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sabato 14 gennaio 2012

Nicola Cosentino come Tortora... vittima del protagonismo giudiziario?

Indagini che continuano... seguendo le tracce a terra!

Ante scriptum

Il 12 gennaio 2012 la Camera ha votato contro l'arresto di Cosentino, determinanti sono stati i voti dei 6 Radicali eletti nelle liste del PD. Di conseguenza si è scatenata la rabbia per il no all’arresto ed i Radicali additati come traditori.

L’ultima volta in cui erano stati attaccati senza sconti dai loro elettori era stato lo scorso ottobre, ai tempi dell’ennesima contestata fiducia a Berlusconi. “Siete tutti come il vostro degno compare Capezzone”, scrivevano i militanti radicali sulle bacheche facebook. Dopo il loro voto contrario all’arresto di Nicola Cosentino, si replica la stessa tensione tra simpatizzanti e dirigenti di partito.

Ma non tutti sono di opinione "populista", un amico avvocato, Gianfranco Paris, radicale convinto, spiega le ragioni che -secondo lui- stanno dietro all'azione dei parlamentari...

Paolo D'Arpini

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Uno dei mai più profondi della giustizia italiana è la mala gestio delle Procure dove si è infiltrato il germe della politica portatovi dal cosiddetto '68. E ne sono testimone. L'incompetenza, la poca professionalità degli inquirenti ha fatto aumentare a sproposito la carcerazione preventiva, un istituto che il nostro codice di procedura considera straordinario a tutela della libertà e della dignità umana.

Invece i PM lo usano per costringere la gente a confessare anche fatti non veri pur di uscire dall'inferno nel quale sono ridotte le carceri italiane anche per il sovraffollamento causato da costoro. Tu sai, o almeno dovresti sapere, che circa un terzo degli attuali detenuti sono carcerati in attesa di giudizio. E dovresti sapere anche che circa la metà di loro, come dicono le statistiche, saranno ritenuti innocenti. Anche Tu un giorno potresti incappare in questi meccanismi, magari perché qualcuno ti vuole male o per pura coincidenza, come lo fu per Tortora, un innocente che fu carcerato a lungo per capriccio di alcuni PM napoletani che vollero credere a pentiti fasulli, magari per conquistarsi notorietà. Tortora ne morì perché non riuscì a superare la crisi di una tale iniquità.

La giustizia è una cosa troppo seria per essere mescolata alla politica! La mala giustizia è una delle principali cause del grave momento politico che attraversa il nostro paese.

I Radicali che stanno in Parlamento hanno votato contro la carcerazione preventiva, e non per l'assoluzione di Cosentino come intendono far credere giornali di parte che pescolano nel torbido, per difendere un principio di legalità da parte dei PM e per una corretta applicazione della legge vigente, scritta nel codice di procedura penale. Un regolare processo dirà se Cosentino è colpevole o innocente, non lo possono dire né Di Pietro, né Franceschini, né Bindi o chicchessia che di colpe vere ne hanno molte di più di tanti altri.

Costoro con il voto dei loro gruppi hanno messo un in atto un meccanismo di processo politico, tanto caro alle dittature. Finché in Italia la giustizia sarà alla mercé della politica, non ci sarà speranza di pacifico e democratico rinnovamento.
E concludo affermando che cavalcare lo scontento, tra l'altro causato da coloro stessi che se ne lamentano, con la demagogia è un pessimo segno di maturità politica e civile.

Gianfranco Paris

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