Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

lunedì 30 gennaio 2017

Viterbo - Commemorato Mohandas Gandhi e festeggiato Osvaldo Ercoli


Risultati immagini per Mohandas Gandhi

Nell'anniversario della scomparsa di Gandhi si e' svolto la mattina del 30 gennaio 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di commemorazione della grande figura della nonviolenza.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni estratti da testi e discorsi di Mohandas Gandhi, a lumeggiare i compiti attuali di ogni persona di volonta' buona.

Alla scuola e alla sequela di Gandhi ogni persona sa che occorre opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; che occorre difendere la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.

Alla scuola e alla sequela di Gandhi ogni persona sa che occorre abolire le guerre, gli eserciti, le armi; che al male occorre opporsi facendo il bene; che solo la nonviolenza puo' contrastare e sconfiggere la violenza.

Le persone partecipanti hanno indirizzato un grato saluto al professor Osvaldo Ercoli, uomo buono e saggio, sapiente maestro e valoroso compagno di innumerevoli lotte nonviolente, di cui ricorre in questo stesso giorno l'anniversario della nascita.

Nel ricordo degli insegnamenti di Gandhi, delle azioni di Gandhi, dell'esempio di Gandhi, ogni persona - ed a maggior ragione ogni umano istituto - agisca per recare aiuto a chi ne ha bisogno, ogni persona - ed a maggior ragione ogni umano istituto - agisca per il bene comune.


Risultati immagini per osvaldo ercoli

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo



domenica 29 gennaio 2017


 Risultati immagini per energia solare

Più volte abbiamo detto che l’energia erogata dal Sole potrebbe
sopperire alle esigenze dell’umanità. Senza pretese di accuratezza
eccessiva, quant’è l’energia erogata dal Sole?


Partiamo dai dati disponibili. Sappiamo che sul nostro pianeta,
giungono mediamente (all’equatore di più ai poli di meno) 1.400 J
(Joule) a metro quadrato ogni secondo e poiché juole per secondo è una
potenza che si misura in watt sul nostro pianeta, giunge mediamente
una potenza di 1.400 W/m2detta costante solare.

Nonostante la nostra distanza di 150 milioni di km dal Sole ogni metro
quadrato di superficie riceve 1.400 W cioè 1,4 kW?
Sì e poiché una famiglia in genere stipula col fornitore di energia
elettrica un contratto di 3 kW, teoricamente basterebbe sfruttare al
48%, 4,5 m2del proprio giardino o del proprio tetto per ottenere
l’energia elettrica necessaria alle esigenze della famiglia. Ma le
tecnologie attuali raggiungono appena il 15%.  E quindi per una
famiglia occorrono almeno 15 m2 di tetto o di giardino.

Ritorniamo alla distanza della Terra dal Sole e per semplificare
consideriamo l’orbita della Terra una circonferenza e non un’ellissi.
La distanza media della Terra dal Sole è in cifra tonda 150 milioni di
km. Essa viene chiamata Unità Astronomica (UA). Calcolando la
superficie della sfera avente tale raggio e moltiplicandola per la
costante solare otterremo la potenza totale erogata. Per fare ciò
trasformiamo 150 milioni di km in metri
1,5 x 108 km = 1,5 x 1011 m
Sapendo il raggio calcoliamo la superficie della sfera con a centro il Sole.
S = 4π R2 = 4 x 3,14 x (1,5 x 1011)2 = 28,26 x 1022m2
Quindi la potenza totale erogata dal Sole sarà pari alla superficie
della sfera per 1,4 kW/m2 e cioè
PTotale = S x 1,4 kW/ m2 = 28,26 x 1022 m2 x 1,4 kW/m2 = 39,564 x 1022
kW. Cioè 395,6 x 1024 W.
Quasi 400 quatrilioni di watt.
Sono sufficienti a coprire l’esigenze dell’intera umanità?
Dobbiamo sapere quanta energia richiede l’intera umanità. Nel libro di
Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani, Energia per l’astronave Terra,
Zanichelli Editore 2008, nel 2005 l’umanità ha consumato circa 5 x
1020 J/anno che sono mezzo triliardo di joule nel 2005;

E quindi l’energia erogata dal Sole è sufficiente?

