Presentazione



In movimento per ecologie, vivere insieme, economia sostenibile, bioregionalismo, esperienza del se' (personal development).

venerdì 30 settembre 2011

CDD - Paolo Ferraro e la difesa della democrazia e della libertà d'informazione in tutte le forme

"E divento luce.." - Dipinto di Franco Farina


COMUNICATO UFFICIALE DEL CDD INFORMATIVO FORMATIVO DA DIFFONDERE IN TUTTO IL PAESE. DOBBIAMO RAGGIUNGERE TUTTI GLI UTENTI DELLA RETE ENTRO META' OTTOBRE


CARI DESTINATARI,

VIENE TRASMESSO DI SEGUITO, PER LA PUBBLICAZIONE


INTEGRALE, IVI COMPRESO IL PRESENTE INVITO DA INCORPORARE,


1. SU TUTTE LE BACHECHE IN FACEBOOK DEI VOSTRI AMICI


2. SU TUTTI I SITI POSSIBILI (AGENZIE, BLOG, COMMENTI, REDAZIONI


DI GIORNALI IN RETE E GIORNALI WEB, SITI DI ASSOCIAZIONI


POLITICHE E SITI DI DIBATTITO CULTURALE E POLITICO, SITI


POLITICI E SINDACALI E SITI DI ASSOCIAZIONI POLITICHE E


DI PARTITO A PARTIRE DA IDV, MOVIMENTO CINQUE STELLE, SITI DI


GRUPPI MARXIANI, FORZA NUOVA , UDC, DS , SITI DI ASSOCIAZIONI E


MOVIMENTI DI BASE RELIGIOSI , SITI DI RIVISTE E COSI' VIA ) ,


3. PER INVIO A TUTTI I VOSTRI CONTATTI MAIL


IL DOCUMENTO LETTERA APERTA AL CSM CHE SEGUE http://WWW.paoloferrarocdd.blogspot.com/




VI RINGRAZIO DEL CONTRIBUTO CHE DARETE . SI TRATTA DI UN PAIO


DI ORE A TESTA PER 15 GIORNI SINO A CHE SARA' INTEGRALMENTE


COMPLETATA LA FASE INFORMATIVA INIZIALE.


CONNETTETEVI AL SITO CDD DAI LINK



PAOLO FERRARO



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CDD
COMITATO di COORDINAMENTO DIFENDIAMO LA DEMOCRAZIA
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Cdd Comitato Difendiamo la Democrazia ( su face book)
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RIASSUNTO VICENDE

http://altravocedelsannio.webnode.it/news/il-magistrato-paolo-ferraro-denuncia-una-setta-segreta-riconducibile-ad-ambienti-militari-con-eccellenti-coperture/


LETTERA APERTA VIDEO
http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u

AL presidente del CSM

Al vIcepresidente del CSM

A tutti i membri del CSM




Sigg.ri laici e togati del CSM, l’organo che deve tutelare l’indipendenza della Magistratura e la sua fedeltà alla Costituzione,


molto di quello che è accaduto e accade è a mio avviso imputabile a disinformazione, qualche distorsione, ed una programmatica gestione del silenzio, che solo consente di colpire individualmente anche intellettuali, magistrati, persone di valore che toccano quello che Voi non potete non conoscere.


Il mio pensiero corre a Carlo Palermo, a Clementina Forleo, a Luigi De Magistris, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, e a tanti che hanno osato andare o indicare oltre quello che è a chiunque noto come il terzo livello.


La vicenda che è ormai nota a tutto il paese non è il caso di un Magistrato stranito.


Questo Magistrato era additato ad esempio e parlano per lui pareri, storia, riconoscimenti collettivi e oggi anche alcune consulenze, non certo fatte per argomentare sul suo stato di salute, ma per lasciare traccia clamorosa nella storia di una vicenda che sta delegittimando il CSM dinanzi a tutto il paese.


Come Voi non sapete, o sapete, nel novembre 2008 depositai una denuncia su fatti gravi appresi che avvenivano nella Cecchignola, a Roma.


Non avevo allora né le categorie, né i percorsi culturali che mi consentissero di inquadrare a fondo, non prevedevo reazioni violente, clandestine, organizzate.


Neanche immaginavo che si potesse tentare di far passare per folle, o disturbato, una persona che adempi va ad un suo dovere civico preciso in perfetta coerenza con la sua deontologia ed etica professionale.


Da innumerevoli dati, registrazioni audio, mail, sms, conoscenze dirette ed indirette emergeva un quadro che lascio a Voi giudicare.


Una setta esoterica, a copertura satanica, esercitava tutte le attività note a chiunque non chiuda gli occhi: vi partecipavano militari, ufficiali, alcune donne, ragazzini e un memoriale inequivoco è agli atti della V Commissione del CSM.


Se siete quello che la Costituzione Vi affida, pretendete di leggerlo.


Il quadro delle manovre utilizzate per tappare la bocca ad un Magistrato per bene, ha fatto emergere prima ancora che potessi classificarla, una realtà agghiacciante.


Non inverosimile, non incredibile, non velleitariamente indicata; ma certa, vera, poi man mano confermatasi.


Signori, militari di un Ordine, psichiatri deviati, pronti a coprire, magistrati intenti a delegittimare e oggi anche in particolare membri laici, di elezione politica, hanno insieme coperto ciò che emerge inequivocabilmente.


All’epoca fui sottoposto ad un vero e proprio sequestro di persona, illustrato oltre ogni dubbio nel memoriale, uno psichiatra occultò la verità, organizzò il condizionamento di solo alcuni miei parenti e fu posta una presunta pietra tombale.


Da allora, ho raccolto prove, indizi, registrato condotte inaccettabili e avuto conferme dirette del tutto.


Vi è un Primario psichiatra che ha parlato di vicenda affollata da persone pericolose, un altro da me scelto dopo aver saputo quale storia avesse, che, in camera caritatis, ma di fronte a testimoni, ha detto, parlato : Indicato la sua scelta e strada a partire dalla fine degli anni ’80.


Non sono io a parlare di Illuminati, incappucciati, massoneria, Progetto Monarch , e di arruolamento di psichiatri, di una porzione delle Forze dell’Ordine, e di una strategia occulta.


Sono i fatti che parlano: ed ora, insieme ai fatti, decine di migliaia di persone, che presto saranno centinaia di migliaia.
Gli audio che per una incredibile archiviazione consentivano solo di sentire “una donna sola, intenta a lavori casalinghi”, sono stati ormai sentiti da decine e decine di Avvocati, intellettuali, politici, psicologi, e psichiatri democratici e non deviati.


Costituiscono la prima prova storica, verificabile, da me logicamente analizzata – prima ancora che sapessi di che si parlava.Una setta, al lavoro, una donna soggiogata, scissa, usata; dei ragazzini coinvolti, ma anche un estendersi di quella realtà ad altri lidi.
Napoli, Capua, Caserta, Milano, Genova, Ascoli PICENO. .


E il Progetto, confessato, immaginificamente ricondotto ad un modello ideale di “Società Romana”: i Centurioni, la forma sostitutiva della Religione, il sesso come governo, dominio, e ricatto, gli strumenti: antichi, moderni, scientifico – militari.


Potrei allegarvi tonnellate di documenti, analisi, riscontri; non lo farò.


Vi dico solo che altro arruolato, o limitrofo, ha parlato del Grande Progetto, della sua elaborazione, della sua sperimentazione, del suo estendersi a parte della società, a vertici giudiziari, al mondo del controllo autoritario e violento, tramite la psichiatria, al mondo della sola informazione ufficiale e cartacea.


Un grave errore è stato commesso: sottovalutando risorse etiche, morali, intellettuali, e instradando, mediante la violenza esercitata, un uomo, magistrato, cittadino, un cincinnato intento alla sua diligente e motivata attività professionale ed umana.


Oggi Vi guarda tutto il Paese: perché anche chi fa finta di non sapere legge, compulsa, alcuni nervosamente.
Di una gravità immensa è stato il provvedimento “cautelare” adottato.


Esso, redatto da un magistrato di cui avevo stima, inanella formalmente atti e valutazioni, tutti dimostrati inconcludenti, artefatti, formalmente costruiti.


Vi invito ancora una volta a leggere il solo Memoriale.
Non uno dei giudizi adottati attinge alla realtà profonda dei fatti.


Ma non sprecherò parole, argomenti, allegati, centinaia di sms e mail, analisi di dati audio, riscontri culturali e scientifici.


E’ compito Vostro accertare la verità, difendere la Istituzione pensata per garantire la legalità costituzionale.
Leggete, attingete alla montagna di informazioni che sono a portata di tastiera.


Usate le Vostre doti umane, professionali e l’unica consapevolezza politica che vi è oggi concessa dinanzi ad un Paese che Vi guarda.


Un progetto massonico nero, con un’idea dell’uomo materiale, e una volontà trasversale di vertice è stato scoperchiato.


I soli documenti denunce di terzi anche queste depositate, dimostrano quanto arrogante, violento, sia stato il tentativo di frenare un percorso che porta ad una verità storica e politica democraticamente condivisa.


Questo percorso non è arbitrario, è infarcito di fatti, analizzato mediante il medesimo processo logico – induttivo concreto che ha fatto di me il Magistrato che so di essere.
Falsificate popperianamente qualunque dato; esercitate il Vostro sereno diritto di critica.


Ma invitate il relatore della pratica in V Commissione ed al CSM a dar conto delle sue innumerevoli omissioni, e del perché non abbia dato conto della opposta inequivoca ricostruzione.


Mentre Voi assolverete al Vostro ruolo, il Paese viene informato, formato, reso consapevole, e per la prima volta, un percorso unitario riporta al centro del futuro di uomini e donne i valori etici, il valore della persona, una concezione dell’uomo integrale, rispettosa della identità dell’essere umano.


A chiunque di Voi vorrà, verrà consegnato tutto il materiale documentale digitale e cognitivo necessario.


Il perito da Voi nominato e un consulente da me scelto, per farlo uscire allo scoperto, si apprestano a dare spunti, indicazioni, che sono note come “pista psichiatrica”.


In rete vi sono le relazioni che dimostrano la natura e le finalità di questo inane tentativo.


Non Vi consegnate al giudizio della storia nell’era decadente della Democrazia, segnata da oscure manovre e poteri forti.


Ribellatevi a un ruolo ed un destino che nulla hanno a che fare con la Democrazia e con le regole e con la matrice costituzionale del CSM. .


Qualunque cosa accada, sono consapevole della onestà intellettuale e professionale della stragrande maggioranza dei Magistrati italiani.


Non traditeli, e non tradite un Paese che ha bisogno di pulizia, sereno rigore, valori, alternative.


Questo appello, lettera aperta, documento, è stato redatto di getto.... non richiede elaborazione, correzioni, limature. Parla al cuore, al corpo, all’anima, al cervello della istituzione di cui faccio parte.
Ma parla a tutto il paese.


