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venerdì 4 marzo 2016

A Sud: "8 marzo 2016, in difesa di ambiente e salute"

5° edizione del premio Donne Pace Ambiente "Wangari Maathai"
Che le questioni ambientali riguardino qualcosa di lontano dalle nostre vite, di non cosi rilevante, di tutto sommato trascurabile è l'enorme equivoco dei nostri tempi. Alimentato da un aberrante dibattito pubblico, dalla disattenzione della politica e dell'informazione, dai falsi miti creati ad hoc dalle pubblicità edulcorate ed ingannevoli di prodotti e servizi che inondano i piccoli schermi delle nostre case, l'equivoco ha corroso in molti la voglia di attivarsi e la consapevolezza - più che mai necessaria - che la cittadinanza attiva può e deve cambiare le cose. Eppure centinaia di comitati, associazioni e gruppi informali che in tutta la penisola si battono per la tutela del territorio e del diritto alla salute non si sono lasciati sopraffare dal mantra dell'impotenza.
Donne in difesa dell'ambiente
Tra di essi, una componente sempre maggiore è composta da donne: passionarie irriducibili e sempre di più in prima linea nelle battaglie ambientali. Cittadine, mamme, studentesse, lavoratrici ma anche dottoresse o avvocatesse che si mettono a disposizione di lotte popolari in difesa dell'ambiente, della vita e della democrazia.
Da questa riflessione, o meglio da questa osservazione partecipata del campo ampio delle battaglie ambientali, è nato 5 anni fa il Premio Donne Pace Ambiente dedicato alla memoria dell'attivista Kenyota Wangari Muta Maathai, prima donna africana ad essere insignita del Nobel per la pace nel 2004. Quando ricevette il premio, la Maathai, attiva per oltre 30 anni in difesa dell'ambiente e dei diritti delle donne con il Green Belt Movement, dichiarò: "Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell'ambiente. La protezione dell'ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali".  Non solo in Africa ma anche in Italia è sempre più urgente incrociare i temi della pace e della solidarietà con quelli dei diritti di genere e ambientali. Parlare di ambiente e di impatti di disastri ambientali oggi vuol dire parlare di donne, le prime vittime dei conflitti ambientali ma anche sempre più spesso le prime leader di proteste in difesa dei territori e dei diritti. 
Il premio e le premiate 
Il premio, istituito dall'associazione A Sud in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne di Roma ed assegnato da una commissione allargata di attiviste, personalità, organizzazioni impegnate nelle tematiche di genere, ha premiato nelle passate edizioni numerose esperienze e ricevuto negli anni diversi patrocini istituzionali. La 5° edizione, alle porte, conta sul patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Lazio, della Rete Internazionale di ricerca Entitle e del CES, Centro per gli studi sociali dell'Università di Coimbra. Un modo per ampliare e rafforzare il riconoscimento dell'impegno civico delle donne in situazioni di conflitto ambientale, spesso criminalizzate proprio per l'impegno messo in campo a difesa del proprio territorio.
È il caso di Silvia Ferrantes, una delle premiate di questa 5° edizione, giovane madre precaria, educatrice ambientale e attivista del comitato contro l'Oleodotto Villanova Gissi, in Abruzzo. Silvia è stata citata in giudizio dall'impresa Terna ben 24 volte, con una richiesta di risarcimento a suo carico che si aggira attorno ai 16 milioni di euro. La battaglia giudiziaria ha mobilitato un enorme ondata di solidarietà sociale attorno a Silvia, da cui è nata la campagna #IoStoConSilvia
Sempre in Abruzzo, tra le esperienze premiate è stata individuata una delle battaglie popolari più importanti dell'anno: quella contro il progetto di estrazione Off shore Ombrina, sulla costa adriatica....   CONTINUA A LEGGERE SUL WEB
Marica Di Pierri su Huffington Post il 3 marzo 2016

 L'EVENTO                                      

V° Edizione PREMIO DONNE PACE AMBIENTE "Wangari Maathai" ROMA  8 MARZO 2016 

banner wangari maathai 2016PREMIO DONNE PACE E AMBIENTE
WANGARI MAATHAI
V Edizione

8 MARZO 2016
 
“La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”
W. Maathai
 
IL PREMIO
L’Associazione A Sud (in collaborazione con la Casa Internazionale delle donne e con il patrocinio della Camera dei Deputati, della Regione Lazio, della rete Entitle e del CES – Centro di Studi Sociali dell’Univ. di Coimbra) presenta la V edizione del Premio Donne Pace e Ambiente dedicato a WANGARI MAATHAI.   
 
5 attiviste italiane, in rappresentanza di altrettante realtà impegnate sul territorio nazionale in difesa dell’ambiente e dei diritti ritireranno i premi ACQUA, FUOCO, TERRA, ARIA. Sarà inoltre consegnato il PREMIO SPECIALE “CARLA RAVAIOLI” per il giornalismo ambientale. 

Il premio ha l’obiettivo di testimoniare e dare visibilità all’impegno civile delle donne nelle lotte territoriali attorno a diritti, pace, ambiente.
 
SOSTIENI IL PREMIO!
Quest'anno il premio, assieme a tre borse di studio per giovani ricercatrici che intendano impegnarsi nel campo della ricerca ambientale, è oggetto di un concorso on-line.
Registratevi e votate per il progetto "Donne per l'Ambiente" al link della Community Fund Aviva

DATA E LUOGO
08 MARZO 2016 h.17.30c/o Casa Internazionale delle Donne/ Via della Lungara 19 Roma
 
SARANNO PRESENTI OLTRE ALLE PREMIATE
Cecilia D’Elia – Consulente Presidenza della Regione Lazio per i Diritti e le Pari Opportunità
Stefania Barca – CES, Universitá di Coimbra e Pufendorf Institute for Advanced Studies, Universitá di Lund
Stephanie Roth – Attivista ambientale e campainer di fama internazionale
Francesca Koch – Casa Internazionale delle Donne
 
INTRODUCE
Laura Greco – Associazione A Sud
 
MODERA
Marica Di Pierri – Associazione A Sud

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