Dobbiamo calcolare la quota di energia che riceve la Terra.
Considerando la Terra una sfera, la superficie che riceve la luce del
Sole è data dal raggio al quadrato per 3,14. Essendo il raggio della
Terra paria 6,378 x 106 m, si ha:
ATerra = πR2 = 3,14 x (6,378 x 106)2 = 3,14 x 40,678884 x 1012 =
127,73169 x 1012 m2
Moltiplicando questo risultato per 1400 W/ m2otterremo la potenza
inviata sulla Terra dal Sole
127,73169 x 1012 m2x 1400 W/ m2 = 178.824 1012 W = 178,824 1015 W
Cioè 178,824 1015 J/s (joule ogni secondo)
Essendo un anno costituito da 31.536.000 secondi pari a 315 x 105, si ha
178,824 1015 W x 315 x 105 s = 56.330 1020 J/anno

È una quantità grande?

La quantità di energia che raggiunge la Terra è uguale a quella
prodotta da 1788 milioni (quasi 2 miliardi) di centrali nucleari da
100 megawatt. È 11.266 volte maggiore di quella richiesta dall’intera
umanità nel 2005.

Dopo tutti questi numeri siamo giunti ad una conclusione importante.
Una conclusione che però non entra nella mente di un homo sapiens che
purtroppo cerca l’energia scavando e succhiando le fonti fossili che
il pianeta ha nascosto nelle sue viscere per creare una biosfera
adatta alle attuali forme di vita.

Allora per risolvere il problema energetico dell’umanità basterebbe
sfruttare meglio l’energia inviata dal Sole.

Il Sole è una centrale nucleare naturale che ci invia una quantità di
energia 11.000 volte quella richiesta da tutta l’umanità. E tale
energia durerà ancora per miliardi di anni (5 secondo le più recenti
stime). E invece ancora una volta l’homo sapiens cerca l’energia
nucleare nella fissione dell’atomo quando già ce l’ha sulla testa. Ma
non dentro, purtroppo.

Michele Zarrella - zarmic@gmail.com



(Fonte:  http://digilander.libero.it/prolocogesualdo/indice.html)

(Fonte secondaria:
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/ambiente/riflessioni_1344405627.htm)

venerdì 27 gennaio 2017

17 febbraio 2017 - La Carovana europea della legalità arriva alle Istituzioni europee.