ROMA 11 Settembre 2011


PAOLO FERRARO


LETTERA APERTA AL CSM


https://docs.google.com/leaf?id=0B7srLT3vW5caYjQyMmM5NjYtODBmYi00NjdlLWJlNGYtZDljNDkyNmQ2NWIz&hl=en_US


DOCUMENTO COMUNICATO INTEGRALE


https://docs.google.com/leaf?id=0B7srLT3vW5caNjJmZTBhODktMTk1ZS00MjQ1LTkzYzYtNTdmMjI4N2VjZWM5&hl=en_US

RELAZIONI

https://docs.google.com/viewer?
a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0BwHYCVwycgrlZTBkM2YwMWYtMDUxOS00ZmIyLWIwMTEtYmE5YzAwOGU4MzMy&hl=it


https://docs.google.com/leaf?id=0B7srLT3vW5caYjZkYzUxOWEtNDJlZi00ZjI1LWEzYjQtYWM1N2FlZmE1YTky&hl=it

VIDEO LETTERA APERTA AL CSM

http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u

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SECONDO COMUNICATO DOCUMENTO CDD




CDD
COMITATO di COORDINAMENTO DIFENDIAMO LA DEMOCRAZIA
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Cdd Comitato Difendiamo la Democrazia ( su face book)
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OCCORRE riunire e fondere insieme valori cristiani, valori laici, programmi contro le massonerie nere ed i poteri occulti, progetti di democrazia diretta ed economico sociali ridisegnando le ideologie e superando il declino in atto, governato da oligarchi e trasversali alleanze di vertice.
1. PAOLO FERRARO. APPELLO PER IL PROGETTO DEMOCRATICO DEL CDD. RIFONDARE PRATICA PENSIERO E PROSPETTIVE A PARTIRE DAI VALORI COMUNI, SUPERANDO LE IDEOLOGIE DEI SECOLI XIX E XX E LE DIVISIONI ARTIFICIALI


http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u/3/bN9sRjVTnSY


PAOLO FERRARO . INFORMARE E FORMARE PER LIBERARE E FAR NASCERE IL PROGETTO DEMOCRATICO
http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u/2/fcjsm4_SPhQ


3. PAOLO FERRARO. PER LA PRIMA VOLTA CON METODO LOGICO INDUTTIVO CONCRETO SULLA SCORTA DI DATI DA TUTTI VERIFICABILI SIAMO GIUNTI ALLA DENUNCIA DEL PROGETTO STRISCIANTE DELLA MASSONERIA NERA


http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u/4/zL7n4qIxWdg


3 bis. Controllo mentale Monarch: le sue origini e le tecniche di manipolazione


La programmazione Monarch è un metodo per il controllo mentale utilizzato da numerose organizzazioni per scopi segreti. Si tratta della prosecuzione del progetto MK-ULTRA, un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA, e testato su militari e civili. I metodi sono incredibilmente sadici (lo scopo principale è quello di traumatizzare la vittima), ed i risultati sono raccapriccianti: la creazione di una schiavo mentalmente controllato, che può essere attivato in qualsiasi momento per eseguire qualsiasi azione richiesta dal gestore (handler). Mentre i mass media ignorano il problema


http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.ecplanet.com%2Fnode%2F2648&h=MAQCKXIU-AQCNvF_pYBn5i1foDD29eNhuSEOuvoxch8fMnw


PAOLO FERRARO. PASSIAMO DALLA INFORMAZIONE ALLA FORMAZIONE AL PROGETTO DEMOCRATICO . VENITE ALL'ECO FESTIVAL DI CERVETERI DALL'8 ALL'11 NOVEMBRE 2011


http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u/6/RT82ualqXsY


http://www.youtube.com/user/CDDpaoloferraro?feature=mhee#p/u/6/RT82ualqXsY






INTERVENTO VIDEO


LINEA


POLITICA DEL CDD


http://www.youtube.com/watch?v=BMMN7q3iO2o




INTERVISTA A PAOLO FERRARO


TRASMESSA SU ENIGMA TV




PARTE 1


http://vimeo.com/29549521






AGGIORNAMENTI


Il magistrato Paolo Ferraro, a seguito di una vicenda complessa e delicata ha scoperto una setta in ambienti militari, con collegamenti e connessioni, eccellenti coperture. E arrivano dati e testimonianze che vanno ben oltre .
Il paese deve sapere e verrà analiticamente informato.
Questo magistrato che molti conoscono per l'impegno indipendente e rigoroso ha patito in due anni e mezzo, tutto ciò che accade a chi scopre un vaso di pandora.
Poiché una cospicua parte dell’informazione ufficiale nasconde la notizia, occorre che ciascuno valuti e la diffonda, con ciò assicurando la circolazione democratica della stessa ..
Visitate i siti elencati in coda solo a titolo indicativo .




INTERVISTA ULTIMA

http://www.agenziastampaitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4368:intervista-a-paolo-ferraro-magistrato-sospeso-misteriosamente-dal-csm-&catid=19:interviste&Itemid=46




INTERVISTA


ASI) Salve e benvenuto. In queste settimane, il caso mosso intorno al nome del Magistrato Paolo Ferraro ha lasciato esterrefatta la pubblica opinione.
Come rivelato ai microfoni di SkyTg24, Lei sostiene di aver riscontrato in prima persona, durante il Suo periodo di residenza presso la cittadella militare della Cecchignola, comportamenti ed attività “non normali”, scoprendo un mondo “sotterraneo, sconosciuto, poco chiaro, ambiguo, fumoso”. Attenendoci chiaramente ai limiti imposti dal segreto istruttorio, può dirci più nel dettaglio cosa ha scoperto attraverso le sue indagini?
Sporsi a suo tempo nel Novembre 2008, una Denuncia immediata, avendo proceduto ad un primo ascolto di registrazioni audio relative a sei mattine e due pomeriggi, registrazioni che effettuai avendo acquisito una serie di elementi che lasciavano sospettare una “ situazione ambientale” inquietante. Ebbi dichiarazioni conformi che la disegnavano a grandi linee , e feci ascoltare l’audio sia ad un ufficiale di P.G. particolarmente qualificato, che ad una psicologa incaricata tramite avvocato che ritenevo di fiducia, psicologa cui avevo conferito il compito di un sostegno esterno e affiancamento, ovviamente alle persone da me ritenute vittime dirette o indirette.
La qualità dell’audio non era ottimale, anzi era mediocre, sicché indicai subito la necessità di procedere ad elaborazione del volume ed ad un attento ascolto tramite programmi adeguati. Sia l’Ufficiale di P.G., a titolo di amicizia e stima personale, che la psicologa, vagliarono la evidente anormalità della situazione ed anzi quest’ultima in un ascolto durato più di due ore e mezza fornì valutazioni, preoccupate, mentre l’Ufficiale di P.G. parlò di un fenomeno collettivo complesso e allarmante. Dall’ascolto attento emergevano attività già indicate nella conferenza ma più in particolare la possibilità di individuare uso di sostanze, tecniche o procedure verbali a prima vista inquadrabili come volte al condizionamento dei soggetti che li ricevevano, ma soprattutto un contesto veramente anomalo con ingresso di numerose persone di varie età, senza suonare prima, ed utilizzando chiavi in loro possesso ed una posizione di soppesabile assoggettamento della persona che abitava nell’appartamento. Il tutto secondo una analisi fonica poi progressivamente approfondita da me e da un perito fonico cui diedi il solo incarico di trascrivere quanto emergeva dalla sola prima registrazione. Comunque alcune frasi apparivano curiosamente pronunciate dagli astanti con tono metrico cadenzato o musicaleggiante, in un paio di casi per fonemi riconducibili a linguaggio “medievalistico”, e colpivano altresì alcune frasi tipiche sintetiche espresse come comandi brevi cui di norma le risposte erano un assenso implicito ovvero dei “si” che colpivano per atonia ed inespressività. Tra i comandi ricorrente una espressione “nessuno vi è adesso” ovvero “ se andiamo via non c’è nessuno”, ovvero “ dobbiamo apparire, dobbiamo riapparire”, ma l’elenco sarebbe lungo. Il contesto sembrava ad un ascoltatore inesperto come io ero farneticante, torbido, non riconducibile ad esperienze ordinarie. Anche le modalità di interazione verbale dei soggetti erano talmente inusuali, talvolta cupe, e vocalmente atipiche da lasciare interdetti. Tutto ciò non fu sentito dalla P.G. incaricata. Ma vi erano complessivamente nelle registrazioni più di dieci tra adulti, maschi e donne, e almeno quattro non adulti. Almeno otto i nomi pronunciati. Nelle registrazioni “per decreto” emergevano “frasi, parole e rumori riconducibili alla normale attività quotidiana di una persona all’interno della propria abitazione”. E la persona autrice dei racconti ma assoggettata negò poi tutto. Nessuno gli contestò quello che si sentiva. Ma io avevo altri accertamenti fatti, alcune registrazioni di telefonate o colloquio tra presenti, sms ed e-mail utilmente valutabili, feci accertamenti ricordando particolari a suo tempo raccontati, e, dopo l’archiviazione del procedimento, rimasto sbalordito, elaborai le basi audio potenziandone il volume ed estrapolando circa 45 frasi e contesti divisibili sulla base di una precisa griglia logica di classificazione. Non posso dire altro, oltre che a suo tempo solo alcuni amici miei ascoltarono e mi confermarono l’ascolto mediante adeguato strumento audio. Feci una parziale discovery con gli “interessati” e come mi era successo nel Gennaio del 2009 accadde un qualcosa, uno strano incendio sul terrazzo della mia casa in villetta che mi spinse ad andarmi a lamentare della circostanza con l’ufficio mio, che mai mi aveva ascoltato direttamente, né aveva valutato in alcun modo la massa del materiale di prova o indiziario da me raccolto. Il giorno dopo, trasecolando, subii una proposta di TSO eseguita a tempo di blitz in forma coattiva, in assenza di ogni presupposto di legge formale e sostanziale. Quanto segue è anche oggetto di procedimento penale, solo poi scopersi di rapporti intrecciati a mia totale insaputa e alle mie spalle e del ruolo di uno psichiatra che aveva preparato per lo strumento alcuni miei parenti in rapporti comprensibilmente complessi con me. Oggi so che modalità, tempistica, organizzazione e metodi hanno clamorose conferme anche in clamorosi precedenti, basta documentarsi. Ad oggi molte persone hanno valutato, condiviso valutazioni e pubblicato articoli coraggiosi, fedeli e suggestivi per la suggestività della storia, su internet, nel silenzio assordante di una certa stampa cartacea ufficiale.
Se fosse confermato un simile quadro dei fatti, questo sconvolgente scenario esoterico potrebbe allargarsi anche ad altri ambienti militari ed è pertinente ipotizzare dei collegamenti internazionali con simili organizzazioni “deviate” nel resto del mondo?
Ero concretamente a conoscenza di viaggi a nord, e verso Napoli. Del pari di una possibile forma, apparenza politico–militante del gruppo, della presenza ragionevole di ufficiali, alcuni dei quali individuabili foneticamente o perché da me osservati, della presenza tra essi di un uomo dalla voce autorevole arrogante la cui attribuzione a persona è possibile tramite un quadro indiziario concreto e riscontrabile. Fatti concreti, elementi verificabili, non altro. Incredibilmente quando, uscito da un silenzio costretto, raccontai di fatti, contesto, conseguenze patite, trovai un atteggiamento di assoluta volontà di non ascoltare. Fatti precisi indicati sarebbero diventati “frasi criptiche”, “allusioni incomprensibili”, o giudizi “sommari” di assoluta “inverosimiglianza”. Chi li ha pure riportati davanti al CSM, che ha fondato su tali giudizi un provvedimento grave di sospensione cautelare, a fronte di statistiche ineccepibili e numerose certificazioni di sostanziale perfetta salute, non ha tenuto conto di chi fossi, della mia storia, delle mie note capacità, della circostanza peraltro a loro non nota, che era stato depositato un memoriale analitico, chiaro e riferito a fatti oggettivi in una Denuncia a Perugia. La situazione derivatane è assurda, ma presagisco molto di più. È tutto quello che mi è accaduto dal 2009 in poi, pressioni, intimidazioni indirette, inviti ripetuti a tacere, e gli eventi dal Marzo ad oggi che hanno squarciato ulteriori veli. In particolare è vero che io ho notato una donna talmente tanto simile a Carmela Rea in un orario non d’ufficio nei corridoi della procura di Roma, da farmi affermare ancora oggi che era lei o potrebbe essere una sosia e comunque nessuno mi ha mai detto chi fosse, perché fosse accompagnata ad un colloquio riservato alle 19 di sera. Alcuni articoli su internet lanciavano ipotesi parallele alle mie rilevazioni, in Roma, ma soprattutto su internet venne fatto il nome di un alto Ufficiale dell’Esercito e qui debbo fermarmi.
Il provvedimento che ha più lasciato interdetti è stato indubbiamente la sospensione per un periodo di quattro mesi, stabilita dal CSM lo scorso 16 giugno, ufficialmente “per gravi motivi di salute”. Come spiegate questa decisione e quali saranno le principali armi giuridiche cui ricorrerete per opporvi alla decisione?
La decisione, purtroppo si spiega da sola per abnormità, atipicità, essendo carenti entrambi i requisiti rigorosamente chiesti per un provvedimento di dispensa dal servizio . Ma intendo precisare che in casi del genere disinformazione, assenza di conoscenza di dati reali e presunta attendibilità di indicazione fornite da vertici di uffici, o da presunti autorevoli soggetti con responsabilità “politiche” tra i magistrati può avere influito. Il provvedimento allinea documenti, che risultano oggettivamente e criticamente essere destituiti di fondamento, allegando indizi concreti, prove documentali e informazioni ignote al CSM. Quello che colpisce è che sembra che nulla sia accaduto, tutto viene inanellato lasciando fermi, errori valutativi, disinformazioni su fatti precisi. Ma agli atti della commissione è stato depositato un memoriale approfondito, in copia, neanche letto, sembrerebbe. Ma continuo ad avere fiducia che fatti e dati verranno realmente approfonditi. Se mancherà l’approfondimento necessario, ne potremo trarre varie altre conclusioni. In questa vicenda è a me apparsa evidente una particolare “collocazione” di due magistrati e ho dovuto fornirmene una approfondita spiegazione, che si riverbera sul rilievo e sulla importanza generale dei fatti. Un probabile epicentro. Ma è proprio la magistratura a dovere indagare e valutare. E se non si indaga a fondo non si valuta e se non si valuta non si indaga. Ma se si colpisce chi ha valutato a fondo per conto suo, e ormai indirettamente tutti quelli che condividono valutazioni ed altro, i ragionevoli inquadramenti e le ipotesi accertabili si fanno prospettive concrete. Inquietanti, e perciò io chiedo al CSM di dissipare veli e dubbi e di vagliare fino in fondo, a tutela della immagine e credibilità dell’organo di autogoverno della magistratura
Paolo Ferraro risulta essere, da più fonti, un magistrato integerrimo e molto stimato nel suo ambiente di lavoro. Dopo la sentenza del CSM, quali sono state le reazioni dei suoi amici e colleghi? Ha percepito degli improvvisi cambiamenti in alcuni dei suoi rapporti inter-personali?
Vi è stato sgomento, sbigottimento, incredulità , nei miei confronti, e preoccupazioni per me, per sé e generali: come starà, ammesso che stia male come dice il vertice dell’ufficio, ma se la vicenda è vera in tutto od in parte riscontrabile, se gli hanno fatto quello che ha poi denunciato, cosa può succedere anche a noi , se lo appoggiamo o se ci trovassimo per sbaglio in una situazione analoga ?!. Ma lo stupore nasce da un prevalente meccanismo di autodifesa psicologica: non voglio , non posso credere, ho paura di credere e ragionare su questi fatti .Avete parlato mai con un malato terminale , che discetta di influenza non curata bene o di piccola bronchite, la speranza e la paura si tramutano in negazione psichica dei fatti, della realtà.
Ma chi ha mai parlato di credere . Ho detto, sappiate, verificate ascoltate , valutate . La paura , per me, per la storia, per l’immagine dell’ufficio, per sé è per ora, prevalsa, ma nell’ambito ristretto e solo in parte. . Non sono invece mancati abbracci, in bocca al lupo, affermazioni di profonda stima, da magistrati, avvocati e proprio da carabinieri che non lavorano a stretto contatto con me. La frase detta circa quattro mesi fa, senza preavviso, .” noi stiamo con lei “ e accompagnata da una duplice forte stretta di mano. Io un po’ sbigottito, come ha fatto a spargersi la voce, visto il cupo silenzio che circondava la vicenda ..?! il tono ?! Di chi sa di che storia si tratti , e molti sanno, ritengo, della valenza generale della vicenda:, un giovane brigadiere di una stazione CC, sapeva tutto ed alla mia occasionale mera battuta sulle UAV ( unità di addestramento ) ha fatto dei cenni inequivoci. So per certo che molti sanno ,e molti anche senza avere un ruolo qualunque. E allora se di una vicenda strana, coinvolgente in apparenza solo due palazzine , sanno in tanti, in varie parti, come può essere un fatto solo locale ?Non lo è, ragionevolmente, e molto dipenderà dalle indagini di Ascoli Piceno (e a Teramo un celebre processo ormai conclusosi in Cassazione sull’esercito bianco , a Roma un procedimento di fatti e luogo omologhi, del 2000 , e altri avvocati stanno raccogliendo le tracce generali nella recente storia giudiziaria in merito a circostanze che sembrano rinforzare la lettura unitaria del fenomeno).
Questa vicenda è appena agli inizi e la battaglia che si appresta ad affrontare potrebbe non essere delle più semplici. Nella rete, molti cittadini ed una parte dell’informazione non-mainstream si sono stretti intorno a lei, mostrando grande attenzione e stima per la sua storia. Quali sono le aspettative e le speranze di Paolo Ferraro, sia come magistrato sia come uomo?
Verificare e capire, allargando conoscenze e raccogliendo sensibilità e disponibilità. In fondo si tratta solo di una struttura a base di setta, di gruppi di militari, di impossibilità di accertare, di un magistrato della capitale sottoposto a TSO, e su tutto il resto “trasversali dubbi”… un polpettone saporito non addentabile agevolmente, ma siamo a dieta, il cuoco è un “visionario”, meglio non fare indigestioni.
I curiosi che credono alla democrazia ed ai suoi valori però non la pensano così. Si costituiranno in COMITATO DD, per la difesa della democrazia: valori cristiani, valori laici, programmi contro le massonerie nere ed i poteri occulti, avvieranno un processo di avvicinamento e fusione. Rotta la crosta polare, subito, prima di subito, và avviato il nuovo processo di fusione per creare una solida trasparente base democratica: una Italia dei valori VERI, democratici e non delle corporazioni forti. Mi viene da dire a tutti: i poteri occulti sono onnipotenti (minaccia “appresa”) e controllano tutto?! Internet no, non ancora. Se facciamo il conto delle teste votanti, non saranno certo la maggioranza. E se fosse possibile ridare la democrazia al nostro paese?!


