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domenica 31 agosto 2014

Da Treia a Petritoli con la Sibilla delle Erbe (e con gli occhiali)





Ante Scriptum - Avevo dimenticato di informarvi che tre giorni fa siamo andati tutti assieme, Caterina, Fabiola, Michele ed io, dall'ottico di Treia a ritirare i miei nuovi occhiali. Veramente non indossavo più occhiali da almeno 10 anni (per pigrizia) ma come vi ho raccontato in un precedente editoriale dopo una visita oculistica a Modena ho ricevuto la prescrizione obbligatoria da parte della dottoressa di munirmi di occhiali, due paia, un paio per guardare da vicino ed un paio da lontano. Così un po' a disagio per l'impiccio ho deciso di indossarli (quelli per guardare da lontano) per compiere il viaggio in macchina sino a Petritoli. Ovviamente non guidavo io ma con gli occhiali potevo fare meglio la parte del “compagno di viaggio navigatore” e vedere i cartelli stradali e le indicazioni di percorso. Paolo D'Arpini




Fabiola Serafini e Michele Meomartino

La permanenza a Treia mia e di Paolo è stata arricchita e allietata in questi ultimi giorni dalla presenza forte e densa di significati di due cari amici con cui condividiamo idee e intenti e, almeno nel possibile, l'impegno nel campo generico dell'ecologia e non solo: Fabiola Serafini e Michele Meomartino.

Sono arrivati venerdì 29 agosto 2014 nel pomeriggio. Il giorno successivo, sabato 30, Michele aveva l'impegno di andare a Petritoli, in provincia di Fermo, alla Scentella di Roberto Ferretti, a presentare uno dei suoi libri, quello sulla vita di Sonia Baldoni, "la Sibilla delle Erbe". Avevo già da tempo sentito parlare di questo agriturismo un po' sui generis, il cui proprietario è un profondo conoscitore e amante della natura, che ha una bella collezione di piante aromatiche in un percorso ad hoc chiamato "Il Giardino dei Semplici". Ce ne aveva parlato anche un'altra comune amica, Marisa Saggiotto della Moranda di Verona, che ci aveva regalato anche, lo scorso anno, un flaconcino di olio essenziale prodotto a partire dalla sua lavanda, che tengo a Spilamberto e che uso quando sono un po' nervosa, mettendo alla sera una o due gocce sul cuscino.
Non sapevo quant'era la distanza tra Treia e Petritoli, ma avevamo pensato di accompagnare là Michele e Fabiola. Al mattino ho telefonato a Roberto e mi sono fatta dare le indicazioni stradali: meglio fare l'autostrada per non rischiare di perdersi. Ovviamente sarebbe stata là anche Sonia, che avrebbe fatto precedere alla presentazione del libro, la sua classica passeggiata erboristica e, chissà, forse qualche altro amico. Avevo avvisato anche Roberto di Porto Sant'Elpidio, che ci aveva confermato la sua presenza.


Sabato, dopo il riposino pomeridiano, ci siamo messi in auto e dopo circa un'ora e mzza siamo giunti a destinazione. Abbiamo sfruttato le capacità di "veggente" di Fabiola per decidere quale direzione prendere all'uscita dell'autostrada a Pedaso e così abbiamo imboccato la strada giusta per Petritoli. Alle 18 circa eravamo lì. Sonia aveva iniziato da poco la passeggiata e di cose, di piante spontanee e coltivate da mostrare e di cui parlare ce ne erano in abbondanza per cui il momento della presentazione del libro è arrivato intorno alle 20.


Che dire? Michele ha cominciato parlando di Sonia e della sua vita e di cosa hanno deciso insieme di riportare nel libro, per evitare di doverne fare tre volumi e di essere troppo dispersivi. Sonia intanto era lì di fianco a lui, silenziosa. Sonia ha una abbondanza di parole,storie, leggende, descrizioni quando si tratta delle sue amate piante e del suo lavoro di divulgatrice sull'argomento, di trasmissione delle sue conoscenze, ma diventa riservata e modesta quando si tratta di sé e di fare altri tipi di discorsi.


Dal racconto su Sonia, Michele è poi passato a parlare della attività di una rete di persone, operatori e semplici appassionati, che si sta impegnando nel cercare di portare avanti e diffondere una nuova consapevolezza e un nuovo modo di approcciarsi con la Natura e con la Vita, in cui si considera che siamo tutti interconnessi e che è necessario riscoprire valori ormai desueti come la solidarietà, la condivisione, la cura per i rapporti e l'ambiente che ci circonda.Ha accennato anche ad alcuni altri libri in cui ha descritto in maniera semplice e divulgativa realtà e situazioni che rappresentano questo spirito : "La rivoluzione domestica - L'arte di vivere con cura" e "Sogni condivisi", di recentissima pubblicazione per la casa editrice Tracce di Pescara.


Ha parlato della ROA (Rete Olistica Adriatica), di Antonio D'Andrea e del lavoro che stanno portando avanti, ad ampio raggio e con un notevole impegno. Michele, pur non essendo un operatore, è una fucina di idee ed ha uno spirito profondamente ottimistico e propositivo, molto coinvolgente e molto dedito alla causa ecologista, compresi gli aspetti spirituali.


Insomma averlo amico è un grande piacere, un onore e uno stimolo anche per le nostre attività.

Caterina Regazzi





Servizio fotografico di Caterina Regazzi e Fabiola Serafini


























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