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sabato 28 luglio 2012

Traffico a Roma, il placebo e la cancrena - Scrive Vito De Russis

Foto di Gustavo Piccinini


Francesca Divetta, su RomaToday del 26/07/2012, ci informa che, dal IV Municipio, verrà inviato al Comune l'atto di modifiche sulla rete TPL: se recepite, vanno realizzate dalla prima settimana di Settembre, prima dell'inizio delle scuole. Sono suggerite modifiche a n. 6 linee; viene recuperato qualche passaggio/ora nella tratta v. Val d'Aosta - Termini (ma lontani dai precedenti 40 passaggi/ora); viene proposto un nuovo itinerario. http://montesacro.romatoday.it/citta-giardino/tpl-IV-municipio-modifiche-settembre.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email ,


Magnifico, il consulto territoriale è per il placebo alla "nuova"(!?!?) mobilità nel IV Municipio di Roma.

Significa qualcosa se Roma, compreso il IV Municipio, è da 6 anni – ufficialmente: DPCM 4.8.2006 – in "emergenza da traffico e mobilità". Sappiamo tutto sul “traffico” perchè si vede e ci distrugge. Invece, per quanto riguarda la "mobilità" dimentichiamo che comprende la "mobilità pedonale", quella "ciclistica”, quella "TPL" e quella "privata"; tutte queste mobilità hanno l’uguale dignità ed i pari diritti sulla “strada pubblica, bene comune”. A Roma tracima la "mobilità privata" (56%) ed è inconsistente quella "TPL" (18,2%: ATAC+COTRAL+METRO+TRENITALIA+TAXI); mentre sono desaparecidos la "mobilità pedonale" e la "mobilità ciclistica" (pur essendo il 25,8%). Tutto questo produce 1 morto ogni 2 giorni e 70 feriti al giorno insieme a paralisi, inquinamenti, nervosismo-violenza-stress, paura, illegalità diffusa, immenso degrado di marciapiedi, sedi stradale, segnaletica orizzontale e verticale. Di fronte a questo tragico quadro, nel IV Municipio arriva la Metro (che, in questo caso, si scrive Metro ma si legge "via di ferro con transito di treni"). Dopo 50 anni (PRG 1962 - 2012) e durante una crisi epocale mondiale ed una emergenza cittadina dichiarata ma ignorata (non aggredita), nel IV Municipio arriva la Metro e ci facciamo trovare distratti ed impreparati. Non solo.

Continuiamo il nostro tran tran e, per questo, anche la Metro assume il ruolo di maledizione. Anche il VeloOK diventa una maledizione. Anche i normali attraversamenti pedonali e la dovuta segnaletica (verticale ed orizzontale) diventano una maledizione. E' maledizione chiedere i normali marciapiedi, le "piste ciclabili", le "corsie riservate" (contrabbandate con le fallite e ridicole "corsie preferenziali"). Assume un ruolo benefico (è bello, buono e bravo) chi rompe i VeloOK, chi parcheggia il proprio veicolo sulla strada, davanti casa o negozio, chi arriva alla Metro con il suo veicolo.

E' fuori di testa, invece, chi chiede l'umanizzazione di questa barbara Roma iniziando dalla mobilità con l'aggressione all'emergenza: istituzione di vaste aree a Z30 (velocità consentita di 30 km/h); marciapiedi normali e civili; rete di "piste ciclabili" sotto i marciapiedi; rete di "corsie riservate" sotto i marciapiedi; ZERO parcheggio veicoli privati alle stazioni Metro (e dintorni), escludendo le stazioni Metro a ridosso del GRA (dove realizzare i parcheggi di scambio). I parcheggi di scambio nella città – attrattori di traffico – incrementano l’emergenza e la barbaria. Un parcheggio sui binari della FS della stazione Termini .........

Nel mondo, solo a Roma possono pensare e realizzare simili nefandezze. Ma, anche, pensare di risolvere qualche problema utilizzando le Olimpiade del 2020: candidiamo Roma; la scelgono; facciamo qualcosa.

Camminacittà ha ritenuto tale candidatura assurda, pericolosa e controproducente alla credibilità nazionale (che si andava recuperando nel mondo) ed ha ufficializzato il suo dissenso nella sede decisionale uscendone soddisfatta e contenta di aver riscontrato un simile positivo risultato.

Altro pensiero è stato quello di vendere parte dell’Acea acqua SpA per “200 milioni di euro per intervenire su marciapiedi, sulla manutenzione stradale, sulle metropolitane” (Corsera, 25.7.2012, pag. 23), sostenuto dal Sindaco di Roma dopo la ordinanza del Consiglio di Stato. (L’ADP trova conforto alla sua opposizione alla citata vendita.)

Tutto questo dimostra che l’emergenza del DPCM 4.8.2006 può durare oltre 200 anni: a chi giova?

Vito Nicola De Russis
n.q. presidente Associazione Diritti Pedoni
www.assopedoni.it
3393484370

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