LINK UTILI

N.B. Circa VENTI, tra giornalisti che stanno lavorando... , intellettuali, avvocati, psichiatri e psicologi, politici e varie altre persone, hanno proceduto alla analisi e verifica totale dei dati audio, documenti, prove e testimonianze indirette e dirette .
Presto partirà un progetto multimediale formativo-informativo itinerante .
Di seguito alcuni articoli, solo a titolo di esempio.


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4233


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4234


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4235


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4236


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4237


http://www.corsera.it/notizia.php?id=4824


http://www.supernotizie.com/3043/carmela-rea-minacce-e-ostruzionismo-a-magistrato-che-indaga-su-satanismo-nella-caserma/




http://www.newnotizie.it/2011/06/18/melania-pm-ferraro-sospeso-infermita-perizie-dimostrano-opposto/


http://cervelliamo.blogspot.com/2011/06/omicidio-melania-pm-indaga-su-pista.html


http://www.mondonews24.com/attualita/melania-rea-ultime-notizie-14-giugno-2011-setta-satanica-nellambiente-militare/15399


http://www.newnotizie.it/2011/06/16/melania-csm-sospende-motivi-salute-pm-setta-satanica/comment-page-1/?replytocom=42552


http://www.grnet.it/news/95-news/2840-roma-magistrato-denuncia-una-setta-riconducibile-ad-ambienti-militari-con-eccellenti-coperture.html


http://www.google.it/#q=Paolo+Ferraro+,massoneria&hl=it&safe=off&prmd=ivnso&ei=Xd38TfXYF4nsOYCZ0aEE&start=0&sa=N&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.&fp=be220be15a0acc45&biw=1004&bih=583


http://www.newnotizie.it/2011/09/15/setta-satanica-ferraro-lettera-aperta-csm/

giovedì 29 settembre 2011

Muynak ... dove c'era il Lago d'Aral... il deserto! .. ed i prosciugamenti in casa nostra




Una profonda riflessione su un dramma ambientale che si sta consumando negli ex Paesi URRS e considerazioni di eventi analoghi, anche se in piccolo, in casa nostra

La colpa è dovuta alla cecità umana, all'arroganza di sostituirsi alla natura e al sogno di arricchirsi sfruttare la terra per monoculture devastanti come il cotone. Questo l'elemento che nella vecchia URSS ha portato ad un grande disastro ecologico. Il lago d'Aral sta scomparendo perché due fiumi che ne alimentavano il bacino sono stati dirottati o semi prosciugati per creare infiniti canali per irrigare i campi di cotone.

Ma non finisce qui, il dramma nel dramma sta nelle residue acque del lago d'Aral perché sono avvelenate da anni e anni di uso indiscriminato di pesticidi e diserbanti. La gente si ammala e muore e, quindi, è costretta a fuggire altrove.

E a pensare che questo luogo era solo qualche decennio fa un paradiso e un forte richiamo turistico. Questo è un disastro di bibliche proporzioni, ma anche in Italia, seppur in piccolo, sta per accadere la stessa cosa, non tanto perché un lago si prosciuga, anzi, ma per l'avvelenamento delle sue acque causate dall'avidità di agricoltori che pur di non perdere tempo con le metodologie biologiche e per guadagnare sempre di più avvelenano i terreni con pesticidi e diserbanti in maniera assurda. Stiamo parlando di uno dei laghi vulcanici più belli d'Italia, il Lago di Vico.

Qui non c'è il pericolo di prosciugare il bacino come sta accadendo al lago d'Aral, ma il vero pericolo è rappresentato dall'inesorabile avvelenamento delle sue acque, grazie all'uso indiscriminato di diserbanti e pesticidi dati allegramente nelle culture di nocciole che si sviluppano tutte intorno al bacino lacustre.

Anche in questo caso c'è una monocultura intensiva come fu per il cotone nel Kazakistan e in Africa lungo la fascia del Sahel, ora diventata arida e desertica. La storia ci insegna che non bisogna forzare i ritmi della natura altrimenti ne scaturisce un disastro ambientale.

Noi di Accademia Kronos auspichiamo che le autorità, preposte sia alla salvaguardia della salute umana che degli ecosistemi naturali, facciano tesoro dell'esperienza del lago d'Aral e, finalmente, si adoperino a bloccare questo disastro annunciato nel viterbese. Ma torniamo ora al lago d'Aral.

Il lago d'Aral si trasforma in deserto
Il ritiro del lago d'Aral - nella parte nord in Kazakistane e in quella sud in Uzbekistan - è uno dei più grandi disastri ambientali della storia dovuto al fatto che l'acqua dei due fiumi tributari, Amu Darya e Syr Darya, in epoca sovietica è stata impiegata e deviata per irrigare i campi di cotone.

Il lago d'Aral, un tempo il quarto bacino lacustre del mondo, rischia di scomparire dagli atlanti geografici entro il 2020. Stando, infatti, alle recenti ricostruzioni compiute dall'ESA, negli ultimi decenni la distesa d'acqua dolce s'è ristretta del 70% e il suo volume si è ridotto dell'80%.

La fase di prosciugamento, iniziata negli anni Sessanta, ha portato allo sviluppo di due specchi lacustri: il piccolo Aral, a nord, e il grande Aral, a sud. Ma mentre per la parte meridionale non c'è più nulla da fare, gli ambientalisti confidano di riuscire almeno a salvare il bacino settentrionale: a questo scopo è stata creata una diga per separare definitivamente le due porzioni lacustri e per consentire a un vecchio immissario di alimentare il piccolo Aral.

Il declino del lago posto a cavallo fra Uzbekistan e Kazakistan, sopraggiunge con la sciagurata idea dell'establishment sovietico di coltivare intensamente le piantagioni di cotone, sfruttando le acque dei fiumi Amu Darya e Syr Darya, che dalla notte dei tempi tengono in vita il bacino.

Prima di questo intervento la superficie lacustre misurava 67mila chilometri quadrati; la popolazione in prossimità del lago beneficiava di prodotti ittici e di un clima mitigato dal ciclico movimento delle acque; Muynak, il vecchio centro affacciato sulle sue rive, rappresentava uno dei porti più floridi della regione ed era fra le mete turistiche più gettonate dagli amministratori dell'epoca. Ma oggi la situazione è drasticamente cambiata.

