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venerdì 5 ottobre 2012

Andrea Agostini: "La legge e (nel)la rumenta e quella del menga"



 
Tutti lo dicono: la legge è uguale per tutti, la salute innanzitutto, ma nessuno lo fa. Tra questi nessuno ci son fior di istituzioni e di agenzie pubbliche di controllo. 
Partiamo da lontano - ma poi è vicinissimo - e' di oggi che in un anno i casi di tumore a Taranto sono aumentati del 50% con un aggravio di spese per farmaci di 1 milione di euro ( in un anno ) E uno dice: ma le agenzie di controllo aspettano il rendiconto spese della capo-farmacista della regione per accorgersi di un aumento statistico del 50% in un anno, e l'hanno prossimo, quando a causa della parziale chiusura in atto dell'ilva il numero di malati a statistica calerà si gioira' per la minore spesa e per la bravura delle agenzie e della regione per aver diminuito la mortalità? 
Ma questi li pagano i cittadini pugliesi o chi altro? L'abbiamo già visto a Genova lo vedremo ancora in tutta Italia. Ma perchè? Ma è ovvio il problema degli amministratori pubblici e dei vertici delle agenzie di controllo ( di stretta nomina politica ) non è quello di difendere la salute pubblica , ma di garantire le loro poltrone e la prossima rielezione. 
La giunta di centro sinistra - allargata all'udc - di Milano ha voluto, rara avis, rispettare la legge e il mandato elettorale. Un mese dopo essere stata eletta ha chiuso il centro di Milano alle auto private. Risultato? Più che ovvio. Diminuzione di 35.000 ingressi al giorno di media di auto private in centro, balzo in alto della qualità dell'aria e dell'ambiente in città, boom degli abbonamenti annuali per i bus ( a Milano hanno ritoccato il biglietto come a Genova ma non hanno toccato il costo dell'abbonamento ) e infine un bel gruzzolo di milioni - non noccioline - incassati cash dal comune ( a parità di costi ovviamente , anzi a diminuzione di costi visto che la maggior velocità media di percorrenza dei mezzi pubblici si risolve a parita' di costi in altri milioni risparmiati) che fa pagare ai maniaci della macchina sotto il culo anche per comperare le sigarette o andare al cinema 5 euro a ingresso.
Costi zero, guadagno enorme in qualità ambientale , guadagni economici per il comune enormi. Avete visto una rivoluzione dei negozianti o dei cittadini milanesi contro queste iniziative? Nemmeno l'ombra. 
Quindi qualità della vita , dell'ambiente, velocita' di percorrenza dei mezzi pubblici, occupazione, e soldi cash ( tanti ). Uno dice: ma perchè non si fa anche a Genova? Ah, presto detto. Per fare certe cose ci vuole una cultura e una autonomia del politico e dei tecnici che a Milano c'è e a Genova no.
Durante la giunta Pericu si era iniziato a programmare un esperimento simile , ma la levata di scudi delle lobbyes genovesi dell'auto, del commercio e del motorino hanno avuto partita vinta e il progetto fu abbandonato.
E la legge , la garanzia costituzionale sulla salute, la difesa dei posti di lavoro, la quadratura del bilancio? Ma no Genova non è Milano, non è neppure Italia Genova e'.... Genova.

I parlamentari che l'hanno votata.... be meglio tacere.
Del resto dopo che in tutta Italia e in Europa è stato accertato che la raccolta differenziata fatta con le campane non puo' superare il limite fisiologico del 35% mentre col porta a porta a Napoli per esempio sono balzati all'80 per cento, cosi' come nelle calli veneziane, che cosa ci propone il nostro ad di Amiu? Ma l'aumento delle campane, e una ipotesi di raccolta dell'umido spinta che non sta in piedi nemmeno se ci si mettono le facce di bronzo dei nostri amministratori a tenerla su a mano. Per maggior precisione ha anche dichiarato che quel 50% pensano di raggiungerlo nel 2016 e che non pensano proprio di fare il porta a porta.E la legge? Be quella è uguale per tutti certo , ma e' un po' più uguale per i nostri amministratori e i loro tecnici di fiducia.

Per tutti gli altri resta la legge del menga. 
Cosi' mi pare non si possa andare avanti.
 
Andrea Agostini
Presidente Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova

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