Risultati immagini per La Carovana europea della legalità
Il 17 febbraio 2017 dalle ore 9:00,
al Comitato economico e sociale europeo (Rue Belliard 99-101, sala JDE62)
La Carovana europea della legalità arriva alle Istituzioni europee.
Il Presidente del Comitato economico e sociale europeo,
Georges Dassis, l'accoglierà
.
Dopo i tragici attentati nell'Unione Europea, in particolare a Parigi e a Bruxelles, i media di tutto il mondo si sono concentrati su alcuni luoghi specifici, con il rischio di stigmatizzarne popolazioni, in particolare i giovani.
Allo stesso tempo, l'Unione Europea, che aveva creato tante speranze, si sta allontanando sempre più dai suoi cittadini. Molto spesso è vista come una torre d'avorio senza collegamenti con la società civile, anche a Bruxelles, dove la maggior parte delle Istituzioni hanno le proprie sedi.
La Carovana europea della legalità è uno straordinario strumento di animazione del territorio. Si concentra sulle questioni relative alla democrazia, alla partecipazione e alla resistenza contro ogni forma di manipolazione.
La Carovana collabora strettamente, da 5 anni, con la Ligue de l'enseignement in Francia, per una lotta sempre di attualità per la legalità democratica.
Da una ventina di anni, la lotta contro la criminalità organizzata non è più basata esclusivamente sulle attività di repressione, ma anche e soprattutto sulle attività di prevenzione a carattere educativo e culturale. È infatti essenziale fare in modo che le organizzazioni criminali non possano beneficiare di alcuna comprensione, che altrimenti permetterebbe loro di acquisire una forma di "protezione" da parte della popolazione locale.
Date le similitudini (bacino di reclutamento, solidarietà tra gli appartenenti, metodi violenti, finanziamenti, ecc.) tra questi nefasti fenomeni (criminalità organizzata e fondamentalismi violenti), i metodi consolidati della lotta al crimine organizzato possono essere utilizzati anche per la lotta contro i fondamentalismi violenti.
Questa lotta deve essere condotta a tutti i livelli decisionali. Delle sinergie devono essere sviluppate tra gli attori dei diversi Stati membri interessati.
Se le Istituzioni europee si aprono alla società civile, è compito di quest'ultima manifestarsi presso queste Istituzioni.
Nell'ambito dell'arrivo della Carovana europea della legalità, i giovani, i loro insegnanti, in particolare quelli dei corsi di "cittadinanza", e gli operatori socio-culturali discuteranno del problema del fondamentalismo violento con i responsabili politici ai differenti livelli decisionali. Potranno così fare proposte per realizzare una rete europea di attori della società civile coinvolti nella lotta contro la radicalizzazione e nella promozione della legalità. La rete deve diventare un baluardo contro la criminalità organizzata, il terrorismo, le discriminazioni e le paure.
Programma provvisorio
9h00  Registrazione dei partecipanti.
10h00           Il Presidente Dassis dà il benvenuto ai carovanieri, alle Autorità, agli organizzatori (ARCI e Cultura contro camorra) e ai partecipanti e apre le porte della sua istituzione alla società civile.
10h15           Il direttore generale, Manservisi, alla cooperazione internazionale e allo sviluppo presso la Commissione europea, presenta l'Unione europea all'ascolto dei suoi cittadini.
10h30           M Roirant, membro del CESE e Vice-presidente della Ligue de l’enseignement, la società civile deve essere l’interlocutore delle Istituzioni europee.
10h40           La Presidente dell’ARCI, Chiavaccispiega le motivazioni, le proposte e i risultati già acquisiti.
10h50           Il Presidente di «Cultura contro camorra», Ianniello, sostiene questa battaglia per la legalità che dovrà concentrarsi in particolare sulla formazione culturale dei giovani.
11h00           Pausa caffè.
11h20           Proiezione del documentario, «Israele-Palestina: per meglio capire», come lavorare con i giovani su pregiudizi e stereotipi .
11h40           La parola ai giovani, dibattito animato da Simone Susskind.
12h10           Proiezione del documentario ARCI, «Il Punto Zero», presentato da Cobianchi (ARCI).
12h30           Buffet offerto dal Presidente del CESE.         
14h00           Discussione delle piste di lavoro emerse durante il percorso della Carovana:
1              l'organizzazione di un gruppo di giovani di diverse nazionalità (italiana, belga, francese, tedesco, spagnolo, maltese, ecc.) che potrebbe, il giorno dopo la riunione presso il CESE, lavorare, dialogando via internet, per finalizzare cooperazioni concrete;
2              la realizzazione di un film collettivo utilizzando il video esistente che tratta il tema "identità e periferie" sulla base della ricerca ARCI;
3              l'organizzazione, a condizione che sia approvato il progetto ERASMUS + presentato dall'ARCI, di un campo estivo di lavoro. In caso contrario, l'organizzazione, comunque, di una settimana di incontri in Italia presso strutture ARCI o di altri membri di Cultura contro camorra;
4              il sostegno da parte dei sindacati europei dei pensionati di scambi tra giovani e senior sul tema della identità culturale legata alle radici locali;
5              la creazione di luoghi di convivialità interculturale dove i giovani potranno scoprire la ricchezza della loro cultura a partire dalle loro radici eno-gastronomiche;
6              l'incoraggiamento di gemellaggi tra città per facilitare incontri giovanili di diverse periferie;
7              la realizzazione di azioni con i giovani per lavorare su pregiudizi e stereotipi.
16h30           Le autorità locali (Molenbeek, St. Josse, Ixelles, Bruxelles, ecc.), nazionali e europee (membri del PE, del CESE, della Commissione, del CdR) intervengono.
17h00           Conclusioni (Chiavacci e Ianniello).


Organizzatori:
·       Cultura contro camorra
·       ARCI (Associazione ricreativa culturale italiana)
·       Ligue de l’enseignement de France
Con il sostegno del:
·       Comitato economico e sociale europeo
·       Forum civique européen
Con la partecipazione del:
·       Comune di Molenbeek
·       Comune de St. Josse
·       Comune d’Ixelles
·       Comune di i Bruxelles Ville

mercoledì 25 gennaio 2017

Poesia pop hipno funky di Ferdinando Renzetti


Risultati immagini per caterina regazzi orto biodinamico vignola

hempatia pop hipno funky, marginal and social gardening, giardinaggio sociale e di margine, coltivazioni di persone e relazioni, a  c  q  u  a   <3, piccola tribù arcobaleno nel cuore, benvenuto nel nuovo mondo, il fuoco e il profumo del pane...