Le persone che vivono nei dintorni del lago, infatti, oltre a patire la fame, sono vittime di numerosi disturbi, soprattutto a livello respiratorio, per via delle polveri alzate dal vento, cariche di sale e di pesticidi. L'80% delle specie ittiche è estinta.

E Muynak è divenuta una specie di città fantasma, mezza sepolta dalla sabbia, circondata da navi arrugginite e altri relitti marittimi.


Ennio La Malfa

mercoledì 28 settembre 2011

Secondo Giuseppe Cruciani fare la escort aiuta la crescita economica...(?)

"La dama della luna" - Dipinto di Franco Farina


La morale "fallace" dei vassalli... Il caso Cruciani

Scrive Ilaria Volpi Kellermann: “Alcune tristi considerazioni dopo le parole di Cruciani: ‘é bene che le minorenni si prostituiscano con berlu, vuol dire che la società funziona’

Sono passati anni e ani di lotte per la liberazione della donna, schiava un tempo di padri, fratelli o marito, schiava di un sistema che la espelleva dalla educazione, dalla politica, dal lavoro extradomestico, dalla reale emancipazione umana. Mentre si discuteva di tematiche di genere e di pari opportunità, il "mostro che disprezza le donne" scacciato dalla porta rientrava dalla finestra, recando con sé una cultura che vede nella prostituzione per soldi o potere la massima realizzazione della donna. Rendendo le donne - che si credono più furbe, più libere e più emancipate delle altre - dei modelli appetibili di schiavitù.

Queste escort convinte di essere migliori delle altre perché hanno più soldi, più case, più macchine; queste pseudodonne che sono convinte di tenere in mano il controllo della situazione e di manipolare i maschi con il loro corpo sono le prime schiave del nuovo millennio. Sono le nuove schiave soggiogate al maschio, quello peggiore.

Quello che va con le donne pagandole. Quello che va con le donne perché - anche se le apprezza nel lato estetico - profondamente e visceralmente le disprezza, le odia, le deprezza e le umilia. E le calpesta togliendo la loro soggettività facendole contemporaneamente credere libere…”

Prendere visione per credere...

http://www.youtube.com/watch?v=pvGGvUxkhIk&feature=youtu.be

martedì 27 settembre 2011

La “spiritualità laica” come contenitore spirituale universale, privo di etichetta

"Paolo D'Arpini in spiaggia libera"


La “spiritualità laica” come contenitore spirituale universale, privo di etichetta

Rispondevo a vari amici che mi sottoponevano questo o quel pensiero filosofico/religioso come espressione "vera" della Spiritualità Laica, spiegando loro che il significato stesso di "laicità" impedisce l'assunzione di un modello di pensiero definito e specifico. In effetti la Spiritualità Laica è sincretica nell'accettazione delle varie forme di pensiero ma non riveste i panni di alcune d'esse, si tiene in sospensione, in uno condizione di trascendenza. Ovviamente la laicità per essere genuina deve essere distaccata persino dal concetto stesso di "laicità" ovvero non deve considerare questo atteggiamento di distacco come un prerequisito di verità. Ciò è comprensibile se osserviamo la "spiritualità laica" nel dominio dell'esperienza diretta e quindi dell'indescrivibilità del suo processo conoscitivo ed esperenziale. Insomma in questo senso "spiritualità" e "laicità" sono sinonimi con i quali si tenta di significare l'assoluta libertà della pura consapevolezza, una libertà che non può essere mai racchiusa in una descrizione. E come potremmo mai descrivere il vero significato di "consapevolezza di Sé"?

Ma dal punto di vista dell'intelletto una certa "immagine" è possibile evocarla, in quanto la Spiritualità Laica è già di per se stessa un’immagine, un concetto, in cui inserire tutte quelle forme di “spiritualità” sperimentate dall’uomo. Siamo coscienti di muoverci all’interno della concettualizzazione dobbiamo perciò far riferimento all’agente primo indicato con l’idea di spiritualità.

Se partiamo dalla comprensione di ciò che viene osservato -esterno od interno- non possiamo far a meno di riscontrare che ogni “percezione” avviene per tramite della mente. La mente non può esser definita fisica, anche se utilizza la struttura psicosomatica come base esperenziale, la natura della mente è sottile, è lo stesso pensiero, ed ogni pensiero ha la sua radice nell’io. Quindi l’unica realtà soggettiva ed oggettiva attraverso la quale possiamo dire di essere presenti è questo io.

Chiamarlo “spirito” è un modo per distinguerlo dalla tendenza identificativa con il corpo, ed è un modo per ricordarci che la “coscienza” è la nostra vera natura. Quell’io – o spirito- che è la sola certezza che abbiamo, è l’unica cosa che vale la pena di conoscere e realizzare. Malgrado la capacità proiettiva della mente, capace di dividersi in varie forme, mai può scindersi quell’io radice da noi stessi. L’io è assoluto in ognuno. Allora la spiritualità è il perseguire coscientemente la propria natura, il proprio io. Spiritualità laica è il riconoscere questo processo in qualsiasi forma si manifesti.
C’è equanimità e distacco, non proselitismo sul metodo praticato (appendice marginale della ricerca). Questa visione laica ha in sé una capacità sincretica ma anche la consapevolezza dell’insignificanza della specificità della forma in cui l’indagine si manifesta. Si comprende che ogni “modo” è solo un’espressione dello stesso processo in fasi diverse. Il percorso cambia con le necessità del momento e con le pulsioni individuali.
E’ la sincerità, onestà, perseveranza, che importano. Non ci sono pensieri, gesti, riti, dottrine da privilegiare. I flussi passano la sorgente è perenne. Sii ciò che sei, diceva un saggio dell’India, ed uno dell’occidente rispose: Conosci te stesso. In questo girotondo intorno al sé ogni strada è buona per stare in cerchio. Ma per uscirne fuori..?

Allora ditemi, occorre una conferma al nostro esistere? No di certo, perché lo sappiamo senza ombra di dubbio. Questa coscienza-esistenza non è massonica, cristiana, buddista, sciamanica, zingara o chissà che, è la vera ed unica “realtà” condivisa da ognuno. A che pro quindi ricercare un riscontro - in forma di riflesso- se ci separa nello spirito? Le etichette sono inutili.

E forse lo è anche quella della Spiritualità Laica, se non sottintendesse la futilità di ogni etichetta.


Paolo D'Arpini

Comitato per La Spiritualità Laica
Via Mazzini, 27 - Treia (Macerata)

http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2011/09/la-spiritualita-laica-come-contenitore.html

Mostre d'Arte del Massenzio Arte - Roma e Torino



In occasione di FOTOGRAFIA Festival Internazionale di Roma
MASSENZIO ARTE presenta: THOMAS MUNNS "HEIMAT" a cura di Claudia Cavalieri

Inaugurazione Venerdì 7 Ottobre 2011 Ore 18.30

7 - 15 ottobre 2011 - Palazzo Maffei Marescotti Via della Pigna 13 A , Roma

L’invito al link: http://www.incontrieventi.it/artisti/eventi/thomasmunns/invito.pdf
Il comunicato: http://www.incontrieventi.it/artisti/eventi/thomasmunns/comunicato.pdf


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In corso

SALTO QUANTICO
Mostra personale di Monica Pennazzi
Artista finalista al XIII Premio Massenzio Arte
In mostra fino al 1° ottobre – presente l’artista
Sede: MassenzioArte
Via del Commercio 12 – Roma

Il comunicato al link:
http://www.massenzioarte.it/mostre/pennazzi/pennazzi.htm



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In corso

CONFINI.09
Confini è ormai il principale appuntamento annuale in Italia per presentare nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; autori forti di un proprio linguaggio, che ci mostra la loro visione della realtà.
La prima mostra in programma
Torino Fusion Art Gallery Piazza Peyron 9/g 15 – 30 settembre 2011
Ulteriori info sul sito www.confini.eu

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lunedì 26 settembre 2011

Che McDonald sia con loro!

Della serie: provochiamo un po' di sano vespaio, altrimenti ci si annoia...
Cito dal blog di Viverealtrimenti

