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mercoledì 12 febbraio 2014

...le cinque regole sulla tomba di un cowboy ed il pensiero "debole" delle donne


Inviata da Danie  attraverso Roberto


Caro Roberto,
non mi è piaciuta, no... in risposta c'è chi dice che una donna ha bisogno di tre uomini per essere completa. Uno deve lavorare e mantenerla, uno deve accontentarla a letto e il terzo la deve divertire portandola in giro. Inoltre aggiungo il pensiero di una donna che ritengo abbia centrato bene l'obiettivo della considerazione che hanno le donne da parte degli uomini:
Una donna, per essere tale,(ma non lo sarà comunque mai) dev'essere: donna, uomo, sexi, di classe, colta, ma un pochino stupida, (altrimenti spaventa) bella o comunque attraente, magra, ma non troppo, dolce, ma al contempo ferma e severa, accondiscendente, fedele, socievole, con un sorriso (non ebete) stampato in faccia, non deve recriminare nulla. Deve sapersi arrangiare in tutto, saper cucinare, allevare i figli, aggiustare i lavandini, dipingere le pareti, essere elettricista, ma non deve strafare... altrimenti mette a disagio il maschio. Deve subire, ma non troppo, altrimenti diventa una vittima e le vittime non sono ben accolte dal sociale. Dev'essere affettuosa anche quando non ne ha voglia, dev'essere pronta ad accogliere gli amici, anche quando non ne ha voglia. Deve saper stare sola, saper stare in compagnia, saper ascoltare e saper tacere, ma parlare anche. Tutto questo per poter piacere ad un uomo, magari suo marito. In pratica, nonostante l'evoluzione dei tempi siamo all'età della pietra!” (Anna Burighel)
Buona serata
Franca

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Cara Franca
Questa era solo una barzelletta e la battuta finale era quella che mi ha fatto ridere molto perchè inaspettata, come debbono essere le buone barzellette.
Le barzellete hanno solo questo obbiettivo e spesso dimostrano proprio il contrario come in questo caso mettono in evidenza l'immaturità degli uomini.
Trovo molto triste quanto scritto da Anna Burighel perché non solo non fa ridere ma sopratutto fa seriamente apparire la donna come succube di una realtà che esiste solo nelle menti delle donne che vogliono avere poca stima in se stesse e desiderano di fare le vittime.
Mia cara Franca, da sempre la donna è stata molto più forte del maschio che quasi sempre rimane molto immaturo.
Qui in Sud Africa appartengono ad un altro pianeta in confronto all'Italia.
Qui non ho mai sentito una donna lamentarsi della loro posizione e piuttosto di lamentarsi come accade nei paesi latini, con la forza di carattere sono la forza di questo paese.
E' famosa la storia di quando gli afrikaners per fuggire dalla dominazione inglese si diressero con i loro carri tirati dai buoi verso nord ed a un certo momento gli uomini non ce la fecero più per la fatica e così le donne presero il comando dei carri e superarono le montagne che avevano davanti. 
Perciò cara Franca, nel tuo interesse smetti di fare la vittima e abbi fiducia della forza femminile che hai dentro di te e che è un delitto se non usata.
Un abbraccio a te e a tutte le donne che sono tanto meglio di noi maschietti.
Roberto

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Caro Roberto,
hai cercato in ogni modo di dare una risposta obiettiva, da persona pacifica e da saggio, ma devo dire che hai risposto proprio da MASCHIO!!
Le donne che mi leggeranno sono sicura che afferreranno al volo quello che intendo.
Io non mi sento vittima, anzi, sono molto fortunata perché ho un marito col quale, da subito, ho instaurato un rapporto paritario (salvo piccole eccezioni concordate), dunque non sono, non mi sento e non sono mai stata vittima nel mio rapporto di coppia.
Però ho avuto un padre molto maschilista e ho subìto, negli anni dell'adolescenza, quella sciocca e vecchia mentalità che si sono portati dietro secoli della nostra storia. So bene della forza delle donne! Sono sicura che quell'ultimo lavoro di fatica, nel tuo racconto del fatto avvenuto, sia stato destinato a loro. Quando qualcuno si permette ancora di dire "sesso debole" scoppio a ridere.
La citazione della Brughiel forse è stata letta nel modo sbagliato. In realtà a me piace molto perché ti fa capire quanto noi possiamo fare, mentre un uomo, tante cose contemporaneamente, non riesce a farle; ma è una questione neurologica, non entro nel merito della spiegazione, ma mi è stata spiegata molto bene e ho capito perfettamente i meccanismi del nostro cervello.
Dunque non ho bisogno di consolazioni, grazie. Non mi ritengo per niente vittima, chiedo solo alle "sorelle" di smetterla di rivaleggiare, perché spesso ci siamo sentite inferiori perché "ripudiate", oppure "non scelte" da qualche maschio che vagheggiava qua e là in cerca di una possibile leonessa.
Quando una donna la smette di preoccuparsi della sua esteriorità, continuando comunque a mantenersi dignitosa e ordinata, più per se stessa che per apparire, diventa come il miele, le api gli cominciano a ronzare intorno. E' quando ci splende la luce dentro che diventiamo più appetibili e ricercate.
Del resto il vecchio proverbio "l'abito non fa il monaco" è tuttora verissimo!
Alle "sorelle" che mi leggono offro una mia poesia.
Comunque grazie Roberto perché denoti tanta sensibilità e il sincero desiderio di offrire il tuo punto di vista, e sono certa che sia vero, autentico, come ritengo siano autentiche le tue risposte in ogni scambio di mail.
Fortunata Reinette, un abbraccio a entrambi e a tutti i partecipanti alla conversazione.
Franca

