia tornando lentamente al tema iniziale.

gimme some loving: cinque battute un vuoto e una nuova battuta in senso
lineare

i wish: brano di stevie wonder si apre con un giro di basso con otto battute di
note diverse, quattro scendono e quattro risalgono formando una doppia spirale
di energetica

a love supreme: brano intenso e spirituale di john coltrane dove il basso di
jimmy garrison detta la struttura ritmica, due battute di note un vuoto e altre
due battute formano una sinusoide continua

pali gap: come abbiamo detto il giro di basso di billy cox da undici battute che
formano graficamente un otto orizzontale, quadrato ruotante, pi greco
trascendente e irrazionale condensatore di energia cosmica

better get hit in your soul: brano di charles mingus il cui contrabbasso
introduce a una spirale di energia verso l alto con 4 battute di note un vuoto
altre 4 battute di note con l ultima più alta e altre 5 battute con l ultima
che scende riportandoci a terra da dove poi ripartire con il tema e le sue
variazioni

la nostra mente e’ il nostro più grande dance floor!

giro di prova per un giro di meditazione su un giro di basso


Ferdinando Renzetti

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