Naturalmente questo post vuole essere una sorta di provocazione e, tuttavia, non credo possa limitarsi solo a quello. Partiamo da una banale esperienza quotidiana, a Varanasi. Il monsone, quest’anno, sta inspiegabilmente (almeno per le persone comuni) prolungando la sua espressione di pioggia anche in un periodo in cui, generalmente, si vive all’asciutto. Buona parte della città ha le strade allagate, le fogne, del tutto inadeguate malgrado i recenti lavori di ristrutturazione, tracimano e dunque le strade, oltre ad essere allagate, sono sommerse da acque di un colore inquietantemente marrone.
Come se non bastasse nel mio appartamento (dove spesso mi barrico per evitare frustrazioni ed incazzature) è finito il gas. Missione mattutina, dunque: andare a fare colazione. Dire che sia stata un’impresa è dire poco. Ormai mi rifiuto di bere il tè nei baracchini sulla strada, ho già avuto sufficienti problemi di salute e, con le strade sott’acqua fognaria, non mi sembra proprio il caso di eccepire a questa sana abitudine. Decido dunque di raggiungere, quasi a nuoto, l’IP Mall, nel quartiere di Sigra che all’inizio chiamavo, ottimisticamente, la piccola Bangalore essendo il centro produttivo della città. Nell’IP Mall c’è un locale della catena di Coffe Day che buon successo sta avendo in un paese in corsa per lo sviluppo e che dunque sta individuando nel caffé più che nel tè la sua bevanda-combustibile. Giunto all’IP Mall devo aspettare almeno 20 minuti per essere servito. La cosa peggiore è che ci sono appena un paio di tramezzini — oltre ai vari caffé, cappuccino eccetera — che, avrò modo di vedere, fanno schifo. Appena fuori il locale, visibile dalla parete di vetro, c’è un dignitoso venditore di momo (simili ai ravioli al vapore dei nostri ristoranti cinesi). Dentro al Coffe Day si sta bene, c’è l’aria condizionata ad un livello, direi, ideale. Dunque penso: «mi prendo un piatto di momo, ordino qualcos’altro da bere e me ne sto qui con il mio romanzo di Joseph Conrad». Chiedo al cameriere se posso regolarmi in questo modo, in virtù del fatto che loro non hanno nulla da mangiare ma la risposta è decisa: no. Ok. Decido di sedermi in uno spazietto riservato ai clienti vicino al venditore di Momo. Non c’è l’aria condizionata del Coffe Day ma comunque si sta al coperto e dunque non c’è da stare poi così male. Chiedo un piatto di chicken momo ed il ragazzo nepalese che gestisce il chioschetto mi guarda con occhi peculiarmente lessi. C’è da aspettare 5 minuti (i 5 minuti indiani, in altre parole i momo chissà quando saranno pronti) ed io me ne vado. «Sai che c’è», penso tra me, «faccio colazione dal McDonald, poco distante dal chioschetto di momo e dal locale del Coffe Day nello stesso grande edificio commerciale della “piccola Bangalore”». Improvvisamente la dimensione socio-esistenziale cambia. Non ci sono più disservizi, non c’è più da aspettare, non ci sono più solo 4 tramezzini rachitici (malgrado la buona fama ed organizzazione dei Coffe Day) ma, pur essendo poco oltre l’orario di apertura (circa le 10.30), i panini sono già pronti, l’aria condizionata è a livelli ottimali, il personale è sorprendentemente gentile (notoriamente le buone maniere e Benares sono due pianeti distinti), non ci sono problemi di resto (altro leitmotiv angosciante in città dove pagare un importo, ad esempio, di 60 rupie con una banconota da 100 può essere una piccola-grande fonte di problemi, tempi morti, frustrazioni, eccetera), ordino e, dopo cinque minuti, son seduto a mangiare.
Nel frattempo guardo la tv al plasma. Siamo da McDonald, in un mondo finto e, tuttavia, per diversi aspetti, auspicabile, in una sorta di utopia consumista. Sullo schermo scorrono immagini di famiglie indiane felici, che hanno appena comprato la nuova Maruti Suzuchi, di docenti che scrivono sulla lavagna, per i piccoli studenti: «la differenza tra possibile ed impossibile risiede nella tua determinazione», di frigoriferi spaziali che possono rappresentare il sogno di tornare presto a casa, in una bella casa, per farsi un bel drink dopo una giornata di lavoro. Tutto questo, in una città come Benares, sedicente capitale spirituale dell’India, vi assicuro che ha un valore palpabile. Può davvero rappresentare l’auspicabile India di domani dove le famiglie abbiano ciascuna una bella macchina (che magari, nel frattempo, sia stata adattata ad andare ad idrogeno, olio di colza, piscio di gatto, quello che volete basta che non inquini), un bel frigorifero ed un livello di vita generalmente accettabile, invece di rodersi, come accade oggigiorno, in frustrazioni, livori, invidie perchè si vive in case torride d’estate e gelide d’inverno, perchè si guida su strade allagate o spaventosamente polverose, sbucazzate e dove si finisce per procedere in modo sussultante per la gioia di chi soffre di sciatica, perchè ci si relazione con persone invelenite, inasprite, abbrutite da una vita grama, scomodissima, feroce.
Questo non significa che la felicità debba essere identificata, sic et sempliciter, con la soddisfazione di bisogni materiali ma questa, senz’altro, ne costituisce uno dei presupposti fondamentali, una condizione necessaria pur se non sufficiente (su quanto di altro ci vorrebbe potrò scrivere una prossima volta, ora diventerebbe troppo complesso entrare nel merito). Stando alla mia esperienza di quasi sei anni a Benares e a quanto leggo, quotidianamente, sui giornali locali, non credo assolutamente che i banarsi siano, in maggioranza, “poveri ma felici” o “poveri ma sereni”. Al di là dell’incarognimento quotidiano che vedo con i miei occhi, leggendo il Times of India emerge che il paese ha indici di depressione tra i più elevati del mondo. Che è al quarantasettesimo posto su 50 paesi considerati per il “tasso di felicità”, che il numero di suicidi, soprattutto femminili o dovuti al nonnismo nelle università è, nuovamente, tra i più elevati del mondo. Insomma, io direi: finiamola di mistificare. Questo paese, a mio vedere, ha bisogno fondamentalmente di tre cose: sviluppo, sviluppo, sviluppo.
Uno sviluppo sociale e culturale oltre che materiale. Uno sviluppo in virtù del quale le persone si organizzino (come sembra stiano iniziando a fare) per rivendicare una più decente qualità di vita, quella stessa che possono vedere sullo schermo al plasma di McDonald. Una migliore qualità collettiva oltre che privata (e qui, naturalmente, quanto si vede da McDonald non basta più, ci vorrebbero diverse forse di produzione culturale, in buona parte di matrice, diciamolo, europea): strade migliori, ospedali governativi appena decorosi (oggi sono degli orridi lazzaretti), scuole governative dove i docenti si degnino di presentarsi. Una maggiore ricchezza, of course ma anche una maggiore distribuzione della stessa, in barba alle superate distinzioni castali.
Con Anna Hazare, il militante gandhiano che ha sfidato di recente il governo indiano con uno sciopero della fame rivendicando provvedimenti contro la corruzione dilagante nel paese, credo che si siano iniziati a muovere primi, interessanti, passi.
Leggevo un bell’articolo sul Times of India in cui si ricordava la primavera (scorsa) araba che aveva preso corpo molto grazie ai social networks. La primavera araba stava destando qualche preoccupazione, in India (lo ricordo personalmente, leggendo i giornali in quei giorni), ovvero si temeva che i social networks potessero creare trambusto anche qui. Il giornalista dell’articolo menzionato, circa un mese fa, chiudeva il cerchio scrivendo: a Febbraio-Marzo si temeva che le rivolte del mondo arabo potessero avere dei riverberi anche in India, oggi, con Anna Hazare, possiamo affermare che questi non abbiano tardato a verificarsi. Anna Hazare ha, difatti, avuto milioni di sostenitori sul web ed ha ispirato un movimento sociologicamente interessante.
Spero davvero che sia solo l’inizio perchè anche io credo, con Federico Rampini, alla speranza indiana. Credo sia una speranza che trascenda, pur conservandone i pochi aspetti di pregio, la cultura tradizionale del paese (che molti temono scompaia; speriamo…). Una cultura che ha creato dei presupposti tali per cui una delle peggiori multinazionali del mondo possa rappresentare, qui, un buon veicolo di “civiltà”. Sappiamo, del resto, le grandi ombre che gravano su McDonald che vende, quotidianamente, “sfizioso veleno” e, tuttavia, di quante migliaia di persone non si parla che muoiono quotidianamente a causa del sottosviluppo? Quante persone stanno perdendo casa, in questi giorni, per colpa delle alluvioni, di alluvioni che giungono non di rado con il monsone ed i cui effetti devastanti nessuno si preoccupa di prevenire? L’India ha i tassi di malnutrizione ed anemia tra i peggiori al mondo, scrive il giornalista Swaminathan S Anklesaria Aiyar, sul Sunday Times del 18/9/2011, mentre il sistema respiratorio degli indiani è il peggiore in Asia (e la soluzione non è far circolare meno veicoli ma organizzarsi per farne circolare se non di più ecologici almeno di meno cancerogeni) e solo il 12% delle donne ha accesso agli assorbenti, le altre ricorrono a sabbia o stracci nelle mutande, esponendosi alle peggiori infezioni.
A fronte di tutto questo (e di molti altri dati che si potrebbero citare in merito alla mortalità infantile ed al lavoro minorile, alle centinaia di milioni di indiani ancora analfabeti — sono circa il 35% — all’aborto selettivo ed all’infanticidio femminile) McDonald è, potremmo dire, quasi una mammola e, quando tutto manca, proietta una “quasi sana utopia consumista”, ovvero un’idea, pur edulcorata, di benessere che, tuttavia, può rappresentare una valida fonte di ispirazione per tutti loro che stando tentando di risalire la china, in India, di una variegata gamma di “orrori quotidiani”.
Naturalmente non sto dicendo che la soluzione agli infiniti mali del paese possa essere McDonald (staremmo freschi…) ma che in una desolazione ancora profondissima del paese, possa paradossalmente rappresentare, quantomeno, un primo modello di riferimento, una prima, pur edonista, utopia di benessere.
Che McDonald sia con “loro”, dunque e che qualcuno individui presto i successivi passi da fare per adeguare le condizioni di vita del paese al suo vertiginoso tasso di crescita economica.

Marcia pacifista Assisi-Perugia... bella passerella dei politici guerrafondai




Altro che pace... è un'ipocrita guerra!

Ho appena visto il servizio del tg3 sulla Marcia, con le parole di Lotti, “ci sono troppe guerre”, che è come dire nulla, e poi tutte le interviste ai politici: Ferrero, Vendola, Bonelli, Orlando e Bindi.

Possibile non si capisca che la marcia è diventata, dal punto di vista mediatico, un’occasione di passerella per i politici di sinistra e di centrosinistra?E che i secondi sono quelli che votano a favore di ogni guerra italiana all’estero (con l’eccezione dell’Iraq)???

Fin quando questi politici potranno partecipare alla marcia, praticamente impossessandone (a livello mediatico è così), senza essere attaccati dagli organizzatori della marcia, direttamente, la marcia sarà solo la loro trionfale passerella, mentre tutti gli altri discorsi e le interviste su cosa rappresenterebbe la marcia saranno solo discorsi astratti e privi di collegamento con la realtà con i quali l’universo pacifista si autoconsola.

Ripeto quanto ho già scritto qui e nel precedente comunicato: ci vogliono attacchi diretti ai partiti sostenitori delle missioni militari all’estero, e l’attacco più efficace èdire che non si darà ad essi il voto.Sennò non lamentiamoci di vedere la marcia rappresentata su tv, giornali e internet dai politici guerrafondai che ci vanno ogni anno.

Lorenzo - lorenz.news@yahoo.it

(Lista Pace Peacelink)

domenica 25 settembre 2011

D'India ed altri racconti: un nuovo libro per Viverealtrimenti.

Dovrebbe essere presto pronto (il condizionale e' d'obbligo visto che tutto il processo produttivo si sta svolgendo a Benares) un nuovo testo per Vivere altrimenti: D'India ed altri racconti, di Oscar Salvador (nella foto). Di seguito la prefazione. Sarete naturalmente aggiornati sull'esito dell'impresa...

Prefazione

Un giovane nonno genovese, un hippy consumato ed un neo-editore che stampano un libro a Benares