DONNE E PIU’ DONNE
di Franca Oberti

Donne di gomma
nei primi anni di vita,
pronte a rimbalzare
e a riflettere luce,
come la luna
nei suoi cicli mensili,
femminili.
Donne di burro,
pronte a liquefarci
nell’abbraccio
a scioglierci di dolore,
ammorbidire grumi
e incomprensioni,
a stritolare
mandorle amare
nel mulino dell’amore.
Donne d’acciaio,
pronte alla lotta
a digrignare i denti
in difesa dei figli,
a costruire barricate
contro le minacce
alla famiglia.
Donne di legno
pronte a lasciar scappare
i cuccioli cresciuti
dalle porte del cuore,
pronte ad usare
martello e scalpello
per intaccare la corteccia
e offrire
l’ultima parte di noi,
albero di vita,
fronde e radici
dello stesso tronco.
Donne di cristallo,
che si frantumano
per un dispiacere,
che condividono il dolore,
trasparenti nei sentimenti,
delicate come vetro di Murano.
Donne di polvere saremo
quando affronteremo
l’ultimo viaggio,
ma ameremo ancora
e manderemo luce
senza chiedere nulla,
grate
di poterne ancora dare.

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Dai, Roberto, non essere permaloso, quella barzelletta è pure vecchia e come hai detto tu mette solo "in evidenza l'immaturità degli uomini". Dal canto nostro, noi donne, in Italia perlomeno (beate loro le sud africane!) sappiamo che SE VOGLIAMO PIACERE dobbiamo adeguarci a certi "standard". Ovvio, non così per tutti, io mi ritengo fortunata e il mio compagno mi ama per quello che sono, a volte bella, a volte brutta, a volte attiva, a volte pigra, a volte forte e a volte debole. Come siete voi uomini, spesso e volentieri, secondo le proprie possibilità e attitudini. Non più tardi di stamattina una mia collega mi ha raccontato che per tirare "su di morale" una figlia insicura la voleva aiutare a farsi un "book" di fotografie da utilizzare per eventuali impieghi anche occasionali nel mondo della moda, perché "è bella ed è giusto che sfrutti quello che ha". Una madre, capito? Ed anche una persona che io stimo intelligente. E' un fatto di mentalità, che di questi tempi (buon vecchio femminismo, dove sei finito, con tutti i tuoi difetti?) ha di nuovo preso piede. Poi dico sempre il mondo è bello perché è vario e ci sta anche che chi è bello possa essere felice solo per questo e non per la sua ricchezza interiore, sensibilità, sincerità, altruismo, ecc. ma che uno debba   sfruttare questo per "stare meglio" mi fa rabbrividire. Il 14 febbraio qui in Italia ci saranno manifestazioni contro la violenza sulle donne ma se ci sono donne che sfruttano la loro avvenenza per andare avanti come possiamo chiedere che l'uomo non ne approfitti? Forse sono un po' uscita dal seminato, ma questo mi è uscito dalle dita... e non mi pare che Franca faccia la vittima, anzi.
Ciao
Caterina


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Carissima Caterina,
grazie della tua risposta, alla quale mi allineo in toto. Mi dai in questo modo l'opportunità di completare la risposta precedente che avevo lasciata un po' incompleta, presa dall'enfasi...
In realtà pensavo al resto del mondo. Il nostro mondo, più o meno civilizzato (si fa per dire...), potrebbe ancora andare, a parte un altro aspetto che non fa parte di questo dialogo e mi riferisco al femminismo che ha tracimato e ora dovrà riprendere i suoi argini, magari sarà oggetto di un'altra discussione.
Pensavo alle tante donne di altri popoli, a quello che a volte si sente dire: "ma loro sono contente così"! Pensavo all'infibulazione, alle mamme alle quali vengono strappati i neonati appena nati, a quelle costrette a subire violenze fin da piccole, persino in casa; anche ai bambini maschi, purtroppo.
A tutto questo pensavo e questo femminicidio cosiddetto che non ha nessun significato. C'è sempre stato! Un tempo non se ne parlava. Pensavo alle donne bruciate quell'8 marzo! E mi dispiace anche vedere che comunque, da parte dei maschi, c'è sempre una sottovalutazione del problema, quasi come quegli aztechi che non vedevano i velieri dei conquistadores. Non vedono, non vedono e basta. Dicono che ci lamentiamo, non è vero!
Oggi stiamo andando oltre, nella negazione della famiglia, questo è quello che mi dispiace di più. Le donne sono sempre più abbandonate a se stesse, ma sempre si curano dei figli. I maschi, non potendo mantenere certi livelli, diventano ancora più fragili e poi, imbottiti di antidepressivi, hanno reazioni spaventose! Sapevi che ci sono farmaci che inducono a crisi violente? Basta, mi fermo qui...
Quando volete posso ricominciare... in questo argomento mi sento come un juke box degli anni '60, basta mettere una monetina!!!
Un abbraccio
Franca



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