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mercoledì 28 novembre 2012

Osservatorio Antiplagio vince contro Striscia la Notizia



Buone Notizie! 

La sentenza penale della Corte d'Appello di Milano che il 15 giugno 
scorso aveva assolto il fondatore di Osservatorio Antiplagio, Giovanni 
Panunzio, dall'accusa di aver diffamato Antonio Ricci, è definitiva. 


La Procura generale infatti non l'ha impugnata. Il 16 febbraio 2006, dopo 
aver testimoniato al processo Wanna Marchi, Panunzio aveva contestato a 
Ricci di usare due pesi e due misure, ovvero di fare battaglie contro i 
ciarlatani, ma non contro quelli reclamizzati in oltre 200 pagine del 
teletext di Mediaset. "Non è azzardato affermare - aveva aggiunto 
Panunzio - che parte dei compensi degli autori e conduttori di "Striscia 
la notizia" deriva dai proventi dei sedicenti maghi di Mediavideo". 


Dopo l'assoluzione di Panunzio, Antonio Ricci specificò in una nota: "E' 
falso che Striscia utilizzi due pesi e due misure, avendo trasmesso di 
fronte a milioni di telespettatori anche accuse contro maghi 
pubblicizzati nel teletext di Mediaset". 


Osservatorio Antiplagio ribadisce invece che queste accuse di "Striscia la notizia" non 
esistono, e sfida Antonio Ricci a elencarne le date, purché precedenti 
alle critiche di Panunzio. Nel processo lo stesso Ricci ha detto di non 
sapere dei maghi reclamizzati su Mediavideo, confermando sostanzialmente 
che non sono stati oggetto di critiche da parte sua. Malgrado la Corte 
d'Appello di Milano abbia definito temeraria e contraddittoria la 
querela di Antonio Ricci, l'autore di "Striscia la notizia" ha chiesto 
alla Corte di Cassazione che Giovanni Panunzio venga comunque giudicato 
in sede civile, formalizzando di fatto la dodicesima citazione contro il 
fondatore di Osservatorio Antiplagio.


Giovanni Panunzio -  25 novembre 2012

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