Naturalmente si partiva dal presupposto che bisognava contenere le spese e che gli obiettivi prefissati si sarebbero raggiunti attraversando selve tropicali di incognite…a Benares.
Benares, per me — neo-editore — 6 anni dopo (dalla malaugurata idea di farne una propria casa), nove anni dopo per Oscar, l’autore di questo testo, circa 40 anni dopo per chi ha deciso di assumere le redini dell’impresa: un attempato e tuttavia freschissimo, di spirito, uomo inglese che lavora in una buona libreria della città.
Di primo acchito mi vengono immagini in ordine sparso dei miei sei anni vissuti, buona parte del tempo, a Benares: una scimmia screanzata scappare con un asciugamano in spalla, appena trafugato da un filo steso su di un terrazzo, un’altra masturbarsi sul cornicione di un palazzo irrimediabilmente compromesso dall’umidità subtropicale, un’altra ancora che provocò un contatto camminando su grovigli di fili elettrici, una mattina presto ed il cielo, ancora parzialmentre buio, per un attimo si illuminò a giorno in un boato inverosimile. Io ero su di un rickshaw alla volta di un ashram sul Gange.
«Che succede?» chiesi quasi allarmato al rikshaw wallah di fiducia (facevamo regolarmente colazione insieme, in quei giorni, seduti su di una vecchia panchina in una strada-discarica).
«One monkey!» mi rispose senza scomporsi, continuando a pedalare ed additandomi la scimmia riversa morta sulla via.
Era il mio primo periodo benarese, nel quartiere di Bengali Tola dove visse il famoso paramguru di Paramahamsa Yogananda, Lahiri Mahasaya, noto per la sua allergia alle fotografie. Ogni volta che tentavano di immortalarlo ne ricavavano una “foto di vuoto”. Un giorno decise che poteva fare un’eccezione, si mise in posa e dunque lasciò l’unico ricordo fotografico di sè.
Il secondo periodo benarese si sviluppò ad Assi ghat, in uno spazio che faceva, contemporaneamente, da centro di yoga e da abitazione privata (nei rari momenti in cui mi potevo permettere un po’ di privacy). Fu allora che conobbi, alla Benares Hindu University, Oscar, studente genovese di hindi, più giovane di me di qualche anno. Diventammo presto amici ed un week-end che avevo davvero un bisogno medico di rilassarmi andammo insieme a Vindhyachal, un grande villaggio di cui lui è follemente innamorato e che troverete menzionato in questa raccolta. Ci ritrovammo a stretto contatto con un cadavere in quasi avanzato stato di decomposizione, nel Gange. Ricordo quel che ne restava del viso: una grande vescica molliccia. Dall’orecchio visibile dalla nostra barca uscivano alcuni bigattini e l’odore che si sentiva nelle vicinanze era una sorta di versione olfattiva del concetto di “orrido”.
Mi dovevo rilassare.
Poco dopo, sulla riva, vidi Oscar sgranare gli occhi. Eravamo nuovamente a contatto con la morte, non ci eravamo accorti che, passeggiando poco distanti dal fiume, eravamo finiti in un informale spazio crematorio, disseminato di ossa, qualche teschio…ricordo nitidamente un teschio su di una rimanenza di colonna vertebrale con ancora minime tracce di carne. I denti avevano un colore rosato, riportavano un ricordo oramai completamente slavato di betel. C’era un altro teschio in acqua, le cui leggere increspature sembravano quasi massaggiarlo placidamente. Restammo un po’ di tempo dinanzi a quell’immagine, rapiti in una sorta di imperscrutabile silenzio della mente.
Ci ristorammo poco dopo in un daba (equivalente di una nostra tavola calda) che non aveva bibite fresche ed io sacramentavo perchè dopo quella mattinata ad immagini forti una coca cola gelata ce la saremmo proprio meritata. Oscar obiettava che in India certe pretese non si potevano avere con la mia irresponsabile disinvoltura e finimmo per sacramentarci un po’ addosso.
Mi dovevo rilassare.
Soprattutto mi dovevo dispearatamente rilassare qualche mese dopo quando, trascorso un semestre a Benares, gettai la spugna e decisi di lasciare l’India per starmene un poco in un paese più leggero: la Tailandia. Da Benares presi dunque il primo treno per Calcutta, ritrovandomi in uno scompartimento di odiosi bramini che non mancavano di dare il loro contributo al mio desiderio oramai incontenibile di volare via. A Calcutta Oscar si godeva i suoi piccoli-grandi lussi, muovendosi spaparanzato nei taxi un po’ desolatamente retrò della città. Si era accampato in una delle sue guest-house (le meno schifide tra quelle economiche), con il suo quotidiano, le sue riviste, il suo quaderno del bird-watching, le espressioni materiali delle sue fisse, delle sue amabili nevrosi (guai chi gliele tocca) a non fare, fondamentalmente, un cazzo.
Io ero, al solito, pieno di cose da fare: diedi fiducia ad un’agenzia di Sudder Street e comprai un biglietto per Bangkok di una compagnia aerea bangladesha. Pensai: «perchè essere sempre negativi e temere che ci siano contrattempi; andrà tutto bene!».
Mi arenai per due giorni a Dhaka ma poi mi ritrovai, dolcemente, a Bangkok, con un immediato tassista di fiducia che voleva affidarmi per forza a qualche bordello. Ed io: «cerchiamo di capirci subito, ho vissuto gli ultimi sei mesi a Benares, se c’è qualcuno che dà le “sole” a qualcuno, quello sono io, dunque facciamo che fai quello che ti dico e non tenti di fottermi!». Mi scarrozzò l’intera notte per una manciata di bath.
Tornai a Benares dopo un mese in Tailandia e l’impatto con la città fu semplicemente shockante. Riversavo le mie nevrosi su Oscar che assorbiva meglio di una spugna navigata. Imperturbabile faceva commenti sull’ultimo genere di vento che lambiva le mura della sua guest-house dove la mattina, sulla terrazza, alcuni stranieri si esibivano con le asana yogiche e lui, semplicemente, li detestava con tutto se stesso.
Seguì un periodo di distacco, lui continuò ad andare dentro il suo percorso spirituale, ad approfondire l’aghor sampradaya senza la guida di un guru, a studiare hindi, a partire di tanto in tanto per pellegrinaggi tutti suoi. Io continuavo la mia vita più attiva, prendendomi breacks salutari in Tailandia e Sri Lanka ed “entrando nell’India come in un corpo di donna”, amandola ed odiandola allo stesso tempo, persuaso che Oscar dovesse essere rimpatriato.
Lui, nel frattempo, a margine del suo essere consapevole del tempo atmosferico a Benares (di solito le persone che vivono in questa folle città sono talmente incasinate che non possono proprio permettersi di stare dietro ai venti previsti in arrivo), del periodo in cui, a leggere i giornali, in città ci sarà corrente elettrica 24 ore su 24 (una vera utopia) e di tutte queste “solidità da nonno”, ha scritto racconti su racconti. Io, in questi anni, ho creato la Viverealtrimenti editrice e come non pensare di coinvolgere nell’avventura esistenziale anche Oscar, essendo una delle poche persone con cui, a Benares, non provo un inevitabile, per quanto formativo, senso di “isolamento culturale”?
Lui che nella sua “misoginia” non deve conquistare nessuno e dunque indugia meravigliosamente in casa con le mutande lente (e dovreste vedere la casa…).
Lui che non può non rimandare quel senso di rilassatezza di chi dimostra, quotidianamente, che può fare a meno quasi di tutto, che nella vita non occorra correre nè sbattersi ma che sia sufficiente imparare ad essere.
Abbiamo dunque deciso di lanciarci insieme nella temeraria avventura editoriale, a Benares. Naturalmente ci siamo lanciati ciascuno a suo modo nel senso che il lavoro dell’editore lo debbo fare io e lui fare la sua parte: un piacevole corollario al suo non fare, sostanzialmente, un cazzo come limpida scelta di vita.
Una volta ebbe il coraggio di dirmi: «non sai tutto il lavoro che c’è dietro ad una vita così!». In effetti, a prenderla con la giusta filosofia, essere potrebbe costituire il più impegnativo dei lavori.
Mi sono dunque lanciato, a Benares, alla ricerca di uno stampatore e, in una libreria della città, ho ritrovato Oscar, solo con qualche anno di più e chiaramente anglofono. Con i lunghi capelli diventati oramai bianchi come la barba. In bocca pochi denti superstiti, comunque ammaccati, usurati dalla quotidianità di una città che ha primati, fondamentalmente, negativi (tra cui quello di avere abitanti con le dentature nelle peggiori condizioni, in India).
Si è offerto di seguire il processo produttivo del libro — dall’impaginazione, alla copertina, alla stampa — che in mano alle maestranze indiane avrebbe rappresentato un esotico, a momenti esilarante, calvario. Non mi è sembrato vero: «ottimo, allora procediamo, quanto tempo ci vorrà?», gli ho chiesto prontamente.
«All’incirca un mese», mi diceva, candidamente, lui.
«Come un mese, io devo partire fra tre settimane, questo lavoro in Europa si può fare in massimo una settimana!». E lui, ancora candidamente, snocciolava la selva di incognite in cui stavamo entrando: le macchine per stampare che, ad un certo momento, si sarebbero inevitabilmente rotte, il lavoratore che si sarebbe stancato e, senza preoccuparsi minimamente di finire il lavoro, si sarebbe preso una vacanza e poi…come non considerare le festività religiose? Ottobre è il mese in cui si celebra, con diwali, l’ingresso nella stagione fredda e tra digiuni preparatori, botti, fuochi d’artificio per nottate intere di settimane intere, deliri di aquiloni sul Gange, biscottini di bhang, eccetera…«in breve», mi diceva senza rinunciare al suo candore, «Ottobre non sarebbe quasi da considerarsi un mese lavorativo!». Poi, naturalmente, lo stillicidio quotidiano dei powercuts, imprevisti impensabili, il poter essere risucchiati in uno dei tanti tombini aperti.
Insomma, l’impresa è solo all’inizio, si rivela un great challenge ma naturalmente noi tre non abbiamo nessuna intenzione di mollare. Oscar, soprattutto, è risoluto sulla poppa ad intimarci: si proceda!
Per ora, in attesa che questo libro prenda miracolosamente forma, non posso che chiudere questa prefazione con un’immagine emblematica del nostro essere, io ed Oscar, così simili e così diversi; lui che, non ancora rimpatriato, si ritira in un suo romitaggio e mi scrive una breve lettera la cui conclusione, parafrasando il bellissimo film di Pan Nalin Samsara possa essere: «chissà che non ci incontreremo di nuovo, un giorno, ed allora forse saprai spiegarmi se è più saggio correre dietro ad una miriade di pur nobili desideri o fare come me che, in tutta una vita, ho tentato di realizzarne uno solo!».
Buona lettura!

Manuel Olivares

Mezzucci dei banchieri mondiali per deprezzare oro ed argento e beni in favore dei pezzi di carta colorata

Il gruppo di potere dei banchieri mondiali sta sparando le ultime cartucce per ritardare l'inevitabile collasso del loro sistema fondato sulla creazione di moneta dal nulla (fiat money) completamente slegato dal gold standard e basato sulla riserva frazionaria, con un controllo coercitivo del mercato tramite fissazione del tasso di interesse e quindi del costo del denaro ed interventismo statale keynesiano nell'economia.

Quali sono queste cartucce?

L'abbattimento del valore dell'oro e dell'argento e delle commodities in genere per simulare deflazione, per giustificare prossime colossali iniezioni di liquidità nei mercati (QE, Quantitative Easing per migliaia di miliardi di dollari) per sostenere un'economia artificiosa e fasulla basata sull'espansione del debito pubblico e privato (secondo gerarchie precise, per cui ai cortigiani di ultima istanza pervengono solo le briciole, cioè le mance ed elemosine per la loro compiacenza e corruzione), che inevitabilmente genera malinvestimenti, mentre nei confronti del gregge o parco buoi, cioè dei creduloni e dei lavoratori onesti, si applica l'esproprio dei loro risparmi e patrimoni tramite le tasse, gli interessi usurai, le confische dei beni non pagati per insolvenza, e soprattutto tramite quella tassa occulta e poco capita e conosciuta che è la "vera inflazione", quella monetaria, per cui si perde il potere d'acquisto del proprio denaro di carta e quindi si diventa più poveri ed i patrimoni perdono valore (ad esempio quelli immobiliari, destinati a cadute vertiginose, e gli italiani saranno i più colpiti essendo grandi proprietari immobiliari).

Le grosse banche in questo periodo sono disperate, non sanno più come fregare i clienti, che sempre più diffidenti non ricomprano come prima titoli di stato ed obbligazioni e fondi comuni e fondi pensione ed assicurativi, ma addirittura OSANO ritirare liquidità dai conti correnti e comprare oro ed argento. Ed allora ecco che ogni tanto la grande coalizione dei banchieri centrali e mondiali intervengono per abbatterne drasticamente il valore di riferimento e spaventare gli ultimi arrivati che hanno osato sottrarsi dal loro condizionamento e giogo culturale, così memori della sonora batosta ricevuta, torneranno all'ovile per continuare a farsi fregare dai consigli dei funzionari degli sportelli bancari o dei promotori finanziari.

L'equivoco di fondo è che anche quando capiscono che stanno fregandoli in qualche modo, si avvicinano all'oro ed all'argento con un approccio culturale errato, come si trattasse di un investimento alternativo, COSI' NON E'. Non sono investimenti, ma l'oro e l'argento sono la VERA MONETA, il vero DENARO, lo è sempre stato nella storia dell'umanità, ed il gold standard è esistito (almeno parzialmente) fino al ferragosto del 1971 quando Nixon mando a gambe all'aria gli accordi bi Bretton Wood del luglio del '44 e liberalizzò la stampa infinita di dollari di carta il cui valore si doveva fondare solo sulla fiducia ed il monopolio, essendo moneta di riferimento per gli scambi internazionali. Faccio cortesemente notare quindi che è errato valutare le quotazioni dell'oro in dollari, in quanto si dovrebbe rapportare ogni bene (quindi ad es. le commodities e le stesse azioni scambiate in borsa) ed anche il denaro di carta all'oro e non viceversa, così facendo si scoprirebbe ad esempio che da quando è stata costituita la FED nel 1913 (iniziativa devastante per l'umanità) il dollaro ha perso il 98 per cento del suo potere di acquisto rispetto all'oro. HO RESO L'IDEA?. Domandatevi perché la Cina e la Russia che producono oro non ne esportano nemmeno un grammo da anni, ma anzi lo comprano ed incentivano anche i privati a farlo? Cosa credete stiano facendo le banche centrali e mondiali se non fare incetta di oro, in tutti i modi possibili, anche dai privati che stoltamente lo stanno vendendo?

Quindi signori miei, continuate pure a considerare il denaro come quei pezzettini di carta colorata che le banche propinano e che si inflazionano sempre di più man mano che ne immettono nuove quantità in circolazione con le loro stampanti o in maniera virtuale con la riserva frazionaria o con procedure informatiche, fatevi sempre più convincere ad usare le carte di credito in modo che ogni vostra spesa sia rintracciabile ed il denaro diventi sempre più virtuale ed effimero, fatevi spaventare dalle forti fluttuazioni ed oscillazioni delle quotazioni dei metalli preziosi ed allontanatevi dall'oro e dall'argento, anzi andate a svenderlo ai vari negozietti che prolificano come i funghi del COMPRO ORO, dove in cambio vi danno la carta colorata delle banche centrali, poi quando ci sarà un'inflazione a due cifre, oppure nella peggiore delle ipotesi, un'iperinflazione a tre cifre, vedremo cosa ci farete con quella banconote.