montagne innevate
difficili ottave
nel bolo bolo urbano
sogno il giardinaggio sciamanico
mi lascio trasportare dagli eventi
cambio colore e forma di continuo
coltivo il mio mondo!

biodiversita e fluorescenza
particolarmente evidente
accelerazione evolutiva
della ridistribuzione spaziale
del mosaico della vita

ecco allora storie comuni
sonorità capaci di tirar fuori
appartenenze modi di essere
accordi appena abbozzati
con tutte quelle lettere nere
come suoni alla fine
del loro percorso evolutivo
creano un ritmo
alla base delle nostre storie
man mano che si srotolano

parole secche
trovate originali
a volte estreme
nelle quali a prevalere
e’ la metafisica
della fantasia assoluta
nella dimensione
del quotidiano

gli strumenti in apparenza
sono i più semplici
il fraseggio ridotto al minimo
l enunciazione melodica
l arrangiamento ritmico

<3   +8

della nostra storia
vorrei scrivere altre pagine


nel mezzo di una notte
di fine estate
l essere si e’ rivelato
in tutta la sua bellezza
ed e’ svanito all alba
come nei sogni più belli

metropolitana.
polis under costruction.
scale. Im-mobili.
grigio cielo. grigi muri.
maglione rosso
e via!


(ortisti)
antropoarchitettura
la piazza del mercato e’ il luogo
della rappresentazione sociale
dei piccoli agricoltori
(tuttinsieme)

lavoro e linguaggio uniti
in sinergia con architetture
merci vegetali teatro e poesia
il mercato e’ il luogo della
s - c u l t u r a  s o c i a l e

(orto-arte)
senti senti, senti senso

immagini nette
pensieri paesaggi e culture
linee e colori
totalmente realistici
trascendono
il mondo che raccontano
il viaggio nello spazio
diventa interiore
e riporta
ad antiche tradizioni
che ancora vivono

il luogo dove sentire
il canto magico degli alberi
dove si fondono
i segni della natura
i misteri dell uomo

in un territorio geografico
che ha anche una dimensione
morale estetica metafisica
convinti che
il significato della realta’
si trova
non all esterno delle cose
ma dentro di esse

il girasole raccoglie
in  una unita onnicomprensiva
la pluralita dei soggetti
la molteplicita dei ruoli
delle competenze e delle culture
rappresentati dai petali
convergenti in un punto centrale

hempatia
pop hipno funky
marginal and social gardening

Ferdinando Renzetti


martedì 24 gennaio 2017

I giornali e l'approfondimento delle notizie - Quale futuro per la carta stampata?


Risultati immagini per caterina regazzi legge il giornale

C'è chi dice che "la gente si è disaffezionata alla carta stampata per via delle bugie o mezze verità che dicono e ben gli sta", ma io credo che il calo delle vendite dipenda più che altro da una questione di costume. Mio padre comprava il giornale tutti i giorni e tutti i giorni lo leggeva dall'inizio alla fine. Oggi anche se i giornali dicessero la verità chi lo farebbe? Gli italiani non sono un popolo di consumatori di programmi televisivi? E questi dicono la verità o non dicono invece spesso quello che il potere ritiene sia la versione ufficiale da trasmettere?

Stiamo attaccati al pc per una, due, tre ore al giorno, chi avrebbe tempo di leggere un giornale? Il pc ti offre tante notizie, pareri, discussioni in cui puoi anche intervenire, la carta stampata non da queste possibilità...E poi, chi ha il tempo materiale di andare all'edicola, acquistare il giornale e approfittare per scambiare qualche parola con l'edicolante di quartiere, e poi leggerlo... intanto dove? In ufficio? Ma tra i doveri dell'impiegato o dirigente o funzionario di un qualsiasi ufficio pubblico o privato non c'è il dovere di essere informati su quello che succede nel mondo, non parliamo poi su quello che succede alla propria squadra del cuore (secondo me tra i quotidiani più venduti e letti ci sono quelli sportivi, almeno da quello che vedo al mattino nei vari bar). 