Finora le risposte più diffuse che sento pronunciare anche da persone che si credono intelligenti ed informate sono sempre le stesse, si riferiscono al fatto che GLI STATI NON POSSONO FALLIRE, LE GROSSE BANCHE NON POSSONO FALLIRE, ecc.. Purtroppo documentarsi e studiare è faticoso, altrimenti saprebbero che di stati ne sono già falliti ben 29, e la Grecia è il prossimo, di come da anni, la tengono in vita artificialmente. Chiedete alla popolazione in che condizioni vive e capirete che la Grecia è fallita da tempo, e le banche grosse sono già fallite parecchie volte, anche di recente, anche se è vero che le banche centrali faranno di tutto per tenerle in vita, ma il costo ricadrà sulla popolazione. Non mi sembra difficile da capire. Gli islandesi lo hanno capito e non si sono prestati a farsi tosare e macellare, hanno fatto emergere la loro fierezza ed hanno cacciato o processato i banchieri ed i politici responsabili e si sono rifiutati di pagare il conto ...

Ed allora cosa rimane da fare? Dirottare una cospicua parte dei risparmi e dei patrimoni personali che ancora non vi hanno saccheggiato, in oro e argento … approfittando dei prezzi bassi che i signori banchieri centrali e mondiali, grandi parassiti dell'umanità, hanno gentilmente indotto al ribasso con i loro interventi mirati.

Se qualcuno fosse sorpreso del fatto che in tutto l'articolo non ho fatto alcun cenno ai politici, è perché non ne vale la pena, non meritano alcuna considerazione, sono solo i servi dei banchieri, una razza di parassiti di basso profilo e facilmente sostituibili, come i famili per i vampiri. Chi si aspetta aiuto da loro è uno stolto totale, sarebbe come chiedere ai ladri che vi hanno derubato di restituirvi la refurtiva che hanno già svenduto ai ricettatori.

Claudio Martinotti Doria

sabato 24 settembre 2011

Spiritualità Laica - Discorso fra Paolo D'Arpini e Franco Farina

"La stella che illumina l'Universo" - Immagine di Franco Farina

Paolo D'Arpini scrive a Franco Farina: “Caro Franco Farina, ricevo sempre volentieri le tue poesie e le immagini dei tuoi dipinti, ieri ho pubblicato una tua poesia sul Giornaletto. Volevo chiederti se sei contento di partecipare al gruppo di Facebook sulla Spiritualità Laica che stiamo formando oggi. Avevo pensato, con il tuo consenso, di usare quella bellissima stella da te dipinta come simbolo del gruppo. Ovviamente menzionando l'autore. Ti ringrazio e ti saluto con simpatia…”

........

Risponde Franco Farina: “Grazie Paolo, bella la foto tua di quando avevi 15 anni. E lo scritto annesso. Grazie dei tuoi complimenti. Su FB ci sono e faccio parte anche di alcuni gruppi ma ti dico la verità che FB non è il mio mezzo di comunicazione preferito quindi non lo uso molto. Io tendo ad usare le e-mails. Riguardo la richiesta di usare il quadro della stella come simbolo del tuo gruppo non ho nulla di contrario. Giustamente come hai detto nomini l’autore e va bene così. Riguardo il gruppo della spiritualità laica dovresti spiegarmi un attimo cosa è e cosa si prefigge come obiettivi.
Un cordiale saluto…”

............

Replica di Paolo D'Arpini: “Caro Franco, sulla spiritualità laica ci sarebbe molto da dire.. sostanzialmente si tratta della spiritualità naturale dell'uomo antecedente della concettualizzazione religiosa.. Ci sono qui alcuni articoli che forse potrebbe fornirti qualche indicazione più concreta:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/09/08/spiritualita-laica-%E2%80%9Clanima-bioregionale-ed-ecologica-delle-forme-viventi-il-senso-dellidentita-e-della-sapienza-%E2%80%9D/ “


...........

Scrive ancora Franco Farina:
Caro Paolo,
Anchio sono un appassionato di Fantascienza e ho letto vari libri di Hubbard scrive anche varà fantasy e ho letto anche vari libri del genere.
L’ultimo sua opera è una decalogia sono 10 volumi dal titolo “missione terra”, molto bella come fantascienza come trama e come satira nei confronti della società terrestre.
Non so se l’hai letta anche il penultimo lavoro che è “campo di battaglia terra” è molto bello e particolare, quello è un unico volume ma in italiano una casa editrice l’ha pubblicato come due volumi ed un altra l’ha pubblicata in tre volumi devo avere ingiro dei doppioni se li trovo te li spedisco.
In Scientology c’è liberta di pensiero e di religione per cui uno può professare il suo credo e fare scientology.
Tu che amici hai che fanno Scientology? Di che città sei? E’ possibile che conosca alcuni di loro essendo in Scientology dal 1978.
Ciao.

..........

Conclusione di Paolo D'Arpini

Caro Franco interessante il tuo percorso, mi farebbe anche piacere leggere i libri che dici...
Attualmente vivo a Treia nelle Marche (ultimo mio approdo) ma sto spesso (come oggi) in Emilia dove abita la mia compagna.. che proprio ora è andata incontro ad un altra amica che stava in Scientology si chiama Rosalba. Altri ne ho conosciuti a Roma ed in altri luoghi ma sai.. sono un po' smemorato con i nomi. Fino all'anno scorso abitavo a Calcata (Viterbo) di cui sono stato uno dei primi ri-abitanti... http://www.circolovegetarianocalcata.it/paolo-darpini/
Cari Saluti, Paolo

Ah, se vuoi vedere il gruppo è stato aperto, da oggi puoi iscriverti: http://www.facebook.com/#!/groups/195270400546639/

venerdì 23 settembre 2011

Riccardo Oliva: "Basta Cemento... Piantiamola!"



"Basta Cemento... Piantiamola!"
Equinozio di Autunno Venerdì 23 Settembre 2011

In occasione dell’Equinozio di Autunno, venerdì 23
Settembre, diverse realtà unite dalla sensibilità nei
confronti dell’ambiente, hanno svolto una azione sinergica
contro la cementificazione selvaggia che caratterizza la
nostra società attuale e gli odierni agglomerati urbani.

Memento Naturae, Amici della Terra, Ideopolis, Respiro
Verde, 45° Parallelo, Offensiva Animalista, Movimento
Cittadino Flaminio, Comunità Roma Ovest, Fons Perennis,
Pietas, Gruppo Monte Kailash, Cervantes, Soccorso Sociale,
La Fenice, Naturalmente, Autonomi AntiSpe, Tila, Furor,
Amici della Contea, Azione Punto Zero, Hola, Casa degli Ent,
Albero Bianco, Minas Tirith, Gruppo Studio Avser, Vivex,
Iceberg Eco-Animalista e Terra Libera, per denunciare quanta
poca attenzione ci sia per gli spazi naturali a causa di
interessi e di scellerate speculazioni edilizie, con una
iniziativa simbolica denominata “Basta Cemento …
Piantiamola!”, hanno voluto ricordarlo interrando salvia,
mirto, oleandro, rosmarino, incenso, lavanda e altre piante
in moltissime città italiane come Torino, Ivrea, Pavia,
Milano, Bergamo, Firenze, Bologna, Grosseto, Lucca, Orvieto,
Roma, Capri, Taranto, Palermo, Crotone, Catania, e
moltissimi comuni laziali come Guidonia, Castelli, Palidoro,
Santa Marinella, Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri,
Maccarese, Fiumicino, Castel di Leva, Ostia, Acilia, ma
anche in Svizzera a Lugano, a difesa di quel verde, che per
qualcuno è solo un colore riconducibile ai soldi.

La scelta di questa azione per la data del 23 Settembre, non
è stata casuale; simbolicamente l' Equinozio di Autunno
identifica lo sfiorire annuale della natura, l'appassire
della vegetazione, una stagione dormiente e silenziosa ma
importante nella dinamica ciclica delle stagioni e percepita
da tutte le culture tradizionali del mondo come un momento
di passaggio.

È il tempo del riposo, della meditazione dopo la calura
estiva, momento in cui nell'uomo dovrebbe crescere tutto
ciò che si lega alla sfera interiore.

L' Equinozio di Autunno va quindi a legarsi con questa
iniziativa, non solo come protesta alle cattive politiche
ambientali, totalmente disinteressate alla tutela di quella
Natura che a chiacchiere si dice di amare, ma anche come un
momento intriso di significato: piantare una pianta, curarla
nel tempo ed osservare il suo modo di crescere, equivale a
piantare un seme spirituale in ognuno di noi per poi farlo
maturare.

Quel seme che accomuna le varie realtà partecipanti
all'azione, è un profondo e doveroso rispetto per la
Natura, e un Uomo che silenziosamente la riscopre dentro di
se come suo riflesso invisibile, può tornare ad essere
parte integrante e funzionale di questo Tutto armonico,
anziché esserne la nota stonata.

Ma la nostra attuale società, preda solo di distorte
visioni economiche e schiava di un meccanismo artificiale di
cui non ne comprende più il senso e la misura, sembra
ormai aver completamente dimenticato questo principio.


Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae

Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

giovedì 22 settembre 2011

Helena Norberg Hodge e l'economia della Felicità... con Vandana Shiva






Cari amici,

ho il piacere di annunciarvi che stiamo organizzando il lancio italiano dell' Economia della Felicità - un film documentario bellissimo e molto innovativo di Helena Norberg Hodge (PREMIO NOBEL ALTERNATIVO) che può aiutarci a comprendere le tante crisi che stiamo attraversando
Vediamolo in gruppo, avviamo dibattiti, discutiamo insieme.........


dal 26 ottobre il film L'ECONOMIA DELLA FELICITA'
con Vandana Shiva in tutte le librerie e negozi DVD.


Ho bisogno del vostro aiuto e dei vostri gruppi ( gruppi di opinione, Gas, convegni, FESTIVAL amici) per organizzare tante serate con la proiezione del film in giro per l'italia.

sono a vostra disposizione per qualsiasi informazione, per fornirvi materiali, poster, e anche contatti con i cinema della vostra città.....

ci conto davvero!e spero di sentirvi presto con idee e proposte
un caro saluto


Gloria Germani
Gruppo Germani Cinehall
piazza Strozzi , 2
50123 FIRENZE
Tel. 055295051


L’economia della Felicità è il primo dei Satya Doc, la collana di film- documentari che trattano del nostro presente: ecologia, decrescita, nonviolenza, nuovi paradigmi. Oggi c’è bisogno di una grande risveglio, di una grande ripensamento! Che poi che ha a che fare con la verità, con ciò che è vero: Satya Doc. · DIVENTA ATTIVO!· METTI IN ATTO L’ALTERNATIVA· COSA PUOI/ POSSIAMO FARE . Fai conoscere e promuovi questo filmOrganizza una proiezione-dibattito del film in un Cinema/auditorium/ scuola della tua cittàScrivi a cinehall@cinehall.it per fissare la serata, troverai posters, locandine, cartoline del film, da stampare e anche un certo numero di Dvd da vendere durante la serata.

Gloria Germani

mercoledì 21 settembre 2011

Potenza Picena (MC), 1 e 2 ottobre 2011 - Convegno su igiene, agricoltura, ecologia e spiritualità




CONVEGNO DELL’U.C.B. & A.I.I. (Associazione Igienista Italiana)

Centro Evviva Dio C.da Asola 7 – Potenza Picena MC
Sabato 01 ottobre dalle ore 9 alle 12 e dalle ore 14,30 alle 18,30
Domenica 02 ottobre dalle ore 9 alle 12


Verranno trattati argomenti sull‘igiene vitale, l‘agricoltura naturale, l’ecologia, l’esercizio fisico, la spiritualità, ecc.


I partecipanti possono intervenire per dare una testimonianza sulla pratica dell ‘igiene naturale, o tenere una conferenza sugli argomenti sopra-citati, prenotandosi in anticipo (Tel. 010 823427).


Per il mangiare, ognuno porti quello di cui ha bisogno e mangeremo tutti insieme; possiamo dare un po’ di frutta e verdura a chi ne avrà bisogno.


Per il pernottamento ci possono essere alcuni posti letto presso il Centro a 30,00 euro a notte, incluso il mangiare, a persona, in camera a due letti con bagno, oppure presso degli alberghi vicini al Centro. Possibilità di ospitare camper, roulotte o di dormire gratuitamente col proprio sacco a pelo presso il Centro dove sono disponibili materassini.


Partecipazione gratuita a tutti i soci e simpatizzanti dell’U.C.B. - A.I.I.


Come si arriva: Col treno scendere a Civitanova Marche o a Porto Potenza (più
vicino al Centro Igienista) e prendere un taxi convenzionato al prezzo di circa 15 - 25 euro, prenotando 2-3 giorni prima dell’arrivo ai numeri 0733 671410, 0733 672777, 330 280198.

A volte c’è un auto del Centro a prezzo ridotto.

Con la macchina venendo da Nord, uscire a Porta Recanati e proseguire per Pescara, in seguito girare a destra (e dopo sinistra) direzione Potenza Picena, arrivati in questa località proseguire per Macerata Montelupone e dopo circa 3 km girare a sinistra località Castelletta, proseguire sempre dritto arrivando in una strada con lavori in corso che sarebbe Contrada Asola e dopo 300 m a destra c’è il Centro Evviva Dio.

Venendo da Sud, uscire a Civitanova e proseguire per Porto Potenza o Porto Recanati; arrivati a Porto Potenza girare la prima via a sinistra
di fronte al grattacielo, direzione Montecanepino, dopo circa 1 km girare a
sinistra alla strada dell ‘Asola che porta dove prima c’era la discarica (questa strada adesso è aperta, anche se ci sono alceni divieti), dopo circa 4 km dall’inizio di questa strada a sinistra c’è il Centro Evviva Dio.


Per ulteriori informazioni e prenotazioni M. Manca tel. 010 823427, tel. 0733 870506.


UNIONE CRISTIANI BIONATURISTI – ASSOCIAZIONE IGIENISTA ITALIANA

martedì 20 settembre 2011

Consigli per stare in buona salute con una corretta alimentazione




Guarire vuol dire liberarsi dalle sostanze velenose e dei danni da loro provocati, mentre essere sani significa essere liberi da sostanze velenose e lesioni tossiche (H.H. Reckeweg).


Esistono delle Leggi universali che governano sia la natura sia il corpo umano; se queste Leggi vengono osservate ne risulterà la buona salute, se non lo sono, subentreranno disfunzioni o malattie. La principale di queste leggi, che le ricapitola tutte, è il porsi sempre e comunque in accordo con la natura. Sviluppare la capacità di comprendere ciò che è naturale e ciò che non lo è dipende soltanto da quanto facciamo caso alle nostre abitudini. Un agire consapevolmente orientato è alla base della buona salute.

Quando il mio amico più caro si è ammalato, non riusciva a crederci. “Le malattie serie sono cose che capitano sempre agli altri” mi disse. Quando finalmente il mio amico è, poi, entrato nell’ordine d’idee che la pretesa perfezione del suo corpo fisico non era più tale, da iniziato di lungo corso alle scienze esoteriche si è posto l’unico interrogativo sensato in queste circostanze: come fare per trasformare ciò che gli stava accadendo in un’opportunità di crescita personale?

È iniziato così un percorso di consapevolezza che ha portato il mio amico a capire molto, della medicina occidentale, dell’industria alimentare e delle abitudini indotte, dell’alchimia dei nutrienti, del funzionamento del corpo umano.

La sua è una malattia rara: colpisce il sistema nervoso periferico ed è di tipo autoimmune; l’organismo aggredisce se stesso. Si è fatto visitare dai migliori specialisti. Nessuno ha saputo dirgli come e perché la malattia gli sia venuta. I medici gli hanno dato l’unica terapia che conoscono; tiene a bada i sintomi e in qualche misura li fa anche regredire e, soprattutto, non li fa progredire ulteriormente. Comunque non lo guarisce.

Mi dice il mio amico che il comportamento dei medici, i migliori in Italia, gli è sembrato molto professionale ma, nel contempo, anche limitato e inadeguato rispetto alle sue aspettative di buon senso. I medici sapevano tutto quello che si conosce attualmente della patologia, ma nessuno gli ha chiesto cosa mangia e in che quantità, se beve alcolici, se vive in una città inquinata o è esposto ad agenti nocivi, quali prodotti usa abitualmente per la pulizia personale, se è soggetto a stress o predisposto a depressione. La sua malattia è stata trattata come un fatto a sé stante, come se non fosse parte di lui. La malattia era vista, piuttosto, come un elemento estraneo da combattere separatamente e indipendentemente dal resto del corpo e dalle sue abitudini. È mancato un approccio olistico, che considerasse l’ente uomo come un complesso in cui ogni parte, visibile o invisibile, rappresenta la tessera di un mosaico che dovrebbe essere letto per intero.

Così il mio amico ha deciso di capire di più e di aiutarsi a guarire anche da sé, anche avvalendosi dei suoi principi esoterici, il primo dei quali recita che Tutto è Uno. Questo è il resoconto di ciò che ha compreso e mi ha trasmesso:

Noi siamo ciò che mangiamo e, più generalmente, siamo costituiti da ciò che abbiamo introdotto durante la vita nel nostro organismo. Effettivamente, il giorno che ho compiuto cinquant’anni pesavo quasi ottanta chili per 1,75 di altezza. La mia evidente pancetta testimoniava che nella mia vicenda alimentare non mi ero fatto mai mancare niente. Lo confermavano trigliceridi e colesterolo in valori esagerati. Quel giorno, forte dell’esperienza del mio amico, ho deciso di cambiare radicalmente il mio stile di vita alimentare.

Associare le malattie a ciò che si introduce nell’organismo è il minimo che una persona di buon senso possa fare. Un’altra associazione assolutamente opportuna è quella tra malattia e abitudini. È molto probabile che tu ti sia ammalato a furia di fare ciò che hai sempre fatto. Se ciò che hai sempre fatto non fosse stato dannoso, non avresti finito per ammalarti.

Per combattere la sua malattia, non conoscendone le cause scatenanti, il mio amico ha deciso di fare la cosa più opportuna: ha cambiato completamente le sue abitudini alimentari. Per farlo, ha principalmente messo in discussione molti assunti culturali che a ben pensarci favoriscono più l’industria alimentare globalizzata che la salute dell’uomo moderno. A iniziare da quella bufala della c.d. dieta mediterranea, propagandata senza i dovuti distinguo fra le diverse qualità degli alimenti che la compongono.

I carboidrati sono necessari, ma quello che non ci dicono è che ci sono carboidrati e carboidrati. Quelli che noi mangiamo di solito, a base di farine bianche raffinate, mentre ci nutrono, lentamente ci avvelenano. Le farine bianche sono talmente povere di fibre che fanno schifo persino ai parassiti. Per questo si conservano molto a lungo. Le farine bianche sono collose (provate a sciogliere farina bianca in acqua calda) e producono maggior viscosità del sangue con rallentamenti e disturbi circolatori. Non è un caso che, a una certa età, buona parte della popolazione si ammala, più o meno gravemente, di disturbi cardiocircolatori.

Quando entrate nei supermercati e vedete file e file di pani, dolciumi, biscotti, e merendine industriali, sappiate che quello è tutto veleno. Tutto ciò che contiene grassi idrogenati è veleno. Grazie al cielo in Italia gli ingredienti degli alimenti devono essere tutti indicati sulla confezione per legge. Per trovare qualcosa di commestibile senza danni cardiovascolari a medio o lungo termine dovrete andare allo scafale dei prodotti dietetici o, ovviamente, al reparto ortofrutta. Questo è avvilente, perché dimostra che la grande distribuzione alimentare non tiene nel minimo conto la salute del consumatore, anzi di fatto alimenta l’industria farmaceutica. Noi interessiamo in quanto consumatori, di alimenti e - perché no? - di farmaci. Questo è il motivo per cui dalla maggior parte delle malattie serie non si guarisce e, invece, molte forme patologiche sono croniche.

Le uniche farine che meritano di essere mangiate sono quelle integrali, che apportano zinco e manganese, elementi indispensabili all’equilibrio del sistema nervoso, che normalmente sono distrutti dalla raffinatura. Quindi bisogna utilizzare le farine integrali ad esempio di farro, di grano saraceno, o di grano Kamut. In genere, i cereali coltivati anticamente dall’uomo sono i più pregiati; furono poi soppiantati da altri con miglior rapporto tra lavoro e resa quantitativa.

Ad ogni modo è preferibile privilegiare i cibi crudi ai cibi cotti. Una dieta prevalentemente cruda apporta più facilmente gli indispensabili elementi nutrizionali, comporta una più rapida sazietà e dimagrimento, arresta la formazione della carie, impedisce lo ‘scalzamento’ dei denti, elimina o riduce i gas intestinali. Perciò, invece di un piatto di pasta di grano Kamut fa molto meglio macinare al momento un cucchiaio di chicchi di grano Kamut e mangiarli miscelati con uno yogurt magro. Può essere usato anche farro, riso integrale, orzo mondo, avena, grano saraceno, quinoa. Un cucchiaio di cereali crudi al giorno assicurerà l’apporto quotidiano di carboidrati e fibre. La pasta cotta, integrale o di Kamut, non andrebbe mangiata più di tre volte alla settimana. Un’alternativa alla pasta possono essere le friselle integrali di grano duro.

Beninteso, stare un mese o due senza mangiare carboidrati, dopo averli mangiati ogni giorno per cinquant’anni, non solo non fa alcun male ma consente di sgonfiarsi e perdere peso rapidamente. L’obesità, anche lieve, segnala un comportamento alimentare disfunzionale ed è comunque una malattia. Abituatevi ad alternare e distribuire i vari tipi di alimenti nell’arco della settimana. L’idea che ogni giorno bisogna assumere necessariamente tutti e sempre gli stessi nutrimenti è ridicola. Serve solo ad alimentare i consumi

Più che altro, imparate a spezzare le catene dell’abitudine. Soprattutto se nei fatti constatate che facendo ciò che fate le cose non vanno come vorreste.

Eliminate completamente gli oli spremuti a caldo, cioè tutti gli oli industriali e le margarine. L’olio crudo migliore, se spremuto a freddo, attualmente è senz’altro quello di soia, che contiene acidi grassi polinsaturi, vitamine E e B3. L’olio d’oliva industriale per quanto “extravergine” non dà le medesime garanzie. Se la gente sapesse cosa combinano i grandi produttori con l’olio d’oliva non lo comprerebbe di certo; quindi se non conoscete un contadino col frantoio che pratica la spremitura a freddo, meglio ripiegare su olii meno celebrati ma più genuini. E, comunque, l’olio deve essere consumato in modiche quantità e rigorosamente crudo.

La carne fa più male che bene perchè contiene tossine. Meglio il pesce. Una o due volte alla settimana. Per la carne si può ripiegare su quella bianca, quindi sul pollo, poiché il vitello è una scelta eticamente spregevole. Ogni essere senziente ha il diritto naturale di completare quanto più possibile il suo ciclo biologico. Uccidere un vitello o un maialino da latte è come uccidere un bambino. A onor del vero c’è anche l’altro punto di vista di chi evidenzia che la natura non è etica. In natura il grosso mangia il piccolo. Ognuno decida secondo coscienza.

Ad ogni modo, per avere sempre presente un semplice criterio di scelta degli alimenti, la carne, come il pesce, è cibo morto, mentre i vegetali freschi sono cibo vivo.

Bisognerebbe assumere antiossidanti. Questa frase ormai fa parte della cultura alimentare corrente ma nessuno o quasi sa in cosa consistono questi “antiossidanti”. Antiossidante è una sostanza che impedisce all’ossigeno di combinarsi con materie di scarto nell’organismo e di formare così composti tossici - i così detti radicali liberi - responsabili dell’invecchiamento e del decadimento fisico.

Gli antiossidanti cono contenuti in frutta e verdura, cereali integrali, oli vegetali, the verde, frutta secca, aglio e cipolla.

In conclusione, provare per credere. Ciò che occorre è soltanto avere le idee chiare e una ferrea forza di volontà per mantenere il proposito di cambiamento. Le catene delle cattive abitudini si spezzano soltanto con la forza della volontà. Soltanto la nostra volontà ci afferma quali individui e ci rende liberi di scegliere ciò che è meglio per noi.

Fabrizio Giusti