A mala pena, usando ovunque il computer, si riesce a dare una sbirciatina a qualche pagina di qualche quotidiano on-line. In molti uffici i computer sono bloccati e si possono consultare solo i siti che hanno un'attinenza con le proprie attività. E quando a sera si arriva a casa stanchi, chi ha ancora voglia di leggere il giornale? Mi viene in mente lo stereotipo del marito che ritornato a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro, si mette in poltrona, apre il giornale per dargli una scorsa, mentre la moglie si affaccenda in cucina a preparare la cena.  Ma queste situazioni, purtroppo o per fortuna, non esistono più.

Comunque per ritornare ai quotidiani cartacei, non trovo disdicevole che lo stato li finanzi, vista la loro residua utilità pubblica, purché siano sottoposti ad una valutazione di merito, più che altro sul genere di argomenti trattati. Certo non è semplice una valutazione del genere, si rischierebbe di considerare un quotidiano o l'altro in maniera parziale, difficilmente giusta ed obiettiva. Impossibile poi direi sarebbe dare questo "premio" in base alle verità comunicate o alle bugie espresse.

In effetti, essendo ormai così diffusa l'informatizzazione anche tra le persone "anziane", credo che il destino della carta stampata sia segnato. L'informazione in questo modo rischia però di diventare sempre più superficiale. 

L'approfondimento di un argomento, quando non trattato in un vero e proprio libro, è difficile da seguire fino in fondo su uno schermo di un computer, di un tablet o peggio ancora di uno smartphone e si rischia di leggere le prime righe per poi passare oltre. La stessa notizia o lo stesso argomento poi, per essere "digerito" fino in fondo, dovrebbe essere affrontato su diverse fonti, che potrebbero in questo modo essere confrontate. Speriamo che l'informatizzazione dell'informazione porti almeno il vantaggio di permettere alla popolazione una maggiore attenzione agli argomenti che a tutti dovrebbero interessare: politica, ambiente, vita sociale, cultura, (spiritualità)...

Ringrazio fin d'ora chi ha letto fin qui!

Caterina Regazzi

Immagine correlata

lunedì 23 gennaio 2017

La vera cura è "uscire" all'aria aperta....


Risultati immagini per sala d'aspetto di un poliambulatorio

Sto passando in una sala d'aspetto di un poliambulatorio medico, la gente a quest'ora (le 13) è poca. Le poche persone vanno di fretta e si muovono a scatti, velocemente, senza neanche guardare cosa hanno intorno (persone, cose, cartelli, colori). Mi accoglie una musica di sottofondo e mi chiedo: "A cosa servirà questa musichetta che nessuno ha chiesto?" Forse serve ad allevare la tensione di trovarsi in un luogo dove non si vorrebbe venire tanto spesso? 

Parlando con altri, noi ultracinquantenni, sento sempre più spesso raccontare di problemi di salute che si cerca di superare con le terapie tradizionali ma anche con tante terapie alternative: agopuntura, fiori di Bach, massaggi di vario tipo, omeopatia, fitoterapia, ecc. ecc. 

E' pur vero che queste terapie alternative magari rispettano di più l'organismo, sono più "leggere" e meno invasive, meno apportatrici di elementi di tossicità nell'organismo che ha bisogno di essere "aggiustato", ma perché l'uomo di oggi ha bisogno di tanti rimedi tradizionali o alternativi per stare in buona salute, o per meglio dire, per cercare di ritrovare uno stato di benessere psicofisico che abbiamo perso? 

Non sarà il caso di ritornare ad uno stile di vita più naturale? 

Questo computer su cui sto scrivendo è efficiente perché mi consente con pochi click di arrivare a tante persone che bontà loro forse mi leggeranno o forse, annoiate dalle prime frasi, passeranno oltre. Ma stare qui, con la schiena un po' curva e le dita a tamburellare non mi provocheranno alla fine disturbi alla colonna vertebrale, alle mani, agli occhi, mentre una sana passeggiata in compagnia avrebbe giovato alla mia salute e a quella di chi sarebbe stato con me, cercando di camminare in qualche luogo distante dal traffico, con un'aria perlomeno decente e muovendo quei muscoli che ormai sono in disuso. 

Usciamo di nuovo all'aria aperta, anche se è freddo, mangiamo cose semplici e sane, beviamo acqua pura, ascoltiamo e cantiamo note soavi, pensiamo positivamente e immaginiamo un mondo a colori, vivo, odoroso, brulicante di vita e amore.Immaginare è già un primo passo...

Caterina Regazzi